Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica XIII del tempo ordinario

26/6/2016

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DOMENICA XIII DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO:VI DOPO PENTECOSTE, Mc 8,1-9)
26 GIUGNO 2016

Vangelo: Lc 9,51-62
Questo passo rappresenta una svolta nel Vangelo di Luca perché Gesù inizia il Suo viaggio verso la morte a Gerusalemme. Il Suo essere tolto dal mondo si riferisce a tutto quello che fa per la nostra redenzione: Passione, Risurrezione e Ascensione.
Gesù manda avanti i discepoli e così essi provano l’esperienza dell’essere respinti ed il rimprovero di Gesù: tutto questo è a loro beneficio ed è parte del loro allenamento per quello che dovranno affrontare in seguito.
I discepoli avranno l’onore di predicare il Vangelo e saranno respinti e devono imparare ad accettarlo con pazienza e mitezza, senza spirito di vendetta.
L’aspirante discepolo il quale proclama che seguirà il Signore dovunque vada è presuntuoso nella sua dichiarazione; la volpe simboleggia, infatti, quei cristiani che professano il Cristo con la bocca ma lo rinnegano nei fatti. I discepoli devono imparare che il divino ha la precedenza sull’umano e le esigenze umane non devono intralciare la via del discepolato cristiano dove si è chiamati ad amare Dio più del padre e della madre.
Infine, perché qualcuno dovrebbe tornare al diavolo o al mondo dal quale è fuggito?
(S. Cirillo di Alessandria, S.Massimo di torino, S.Basilio di Cesarea, S.Cipriano)

​
Mercoledì prossimo 29 giugno celebreremo la solennità dei SS.Pietro e Paolo.


Impariamo a conoscere e ad amare i Santi.

Pietro, chiamato prima Simone, figlio di un certo Giona o Giovanni, era originario di Betsaida in Galilea. Dopo il suo matrimonio spostò il suo domicilio a Cafarnao e qui insieme al fratello Andrea esercitava il mestiere di pescatore. Andrea era discepolo di Giovanni Battista ed essendosi un giorno incontrato con Gesù ed avendoLoriconosciuto come Messìa (che significa “Inviato”) condusse a Lui suo fratello Simone che ricevette dal Signore il nome di Pietro. Chiamato poi ad essere discepolo di Gesù, venne ascritto per primo al Collegio Apostolico ed ebbe il primo posto tra loro. Per tre anni seguì da vicino Gesù Cristo, ascoltando i Suoi insegnamenti, presenziando ai Suoi miracoli, ricevendo i più grandi favori e mostrandosi impetuoso e pieno di fede e di amore ardente. Per questo, sebbene per debolezza poi Lo rinnegasse ,meritò di essere fatto dal Signore Pastore Supremo di tutta la Chiesa.Nel giorno di Pentecoste per primo predicò coraggiosamente che il Signore Gesù è il Salvatore convertendo circa tremila persone, per primo fece un miracolo nel nome di Gesù Nazareno annunziando sempre apertamente che non v’è salvezza se non in Lui. Dopo varie persecuzioni, imprigionato da Erode Agrippa, fu liberato miracolosamente da un Angelo per approdare poi a Roma e fondarvi la madre di tutte le Chiese. Tornato in Oriente, presiedette il Concilio di Gerusalemme e dopo aver predicato il Vangelo in diversi luoghi andò nuovamente a Roma dove concluse la Sua vita con il glorioso martirio, avvenuto, secondo la tradizione l’anno 67. Fu crocifisso con la testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale. Come scrittore Pietro ci ha lasciato due lettere.

Paolo nacque a Tarso in Cilicia da pii genitori appartenenti alla tribù di Beniamino. L’ottavo giorno dalla nascita fu circonciso e ricevette il nome aramaico di Saulo, il Desiderato, a cui fu poi aggiunto il soprannome romano di Paolo. Alle discipline giudaiche apprese prima in famiglia e poi a Gerusalemme alla scuola del celebre Gamaliele, aggiunse la professione di fabbricatore di tende che

