Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica XXX del tempo ordinario

23/10/2016

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DOMENICA XXX DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: XXIII DOPO PENTECOSTE MT 9,18-26)
23 OTTOBRE 2016
Proseguiamo la catechesi sul S.Rosario
Terzo Mistero Doloroso
LA CORONAZIONE DI SPINE DI GESÙ
Dopo aver inflitto a Gesù l’atroce pena della flagellazione, i soldati, non ancora soddisfatti, inventarono per tormentarlo un nuovo terribile supplizio, cui aggiungono l’onta delle ingiurie e degli scherni.
Conducono Gesù, rimasto in loro balìa, nel pretorio, e lì, radunata tutta la corte,lo spogliano delle sue vesti, gli pongono addosso un manto scarlatto, nelle mani uno scettro di canna, e, intrecciata una corona di spine, gliela pongono sul capo. Vogliono così beffardamente simulare la solenne cerimonia di investitura dei sovrani. Essi sentito che Gesù è stato accusato di essersi proclamato Re, intendono atrocemente deriderlo e schernirlo: “Piegando il ginocchio davanti a lui, lo schernivano dicendo: “Salve o Re dei Giudei!”. E sputandogli addosso gli prendevano la canna di mano e lo percuotevano sul capo” (Mt 27,29-30).
le spine lunghe e aguzze che intrecciano la corona di spine gli penetrano dolorosamente nel capo, provocando acutissimi spasimi, e i colpi ripetuti le conficcano più profondamente, accrescendo lo strazio, mentre nuovo abbondante sangue sgorga dalla sua testa.
E Gesù tace, e in silenzio si sottopone a questo nuovo tormento, a questa avvilente e umiliante messa in scena.
Ma chi è colui che ora così abbandonato in balìa di uomini violenti e feroci, che con tanta mitezza e pazienza e sottomissione si lascia infliggere le pene più crudeli, trattato da re di burla, umiliato e avvilito vero ritratto del dolore?
Egli è il Re dei re, il Sovrano del Cielo e della terra, Dio e Signore nostro.
Colui di cui san Paolo ha detto:”Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di ogni creatura, poiché in lui furono create tutte le cose: quelle che stanno nei cieli e sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili, siano Troni, o Dominazioni, o Principati, o Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte le cose in lui hanno consistenza.
Egli è anche il capo del corpo, cioè la Chiesa, lui che è il principio il primogenito di fra i morti, per ottenere il primato sopra tutte le cose, poiché (Iddio) si compiacque di fare abitare in lui ogni pienezza e di riconciliare a sé, per suo mezzo, tutte le cose, rappacificando per mezzo del sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle che stanno nei cieli” (Col 1,15-20).
Questo il quadro grandioso in cui san Paolo, afferma solennemente l’altissima dignità di Cristo, il suo Primato universale.
Gesù è dunque realmente Re; lo è per diritto di natura, in quanto Dio, immagine perfetta del Padre, causa esemplare di tutte le creature celesti e terrestri, e nello stesso tempo Creatore, assieme al
Padre e allo Spirito Santo, di tutto ciò che esiste: sicché nulla è senza di Lui, ma “tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui”(Col 1,16).
Ma Gesù è Re anche per diritto di conquista, poiché a prezzo del suo Sangue preziosissimo ci ha riscattati, morendo per noi sulla Croce.
Riconosciamo dunque in Gesù umiliato e sofferente il nostro Re e Signore, poiché queste umiliazioni e sofferenze sono il prezzo del nostro riscatto; riconosciamo i suoi diritti su di noi, poiché Egli, che per natura, in quanto Creatore, era già padrone assoluto delle anime nostre, ha voluto riconquistarle spargendo per noi tutto il suo Sangue e morendo sulla Croce.
Assoggettiamoci al suo dolce Regno d’amore e riconosciamolo nostro Re nella pratica della nostra vita. Noi non siamo più nostri poiché Cristo ci ha ricomprati (cf 1 Cor 6,19-20). Sua dev’essere quindi tutta la nostra vita, sua la nostra mente, il nostro cuore, la nostra volontà, i nostri affetti, i nostri pensieri, le nostre azioni.
