Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica XXV del tempo ordinario

29/9/2018

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DOMENICA XXV DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA XVIII DOPO PENTECOSTE, MT 9,1-8)
23 SETTEMBRE 2018

Vangelo: Mc 9,30-37

Il cristiano deve crescere come un albero,ricercando prima le sue radici e consolidando la sua dottrina, poi deve elevarsi in alto con tutto il suo amore e la sua carità. Dobbiamo rispettare il precetto di Cristo che ci insegna a vivere con gli altri e a sentirci umili di fronte ai nostri fratelli, i discepoli più umili sono più vicini alla verità di quanto non lo siano i più vanitosi. L’innocenza dei bambini caratterizza coloro che abitano nel regno di Dio. Bisogna disporsi a ricevere il prossimo con umiltà, accogliendolo come se fosse Dio stesso.
(S.Agostino, S.Gregorio di Nissa, S.Giovanni Crisostomo, Il Pastore di Erma, Tertulliano)

Domani festeggeremo la Madonna della Mercede

La festa della Madonna della Mercede o Redenzione degli schiavi propria, dapprima, dell’Ordine della Mercede, fu poi estesa dal Papa Innocenzo XII (1691-1700) a tutta la Chiesa. Oggi questa Festa non compare più nel calendario liturgico con facoltà, però, di celebrarne la Messa come votiva in onore della Madonna. Le vicende che portarono all’istituzione di tale Festa e dell’Ordine dei Mercedari è particolarmente interessante.
Nella storia delle deportazioni un capitolo tristissimo e purtroppo non ultimo è quello riferito alle scorrerie dei Saraceni lungo le coste italiane e spagnole per il saccheggio e la cattura di uomini e donne, tradotti a forza sulla sponda africana per esservi venduti come schiavi e poi restituiti ai parenti dietro una forte somma per il riscatto. In questa calamità si inserisce a sua volta un capitolo di esaltante carità e di devozione mariana. A Barcellona, nella notte tra il primo e il due agosto 1218, la Madonna apparve al ventinovenne Pietro Nolasco, per invitarlo a fondare un Ordine religioso con lo scopo principale del riscatto dei prigionieri.
Pietro Nolasco, nato nella regione francese della Linguadocaverso il 1189, da nobile famiglia, rimasto privo di padre a quindici anni, si pose al seguito di Simone di Montfort nella crociata contro gli Albigesi; nello scontro con i bellicosi eretici cadde il Re d’Aragona, Pietro II, il cui primogenito ed erede al trono, Giacomo, contava appena sei anni. Pietro Nolasco ebbe il compito di maestro e di tutore del futuro Re d’Aragona, al quale impartì un’educazione religiosa improntata a una filiale devozione mariana. Fu in questo periodo che Pietro Nolasco, già impegnato con tutti i propri mezzi al riscatto dei cristiani, caduti nelle mani dei “Mori”, ebbe la visione della Vergine. Nacque così l’Ordine cavalleresco e religioso dei Mercedari, così detti perché particolarmente devoti della Madonna, che onorano sotto il titolo di S.Maria della Misericordia (una pala d’altare con questo titolo – Madonna della Misericordia – si trovava sull’altare della nostra chiesa al posto dell’attuale quadro), o della Mercede degli schiavi. La loro regola, redatta sotto la guida di S.Raimondo di Penafort, li vincola con un quarto voto a offrirsi come schiavi dei Musulmani, qualora sia necessario per liberare un Cristiano in pericolo di apostasia. Dei 26.000 prigionieri liberati dai Mercedari nel loro primo secolo di vita, ben 890 furono riscattati e ricondotti in patria da S.Pietro Nolasco. Ma egli non si limitava a contrattare con i Mori il prezzo del riscatto. Al ben più duro prezzo di patimenti, torture, prigionie, Pietro Nolasco predicava il Vangelo agli infedeli, mettendo in grave pericolo la propria vita.
Morì nel giorno di Natale del 1258, mormorando le parole del Salmo:”Il Signore ha redento il Suo popolo”. La prima immagine della Madonna che toccò il suolo americano fu quella della Vergine della Mercede, fatta dipingere dalla Regina Isabella la Cattolica e donata ai Mercedari che si recavano in missione a Santo Domingo.
Le attuali condizioni sociali non mutano il valore e l’importanza di quest’Ordine e del suo scopo poiché vi è una schiavitù terribile in cui tutti e sempre possiamo incappare che è quella del peccato per la cui liberazione, ottenutaci dal Sacrificio di Cristo sulla Croce, imploriamo sempre fiduciosi l’intercessione potente della Beatissima Vergine Maria, dei Santi e di tutti i nostri fratelli nella Fede.

