DOMENICA XXIII DEL TEMPO ORDINARIO
( SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA XIV DOPO PENTECOSTE, Mt 6,24-33)
10 settembre 2017
Vangelo: Mt 18,15-20
Dobbiamo immediatamente riprendere un nostro fratello, se questi ha perso il suo pudore, in modo che non resti nel peccato. Usando minore attenzione si sarebbe potuto lasciare il peccatore al suo destino dopo il primo tentativo, ma Gesù, al contrario, ci mostra che dobbiamo cercare molte volte di guarirlo dalle sue colpe. Non dobbiamo rendere peggiore il comportamento dei peccatori stimolando il loro desiderio di giustificazione, ma dobbiamo cercare di operare un cambiamento nella loro condotta di vita.
L’autorizzazione alla Chiesa ad imporre la disciplina ai suoi membri viene da Cristo stesso e coloro che non vogliono essere liberati dai vincoli del peccato restano poi alienati dal consesso dei Santi e dalla Chiesa celeste. Quando uno viene debitamente condannato resta legato alla sua condotta finchè qualcuno in Paradiso non rescinde il giudizio emesso contro di lui dal Giudice celeste.
Non è colui che invita a considerare le proprie responsabilità che deve essere biasimato, ma colui che ha rifiutato di essere ammonito. Il Signore ci ha annunciato chiaramente che, quando due o tre fedeli pregano all’unanimità, il Padre garantisce ogni richiesta; e questo ci dimostra quale posto di massima importanza l’umanità occupa davanti a Dio. La ragione per cui i nostri desideri e le nostre preghiere non vengono esauditi è solo dovuta a nostre mancanze, cioè al fatto che i nostri pensieri non sono coerenti con le nostre azioni. Ciascun membro della comunità ha il dovere di praticare personalmente la preghiera, ma non sarà in grado di compiere il suo dovere se si presenterà ancora vestito dei suoi interessi personali.
(S.Girolamo, S.Giovanni Crisostomo, S.Agostino, Toeodoro di Mopsuestia, Origene, S.Cromazio di Aquileia, S.Pietro Crisologo)
Questa settimana è particolarmente ricca di importanti festività.
Lunedì 11 settembre celebreremo la memoria liturgica del B. Francesco Bonifacio (1912-1946) sacerdote della nostra Diocesi e martire.
Martedì 12 settembre, invece, ricorre la Festa del Nome Santissimo di Maria: “Essa deve la sua origine alla devozione dei fedeli e la Santa Sede l’approvò la prima volta per la diocesi spagnola di Cuenca nel 1513. In occasione poi della liberazione di Vienna dai Turchi, Innocenzo XI la estese nel 1683 a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica dopo l’8 settembre; la riforma di S.Pio X la portò al 12 di questo mese”.
Giovedì 14 settembre si festeggia l’Esaltazione della S.Croce.
La Festa in onore della Croce venne celebrata la prima volta nel 335, in occasione della dedicazione delle due basiliche costantiniane, quella del “Martyrium” o “Ad Crucem” sul Golgota, e quella dell’”Anastasis” cioè della Risurrezione. La dedicazione avvenne il 13 dicembre, secondo altre fonti il 14 settembre. Con il termine “esaltazione” che traduce il greco “hypsòsis” la Festa passò anche in Occidente ed a partire del sec. VIII essa voleva commemorare il recupero della preziosa Reliquia fatto dall’Imperatore Eraclio (610 - 641) nel 628. Cosroe I, Re di Persia, sotto pretesto di vendicare l’imperatore Maurizio trucidato da Foca, si mosse con un grande esercito contro quest’ultimo ed in poco tempo si impadronì della Siria e della Palestina mettendo a ferro e a fuoco tutto l’Oriente. Eraclio figlio dell’esarca (governatore) dell’Africa sostenuto dal favore del popolo stanco della tirannide di Foca approda con un’armata navale a Costantinopoli dove sconfigge le truppe nemiche ed impadronitosi del tiranno lo fece giustiziare. In quello stesso giorno, 5 ottobre 610, il Patriarca di Costantinopoli, Sergio, solo