Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica XXXI del tempo ordinario

4/11/2018

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DOMENICA XXXI DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: S.GIUSTO MARTIRE PATRONO PRINCIPALE DELLA CITTA’ E DELLA DIOCESI DI TRIESTE, Gv 12,24-26. TRASLATO DAL 3 NOVEMBRE)
4 NOVEMBRE 2018


Come ogni anno, nel Mese di Novembre, vogliamo proporre una catechesi sui Defunti


CHI MERITA IL PARADISO


“Merita il Paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente Dio e muore nella sua grazia”. La bontà ci assicura il Paradiso, ci apre la casa del Padre: Chi è buono si impegna seriamente a conoscere e ad amare Dio, a farlo conoscere e amare; chi è buono cerca sempre di fare la volontà di Dio, di dare gloria a Lui. Chi è buono chiede al Signore che possa vivere sempre in grazia. Chi è buono pensa al Paradiso, lo desidera ardentemente e prega che la sua anima, appena sciolta dal corpo, possa entrare nel regno dei cieli.
    Perciò dobbiamo conquistare la bontà, arricchirci di bontà.
    “Tre cose sono preziose e affascinanti per tutti: la giovinezza, la bellezza, la bontà. La giovinezza non ce la possiamo dare, non la possiamo fermare, niente può farla rifiorire. Non si legge mai che fra i miracoli autentici della storia ci sia stato quello di un vecchio ritornato giovane, risuscitati, sì; ma ringiovaniti, no.
    La bellezza ha una storia misteriosa. Ce n’è poca nel mondo, ma mette in agitazione tutti…Si sogna, si desidera, ma non ce la possiamo dare.
    La bontà, la santità, è una realtà più grande e più divina che la giovinezza e la bellezza, è un poema che si costruisce con la grazia divina e la nostra libera e virtuosa cooperazione, possiamo e dobbiamo conquistarla…Dalla bontà, dalla santità, affiora nell’animo una spirituale e misteriosa bellezza che traspare anche sul volto di un vecchio o di un povero!”
    La bontà è l’armonia dell’anima, come la bellezza e la salute sono l’armonia del corpo,
    Perciò dobbiamo conquistare la bontà, arricchirci di bontà, diventare sempre più buoni. Ogni giorno che passa una maggiore bontà.La vera ricchezza è la bontà, la vera giovinezza è la bontà, la vera bellezza è la bontà. Chi è buono è ricco, è sempre giovane e bello. L’anima in grazia che cerca, sente Dio e vive di Lui, porta con sé il Paradiso, è sicura del Paradiso.


Esempio: UN PATTO TRA DUE AMICI


    S.Giovanni Bosco, quando era in Seminario, ebbe come compagno molto caro Luigi Comollo. Questi due amici fecero questo patto:”Colui che muore per primo, se sarà permesso da Dio,porterà all’altro la notizia della sua salvezza”.
    Luigi comollo morì a 22 anni nel 1839 e fece conoscere a Giovanni Bosco di essere salvo.    
    Ecco come S.Giovanni Bosco racconta il fatto:”Era la notte che seguiva il giorno della sepoltura di Comollo, ed io riposavo nel dormitorio con venti alunni. Non dormivo però, ma stavo pensando alla promessa fatta; e, quasi presago di ciò che doveva accadere, ero in preda ad una paurosa commozione. Quando, sullo scorrere della mezzanotte, si ode un cupo rumore in fondo al corridoio…e il rumore si fa sempre più forte, spaventoso e la porta del dormitorio si apre violentemente…Ad un certo momento si fa improvviso silenzio, splende viva una luce, e si ode distintamente risuonare la voce di Comollo, ma più esile di quando era vivo, che per tre volte, dice: Bosco!Bosco!Bosco! io sono salvo!I compagni, balzati di letto fuggirono e passarono la notte aspettando il sollievo della luce del giorno. Tutti avevano udito il rumore. Parecchi intesero la voce.”
    S. Giovanni Bosco conclude così il suo racconto:”siamo abbastanza certi dell’esistenza dell’anima, senza cercare altre prove. Ci basti quello che ci ha rivelato Gesù Cristo”.