Mercoledì prossimo, 26 settembre, festeggeremo i santi medici Cosma e Damiano martiri

Impariamo a conoscere e ad amare i Santi

Cosma e Damiano subirono il martirio a Ciro (Kyros, in Siria) probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano agli inizi del IV sec. La data del 27 settembre giorno della loro festa liturgica, trasportata con la riforma del calendario liturgico al 26, corrisponde verosimilmente alla dedicazione della basilica che Papa Felice IV (526-530) fece erigere in loro onore nel Foro romano, ed è tuttora meta oltre che di pellegrini, di cultori d’arte per lo splendido mosaico che ne decora l’abside. La ricca e splendida famiglia fiorentina dei Medici, che per molti anni ha retto le sorti dell’operosa città, li scelse entrambi come patroni a motivo del nome, anche se nell’onomastica preferirono il primo dei due fratelli, Cosma o Cosimo. Dalle antiche testimonianze che risalgono al V sec. apprendiamo che i due fratelli cacciavano “tutte le infermitadi, non solamente da gli uomini, ma eziandio da le bestie, facendo tutto in dono”. Per questo motivo sono anche conosciuti con il termine greco di “anargiri”.
Non per le loro prestazioni gratuite, ma per la loro professione vennero scelti come patroni dei medici e dei farmacisti. Sempre secondo queste antiche testimonianze, Damiano, contravvenendo alla regola di carità, accetta la remunerazione di una donna da lui curata, di nome Palladia, e ciò provocò un severo rimprovero da parte del fratello che disse di non voler essere sepolto accanto a lui dopo la morte. Ci dovettero essere dei testimoni poiché dopo la loro decapitazione i cristiani pensarono di seppellire i loro due corpi alquanto lontani uno dall’altro. Ma un cammello, assumendo voce umana, gridò a gran voce di riunire i due fratelli, poiché Damiano, accettando il modesto onorario di Palladia, l’aveva fatto in nome della carità per non umiliare la donna.
Il prodigio non dovette stupire i presenti che avevano assistito al martirio dei due fratelli condannati alla lapidazione, le pietre rimbalzavano contro i persecutori; posti al muro per essere saettati da quattro cavalieri, anche i dardi “tornavano adrieto e fediermemolti, ma a Santi non facevano male veruno”. Si dovette ricorrere alla spada per la decapitazione, “onore” riservato ai cittadini romani, e soltanto così i due martiri, insieme ad altri tre fratelli poterono rendere la loro testimonianza a Cristo.

Il 29 settembre p.v. festeggeremo i Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre Arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo ed il 24 ottobre. Dell’esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione.
S.Michele, l’antico patrono della Sinagoga è ora patrono della Chiesa Universale; S.Gabriele è l’Angelo dell’Incarnazione e probabilmente dell’Agonia nel Giardino degli Ulivi; S.Raffaele è la guida dei viandanti.
S.Michele in particolare ebbe un culto fin dai primi secoli di storia del Cristianesimo. L’Imperatore Costantino gli eresse un santuario sulle rive del Bosforo, in terra europea, mentre
Giustiniano glielo eresse sulla sponda opposta. La data del 29 settembre corrisponde a quella della
consacrazione della chiesa dedicata nel V secolo a S.Michele al settimo miglio della via Salaria.
La festività si diffuse presto in Occidente e in Oriente. A Roma gli venne dedicato il celebre mausoleo di Adriano, conosciuto ormai col nome di Castel S. Angelo. A S.Michele è dedicato l’antico santuario, sorto nel VI sec, che dal monte Gargano, nelle Puglie, domina il mare Adriatico. All’altezza di questa chiesa l’8 maggio 663 i Longobardi riportarono vittoria nello scontro navale con la flotta saracena e la ricorrenza della vittoria, attribuita ad un’apparizione dell’Arcangelo, diede origine a una seconda festa, unificata poi al 29 settembre.
S.Gabriele “colui che sta al cospetto di Dio” (è il suo” biglietto di presentazione” quando si reca ad annunciare a Maria la sua scelta come madre del Redentore), è l’annunciatore per eccellenza delle divine rivelazioni. E’ lui che spiega al profeta Daniele come avverrà la piena restaurazione, dal ritorno dall’esilio all’avvento del Messìa. A lui è affidato l’incarico di annunciare la nascita del precursore, Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta. La missione più alta che mai sia affidata a creatura è ancora sua: l’annuncio dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Egli gode per questo di una particolare venerazione anche presso i Maomettani.
S.Raffaele, nominato in un solo libro della Scrittura, è l’accompagnatore del giovane Tobia, e per questo suo compito viene invocato come guida di quanti si pongono in viaggio. Egli ha suggerito al giovane protetto la ricetta per guarire il padre dalla cecità, perciò è invocato anche come guaritore (etimologicamente il suo nome significa infatti “Dio ha guarito”). La sua festa al 24 ottobre era entrata nel Calendario Romano soltanto nel 1921.