rappresentante dell’ordine legale, incorona Eraclio Imperatore nella chiesa di S.Stefano nel palazzo di Dafne. Appena ottenuta questa vittoria cercò di stipulare la pace con Cosroe perché senza altro spargimento di sangue si ritirasse in Persia. Ma Cosroe, reso superbo dalle prime conquiste, rifiutò ogni condizione, fece nuove scorrerie, strinse d’assedio Gerusalemme e conquistatala nel 614 portò in Persia come preda di guerra i personaggi più illustri della città fra cui il Vescovo Zaccaria ed i più preziosi tesori tra i quali, il più insigne, la Croce su cui fu inchiodato Nostro Signore Gesù Cristo ritrovata tre secoli prima, circa, dalla pia Imperatrice S.Elena. Allora Eraclio decise di risolvere definitivamente la drammatica situazione e confidando nella protezione celeste partì con le sue truppe per la Persia. La sua marcia fu un continuo trionfo e sconfitti i nemici che d’allora non riacquistarono mai più il loro primo splendore, costrinse alla fuga Cosroe che fu ucciso dal figlio Siroe sorte che a suo tempo aveva riservato al padre Ormisda facendolo morire a bastonate. Debellati, così, i suoi nemici, Eraclio cedette alle istanze di Siroe che domandava la pace e la prima condizione che gli impose fu quella di restituire tutto quanto suo padre aveva depredato in Palestina, specialmente la S.Croce. Portata trionfalmente a Costantinopoli nel 628 fra le acclamazioni di tutto il popolo, finalmente, l’anno seguente, dall’Imperatore stesso venne riportata a Gerusalemme. Eraclio voleva personalmente ricollocarla nella basilica che Costantino aveva fatto erigere sul Calvario, ma arrivato alla porta che introduce al Sacro Monte si sentì bloccare i passi da una forza misteriosa. Allora il Vescovo Zaccarìa che lo accompagnava fece presente al sovrano il perché di tale fatto prodigioso. L’Imperatore, disse il Vescovo, era vestito in modo sfarzoso e quindi non consono nei confronti del Salvatore che lì, in mezzo a tante umiliazioni e sofferenze aveva portato la Croce. Eraclio depose subito le insegne imperiali, si vestì di un abito penitenziale e solo allora potè compiere il gesto di ricollocare la S.Croce là da dove 14 anni prima era stata asportata.
Per quanto concerne la data della Festa, 14 settembre, la questione è un po’ complessa. Il ritrovamento della S.Croce da parte di S.Elena si fa risalire al 14 settembre 326, da allora il giorno dell’”Invenzione” (ritrovamento) della Croce fu celebrato con grande solennità a Gerusalemme e da questa città a poco a poco la Festa si estese a tutto l’Oriente sotto il nome di “Esaltazione della Croce”. Il 3 maggio 629, a seguito della vittoria sui Persiani, l’Imperatore Eraclio riportava il Legno della Croce a Gerusalemme. Per ricordare questo avvenimento in Oriente non fu introdotta nessuna nuova Festa mentre in Occidente fu subito istituita una Festa il 3 maggio sotto il titolo di “Invenzione della S.Croce”, rimasta in vigore fino alla riforma liturgica voluta dal B. Giovanni XXIII nel 1962, mentre quella del 14 settembre divenne nota solo nell’VIII secolo. La suddetta riforma liturgica lasciò in vigore solo la Festa del 14 settembre sotto il titolo di “Esaltazione della S.Croce” che permane tuttora. Purtroppo, però, delle preziose Reliquie della S.Croce si persero definitivamente le tracce nel 1187 quando vennero tolte al Vescovo di Betlemme che le aveva portare nella battaglia di Hattin dove il Sultano Salah Ad-Din, conosciuto come “il Saladino”, sgomina l’esercito crociato guidato dall’avventuriero Guido di Lusignano usurpatore del trono di Gerusalemme alla morte del cognato Baldovino IV. Per cui oggi le sole Reliquie Insigni della Croce di Cristo si trovano nella sacra stauroteca della basilica di S.Croce in Gerusalemme a Roma.