LA CERTEZZA DELLA NOSTRA RISURREZIONE


S.Paolo parla nel modo più chiarodella nostra risurrezione. Egli dice: “Se speriamo in Gesù Cristo solo per questa vita, siamo i più miserabili degli uomini”(1Cor 15,19). Con accento di gioia e di trionfo proclama che Cristo è risorto dalla morte e con Lui anche noi risorgeremo. Ecco le chiare e convincenti parole dell’Apocalisse:”Vi annuncio un mistero. Tutti saremo trasformati. In un momento, in un istante, in un batter d’occhio…suonerà la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e saremo trasformati”(1 Cor 15,51).
    La dottrina di S.Paolo ci fa certi che la risurrezione dei corpi di tutti gli uomini che furono, che sono e che saranno, sarà la vittoria finale, il grande trionfo di Cristo sulla morte. L’Apostolo dopo aver esposto con certezza assoluta la verità della risurrezione, spiega come i morti risorgeranno. E spiega con esempi, con paragoni. Nel regno vegetale il grano che si semina non prende vita, non rinasce se prima non muore: l’acino deve perdere la sua forma che ha. Così il corpo umano per riprendere vita deve morire, deve corrompersi.
    Il seme gettato a terra non rimane semplice seme, ma sviluppa un altro corpo, sviluppa l’intera pianta con le radici, lo stelo, le foglie, i fiori, i frutti. Così è del corpo umano: Esso, risorgendo, avrà qualità diverse da quelle che ora possiede, sarà un corpo spirituale e glorioso.
    S.Paolo afferma:”Il corpo corruttibile risorge incorruttibile, il corpo ignobile risorge glorioso, il corpo debole risorge pieno di forza, il corpo animale risorge spirituale”(1 Cor 15,42)
    Dobbiamo credere alla risurrezione perché S.Paolo ci fa certi di essa. Dobbiamo crederci perché Gesù Cristo è risorto davvero: è il Primogenito dei morti. La notizia più importante proclamata dagli Apostoli fu la risurrezione di Cristo:”Questo Gesù. Dio lo ha veramente risuscitato, noi tutti ne siamo testimoni”(At 2,32).Colui che risuscitò Lazzaro, la figlia di Gaiiro, il figlio della vedova, risuscitò anche se stesso.”Colui che trasse Giona dal ventre del pesce, che liberò i tre fanciulli dalla fornace e Daniele dalla bocca del leone, ci risusciterà. Colui che pose in piedi il paralitico e sanò la mano arida e il cieco dalla nascita, ci risusciterà. Colui che con cinque pani e due pesci saziò cinquemila persone, che cambiò l’acqua in vino, che trasse la moneta dalla bocca del pesce, renderà la vita a noi morti”.Dunque come l’acino seminato si trasforma in pianta, così il nostro corpo , seminato con la morte, dovrà trasformarsi. Se vogliamo perciò che il nostro corpo sia un seme di vita immortale, un fiore, un frutto di gloria eterna, dobbiamo appartenere con tutta l’anima alla chiesa di Cristo, la sola che produce semi, frutti e fiori di vita eterna.


Esempio: S.GREGORIO E LA SORELLA MACRINA


    Gregorio, vescovo di Nissa (in Turchia), contemplativo e difensore della fede, morto nel 394, aveva una sorella di nome Macrina nel remitaggio dell’Iris.Egli non la vedeva più da otto anni. Un giorno Gregorio seppe che Macrina stava per morire. Corse subito a farle visita. Fratello e sorella si confortarono a vicenda, parlarono del paradiso, della risurrezione, della gloria che Dio dà anche al corpo dei suoi eletti. E Macrina morente pregava:”Tu, o Signore, fai riposare solo per un po’ di tempo i nostri corpi, poi li sveglierai. Affidi i nostri corpi mortali alla terra, poi li riprenderai per cambiarli in bellezza immortale”.
    E quando Macrina morì, Gregorio la coperse delicatamente con un velo, poi la depose con le proprie mani nella basilica dei Santi Quaranta accanto alle spoglie dei genitori.
    L’edificante colloquio con la sorella sul letto di morte fu descritto da Gregorio nel suo libro “Dell’anima e della risurrezione”.La verità della risurrezione dei corpi non fu creduta fin dal giorno che S.Paolo l’annunciò nell’Aeropago di Atene; ma la voce di S.Gregorio Nisseno assicura che i cristiani dei primi secoli credevano fermamente alla risurrezione e con questa certezza lasciavano sereni la terra.


Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 4 novembre: Ore 18.30 Vesperi solenni in onore di S.Giusto Martire, bacio della Reliquia del
                                                       Santo ed Assoluzione al catafalco
Lunedì 5 novembre: Solenne Ottavario dei Defunti
            Ore 08.30 S.Rosario per i Defunti
            Ore 09.00 S.Messa d’orario    
            Ore 18.30 S.Rosario per i Defunti
Martedì 6 novembre: Solenne Ottavario dei Defunti
            Ore 08.30 S.Rosario per i Defunti
            Ore 09.00 S.Messa d’orario
            Ore 18.30 S.Rosario per i Defunti
Mercoledì 7 novembre: Solenne Ottavario dei Defunti
            Ore 08.30 S.Rosario per i Defunti
            Ore 09.00 S.Messa d’orario
            Ore 18.30 S.Rosario per i Defunti
Giovedì 8 novembre: Solenne Ottavario dei Defunti
            Ore 08.30 S.Rosario per i Defunti
            Ore 09.00 S.Messa d’orario
            Ore 18.30 S.Rosario per i Defunti
Venerdì 9 novembre: Solenne Ottavario dei Defunti
            Ore 08.30 S.Rosario per i Defunti
            Ore 09.00 S.Messa d’orario
            Ore 18.30 S.Rosario per i Defunti
            Ore 19.00 S.Messa da “Requiem” cantata in latino. 
                                                    Al termine Assoluzione al Catafalco




            Cordialmente salutandoVi, Vi benedico fraternamente


                                     Don Stefano Canonico






NOTE:




- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
  l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
  Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
   lingua italiana e tedesca
   Si possono acquistare in sacrestia le  piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
   Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
   Rosario
   Sono disponibili ancora alcuni libri: “FRANCESCO” Il nome di Dio è misericordia
   Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che  hanno già dato e  continueranno a dare l’offerta mensile per la
                   musica. 
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica.
                             Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale. 
   Il Signore Vi ricompensi.
-  Grazie a quanti daranno un contributo per l’acquisto della statua di San Giuseppe.     
 - la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli: 
   Un grazie ai benefattori! 
   perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione 
   ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare 
   chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di  Dio”
- Le offerte  possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
  sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 
  34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com


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