Ricordiamo per l’entrante settimana:

Domenica 23 settembre: ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi e Benedizione Eucaristica
Lunedì 24 settembre: Festa della Madonna della Mercede
​​​Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Mercoledì 26 settembre: Festa dei santi medici Cosma e Damiano martiri
​​​ Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Sabato 29 settembre: Festa dei S.Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele
​​​Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
​​​Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino cantata

Anticipiamo:

La nostra Festa Patronale in onore della Madonna del Rosario sarà celebrata nei giorni 6-7 ottobre p.v. (I^ Domenica di ottobre) con le seguenti Funzioni liturgiche:

Sabato 6 ottobre: Ore18.00 Vesperi solenni pontificali di apertura della Festa Patronale celebrati
da S.E. Rev.ma Mons. Guido Pozzo Arcivescovo Titolare di
Bagnoregio, Segretario della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”.
​
E’ presente la nostra Cappella Musicale, diretta dal M° Cav. Elìa Macrì che eseguirà
I Salmi in falso bordone a 4 voci
Il Magnificat di J. Pachelbel (1653-1706)
​​
Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino

OGGI​ la S.Messa in italiano delle ore 17.30 è SOSPESA

Domenica 7 ottobre: Ore 09.00 S.Messa d’orario
​​​Ore 10.30 S.Messa solenne pontificale celebrata da S.E. Rev.ma Mons.
Guido Pozzo
​​
E’ presente la nostra Cappella Musicale che eseguirà
La Missa Papae Marcelli di P. da Palestrina (1525-1594)
Mottetti di C. Monteverdi (1567-1643), di A.Grandi (1577-1630), di W.Byrd (1543-1623)
​​​
Ore 12.00 circa: supplica alla Madonna di Pompei
​​​Ore 17.30 S.Messa d’orario
​​​
Ore 18.30 Processione con la statua della Madonna per le vie della nostra
​​​​ Parrocchia presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Giampaolo Crepaldi,
Arcivescovo-Vescovo di Trieste con la presenza di S.A.R.J
l’Arciduchessa Gabriellad’Asburgo e con la rappresentanza
dell’Ordine Europeo di S.Giorgio.
Al rientro solenne Benedizione Eucaristica.
​ Al termine bacio della Reliquia della B.V. Maria

Ore 20.30 Concerto di musiche barocche francesi di Corte
Musiche strumentali
di J.B. Lully (1632-1687),di M.A Charpentier (1643-1704), di M.R. de Lalande (1657-1726)

eseguito dalla nostra Cappella Musicale diretta dal M°Cav. ElìaMacrì sulla piazza antistante la nostra chiesa.

Si ricorda che al termine della celebrazione delle varie SS.Messe verranno benedette le rose
in onore della Madonna del Rosario e verrà data da baciare la Reliquia della Beata Vergine.


RicordandoVi affettuosamente nella preghiera, Vi saluto e paternamente Vi benedico


Don Stefano Canonico





















NOTE:


- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
Sono disponibili ancora alcuni libri: “FRANCESCO” Il nome di Dio è misericordia
Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica.
Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale.
Il Signore Vi ricompensi.
- Grazie a quanti daranno un contributo per l’acquisto della statua di San Giuseppe. ​
- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli:
Un grazie ai benefattori!
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdriaCredit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
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