poi gli giovò tanto da guadagnarsi il sostentamento senza essere di peso a nessuno. Durante la vita pubblica del Signore sembra sia stato assente da Gerusalemme poiché è certo che non conobbe il Divin Redentore. Ma poco dopo la Pentecoste lo troviamo di nuovo a Gerusalemme ed accortosi del pericolo che correva il Giudaismo, si sentì pieno di zelo per la legge di Mosè, e non contento di approvare la
morte di Stefano si mise furiosamente a devastare la Chiesa di Dio. Convertito prodigiosamente sulla via di Damasco, diventò l’Apostolo ed il dottore dei Gentili, cioè dei pagani, che tutti ammiriamo. Dopo aver convertito gran parte della Siria, dell’Asia Minore e della Grecia venne arrestato a Gerusalemme e dopo due anni inviato a Roma per essere giudicato dall’imperatore al quale si era appellato come cittadino romano. Questa prigionìa durò due anni, dopo i quali potè riacquistare la libertà. Allora, secondo molti scrittori si spinse fino in Spagna a predicarvi il Vangelo, probabilmente verso il 64, quindi ritornò in Oriente a visitare le chiese già fondate. Ritornato a Roma, verso la fine del 66, venne subito imprigionato e condannato a morte per decapitazione al II miglio della via Ostiense e qui fu sepolto. La mirabile dottrina di S.Paolo è racchiusa nelle sue stupende tredici lettere.
Oggi si discute ancora se la “Lettera agli Ebrei” sia stata scritta dall’Apostolo delle Genti oppure no.
La solennità dei SS.Pietro e Paolo è una delle più antiche e solenni dell’anno Liturgico. Essa venne inserita nel Santorale ben prima della festa del Natale e vi era già nel IV secolo la costumanza di celebrare in questo giorno tre SS.Messe: la prima nella Basilica di S.Pietro in Vaticano, la seconda in S.Paolo fuori le Mura e la terza nelle Catacombe di S.Sebastiano dove le reliquie dei due Apostoli dovettero essere nascoste per qualche tempo per sottrarle alle profanazioni. C’è un’eco di questa abitudine nel fatto che oltre la S.Messa del giorno è previsto un formulario per la S.Messavespertina della vigilia per quanto riguarda anche il Rito Nuovo. Dopo la Vergine Santissima sono proprio S.Pietro e S.Paolo, insieme a S.Giovanni Battista i Santi ricordati più frequentemente e con maggiore solennità nell’Anno Liturgico: oltre alla festa del 29 giugno ci sono infatti le ricorrenze del 25 gennaio (conversione di S. Paolo), 22 febbraio (Cattedra di S.Pietro) e 18 novembre (dedicazione delle Basiliche dei SS:Pietro e Paolo). Sembra poi che la festa del 29 giugno sia stata la “Cristianizzazione” di una ricorrenza pagana che esaltava la figura di Romolo e Remo, i due mitici fondatori della Città Eterna. S.Pietro e S.Paolo, infatti, pur non essendo stati i primi a portare la fede a Roma, sono realmente i fondatori della Roma cristiana: l’antico inno liturgico “Decora lux aeternitatis” li definisce “Romae Parentes” (procreatori di Roma) che “fundata tali Sanguine” “celsum verticem devotionis extulit” (fondata da tale sangue innalza il vertice eccelso di devozione) così come recita un altro inno. La Parola ed il Sangue sono il seme con cui i SS.Pietro e Paolo, uniti a Cristo, hanno generato e generano la Roma cristiana e la chiesa intera.

In questo giorno così solenne ricordiamo nella nostra preghiera con filiale e profondo affetto il Santo Padre, il Papa, successore di S.Pietro. Con gratitudine chiediamo al Signore che lo ricolmi di ogni grazia e benedizione perché il Suo altissimo Magistero sia sempre così luminoso ed incida efficacemente nelle coscienze di ciascuno di noi.