Ma Gesù ci ha riscattato, abbiamo visto, a prezzo di inaudite sofferenze e umiliazioni. Per essere veramente suoi, per appartenere veramente al suo Regno, dobbiamo anche noi seguirlo nella via della sofferenza e delle umiliazioni.
Quale stridente contrasto, dice san Bernardo, sotto un capo coronato di spine un membro tutto dedito alle più ricercate soddisfazioni.
E in particolare, in questo mistero, Gesù ci addita la via dell’umiltà. Quando Gesù ha voluto proporci il suo Cuore a nostro modello, proprio a questa virtù ha fatto riferimento:”Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29). Ed ora ancora più efficacemente ci mostra la necessità di questa virtù, assoggettandosi alle più avvilenti mortificazioni, ed espiando i nostri peccati di orgoglio e di superbia.
L’umiltà è verità, poiché ci fa riconoscere il nostro nulla, la nostra radicale miseria e impotenza. Noi non abbiamo nulla di nostro: tanto nell’ordine della natura che nell’ordine della Grazia, tutto ci viene da Dio, in tutto da Lui dipendiamo: una sola cosa è nostra, la capacità di venir meno ai nostri doveri, di mancare, di peccare.
Qual motivo avremmo, dunque, di inorgoglirci, di compiacerci di noi stessi, di considerarci qualcosa o qualcuno, di desiderare le lodi e l’approvazione degli altri?
Eppure quanto è radicato in noi l’orgoglio; quanto ci è difficile la pratica dell’umiltà, quanto siamo sensibili e suscettibili alle più piccole umiliazioni...Guardiamo l’esempio di Gesù, impariamo da Lui la pratica dell’umiltà, impariamo da Lui ad apprezzare le umiliazioni, poiché esse ci radicano nell’umiltà e ci consentono di imitare il nostro Divino Maestro, che per amor nostro tanto si è umiliato.
Virtù da praticare: l’umiltà ESEMPIO
Santa Teresa di Gesù ci insegna: “ il vero umile deve sinceramente desiderare di essere disprezzato, burlato, perseguitato ed incolpato, benché a torto. Se vuol imitare Cristo, dove può farlo meglio che in questo? Oh, quanto savio si vedrà un giorno essere stato colui che si rallegrò di essere tenuto per vile ed anche per pazzo!”
Infatti san Gerardo Maiella, quando fu disonorato da una infame calunnia, non solo non si scolpò; ma accettò serenamente la terribile umiliazione e i duri castighi da parte dei superiori, per uniformarsi a Gesù oltraggiato nella sua Passione e Morte. Nella vita di santa Francesca Saverio Cabrini si legge che: “sebbene fosse a capo d’una Congregazione numerosa, non le piaceva essere chiamata “Madre Generale”. Una volta, essendo malata, fece scrivere a suo nome da una suora al papa Pio X; ma quando questa lesse: “...l’Istituto di cui Dio mi ha posta a capo”, saltò sul letto, dimenticando il male, e protestò: “No, no, questa lettera non può andare! Ma guarda un po’ questa figliola, che grosso sbaglio ha fatto!...Capo dell’Istituto! Questa è troppo grossa...” E la lettera dovette essere riscritta”.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 23 ottobre: Ore 18.30 Funzione Mariana solenne Venerdì 28 ottobre: Festa dei SS.Apostoli Simone e Giuda
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 18.45 S.Messa cantata in latino “coram Exposito”, in occasione della

Solennità di N.S. Gesù Cristo Re dell’universo (secondo il Rito Romano antico). Al Termine Benedizione Eucaristica.
Assistendo a queste celebrazioni si può lucrare l’Indulgenza Plenaria alle solite

condizioni.
SalutandoVi, Vi benedico paternamente
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare l’indirizzo:
beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa i nuovi libretti sono disponibili in sacrestia - Sono disponibili, in sacrestia, il libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
-
GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la musica.
Chiunque può partecipare se desidera godere della musica e del canto della corale Parrocchiale (siamo spiacenti non poter ringraziare gli offerenti di cui non conosciamo l’ indirizzo – grazie da questo sito)
- Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei fedeli. Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
Sabato 29 ottobre: 

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