9E’ da sottolineare che la nostra chiesa ha un dovere, almeno morale, di festeggiare con particolare solennità S.Pietro e venerarLocome Compatrono poiché il titolo che le compete di “Cappella Civica di Trieste” viene ad ereditarlo, su istanza del Comune, previiaccordi con la Curia, dall’antica chiesa di S.Pietro edificata nel 1367 la quale si fregiava di tale titolo suddetto e che fungeva inoltre da aula di giustizia per le cause civili. Venne demolita nella seconda metà del XIX secolo perché giudicata inappropriata e per far luogo all’attuale Piazza dell’Unità d’Italia. Gli arredi sacri furono trasferiti nella nostra chiesa che riassunse il nome di “Beata Vergine del Rosario” dopo la non breve parentesi (1785-1870) in cui fu di proprietà della Comunità evangelica di confessione augustana a seguito delle soppressioni giuseppine e perciò adibita al culto protestante e dedicata alla SS.Trinità. Acquistata dal Comune di Trieste fu riconsacrata il 1° febbraio 1871 dall’allora Vescovo, Mons. Bartolomeo Legat, alle ore 9 del mattino alla presenza della Municipalità e del Podestà Massimiliano d’Angeli.
Per “Cappella Civica” si intende il luogo di culto, cioè la chiesa di proprietà del Comune e dallo stesso deputata ad essere luogo in cui festeggiare religiosamente avvenimenti ed anniversari significativi inerenti la Municipalità o, più ampiamente, la città stessa. L’istituzione “Cappella Civica” così come sopra descritta, non va confusa con il Coro denominato “Cappella Civica”, dal 1538


sostenuto economicamente dal Comune perché animasse le Liturgie della Cattedrale di S.Giusto. Infine si vuol far notare che sulla parete destra della nostra chiesa, in prossimità del presbiterio, si

conserva una grande tela, dipinta nel 1630 dal pittore veneziano Sante Peranda, che raffigura il Principe degli Apostoli mentre estrae dalla bocca di un pesce appena pescato la moneta del tributo, quadro appartenuto all’antica chiesa di S.Pietro.

In tale data festeggeremo anche l’onomastico del Rev.prof. Can. Pietro Zovatto a cui vanno i nostri più sentiti e cordiali auguri.

Vogliamo, inoltre, accuratamente sottolineare che tutto il mese di luglio è dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.
Meditare il Suo S.Sacrificio d’amore per ciascuno di noi sia stimolo di profonda riconoscenza e di incondizionata dedizione nei Suoi confronti nonché di crescita spirituale da parte nostra.

Ricordiamo per l’entrante settimana:

Domenica 26 giugno: ore 18.30 recita della Coroncina del S.Cuore, breve catechesi, canto delle
Litanie del S.Cuore. Benedizione Eucaristica
Martedì 28 giugno: Vigilia della Solennità dei SS.Apostoli Pietro e Paolo
​​​Ore 09.00 S.Messa cantata in latino.
Mercoledì 29 giugno: Solennità dei SS.Apostoli Pietro e Paolo (non è festa di precetto)
​​​ Ore 09.00 S.Messa cantata in latino.
Venerdì 1 luglio: I^ Venerdì del Mese, dedicato al Cuore SS.mo di Gesù (secondo il Rito Romano
antico: Solennità del Preziosissimo Sangue di N.S. Gesù Cristo).
​​​Ore 09.00 S.Messa d’orario
​​​Ore 18.30 Adorazione Eucaristica
​​​Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici “coramExposito”.
Al termine Benedizione Eucaristica
Sabato 2 luglio: I^ Sabato del Mese, dedicato al Cuore Immacolato di Maria (Secondo il Rito Romano
antico: Festa della Visita di Maria Santissima a S.Elisabetta)
​​​Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
​​​Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino
​​​Al termine canto del “De profundis” per tutti i Defunti


Anticipiamo:
Domenica 3 luglio: ore 18.30 Vesperi cantati votivi dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Al termine Inno ed Antifona in onore dei SS.Apostoli



RicordandoVi nella preghiera Vi saluto e Vi benedico


don Stefano Canonico





















NOTE:
​​​
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare l’indirizzo:
beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa i nuovi libretti sono disponibili in sacrestia
- Sono disponibili, in sacrestia, il libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’ MISERICORDIA”
e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a darel’offerta mensile per la musica.
Chiunque può partecipare
- Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei
fedeli. Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia.
Grazie-
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<>

APPELLO:
Con il contributo del 5 per mille All’Associazione “Amici della Musica Luigi e Federico Ricci”, Associazione che collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte musicale, potremo godere ancora del canto e della musica della nostra corale parrocchiale. E’ sufficiente scrivere il codice fiscale90118110320 e apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD. Grazie della Vostra collaborazione

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