La benedizione del mare con il SS.Sacramento dove Gesù è presente in corpo, sangue, anima e divinità, veramente, realmente e sostanzialmente è una supplica ed un auspicio perché ogni realtà del Creato, ogni suo elemento, redento dal Sangue del Salvatore, venga ad essere beneficato dal dono costante della Sua benevolenza e della Sua pace.
Il Demonio vinto dall’onnipotenza di Dio, receda travolto inesorabilmente, dalle nostre anime, dalle nostre abitazioni e da tutti quei luoghi in cui per vari motivi veniamo a trovarci.
La Vergine Maria, Madre Addolorata a cui siamo stati affidati dal Figlio morente sulla Croce e che, incoronata Regina del Cielo e della Terra nella gioia del Paradiso, non cessa, premurosa, di prendersi sempre cura di noi ed i cui desideri e richieste sono sempre esauditi dalla SS.Trinità ci ottenga ora e sempre le grazie necessarie per raggiungere, al termine dei nostri giorni, la Patria Beata.
E vogliamo concludere con il motto che tanto onore fa all’Ordine dei Certosini e che è assoluta certezza di verità: “Stat Crux dum volvitur orbis” (La Croce sola rimane mentre tutto il mondo cambia).
Infine venerdì 15 settembre celebreremo con solennità la B.V.Maria Addolorata.
Maria sofferse indicibili pene e fu trafitta nell’anima da una spada di dolore per diventare misericordiosa. Il Suo martirio fu il più lungo: perché sempre contemplava nel Suo spirito la Passione del Figlio Suo ed il peccato cagione di tale Passione, offesa alla Divina Maestà, rovina eterna delle anime. Il Suo martirio fu il più penoso: esso nasceva dall’amore al Figlio, a Dio, alle anime. E quanto più amava tanto più penava; e quanto più si accendeva il fuoco della carità tanto più la spada del dolore penetrava nella Sua anima. Il Suo dolore fu universale. Ogni pena di Gesù si rifletteva nel cuore di Maria, i chiodi, le spine, i flagelli, il tradimento, l’abbandono. Tutti i peccati degli uomini nel loro numero e malizia si riflettevano nel Suo cuore. Come sofferse la SS.Vergine: con pieno abbandono nel divino volere; meglio di tutti i Santi diceva:” Non sia fatta la mia, ma la Tua volontà, o Signore”:
Sofferse in unione a Gesù Redentore: Ella, era Corredentrice. Sapeva che questa era la Sua missione: dare una soddisfazione degna per il peccato, riaprire il Cielo, salvare gli uomini. Adempì questo Suo ufficio dal presepio di Gesù. Accoglieva ogni nuova pena come cosa dovutaLe, come parte del Suo ufficio: e non l’avrebbe cambiato con nessun altro stato di vita. Sofferse in amoroso silenzio. Come Gesù andava a morire senza un lamento. Amava e taceva. Fu di esempio alle pie donne, agli Apostoli, ai Martiri di ogni tempo.
L’apostolato della sofferenza supera ogni altro: perché meglio ci associa all’opera del Salvatore, perché è più efficace innanzi a Dio, perché mostra un vero e profondo amore alle anime, perché è proprio dei cuori generosi, delle anime amanti. E’ pure la via sicura per la santificazione: “Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Quando si ama sino al sacrificio accettato volentieri, non vi è dubbio che si è davvero con Dio.
Onoreremo anche la Vergine Addolorata il 17 settembre p.v., III domenica di settembre, data stabilita per questa celebrazione dal Papa Pio VII, prima che il S.Pontefice Pio X la fissasse come definitiva al 15 settembre, soprattutto durante la funzione vespertina domenicale delle ore 18.30.
Vogliamo ancora ricordare che ci avviciniamo al grande appuntamento della nostra Festa Patronale che celebreremo il 30 settembre ed il 1° ottobre p.v. I° Domenica del Mese, quest’anno con specialissima solennità poiché ricorre il 650° anniversario del Titolo di “Cappella Civica” che la nostra chiesa viene ad ereditare dopo la demolizione di quella antica di S.Pietro che si trovava nell’attuale Piazza Unità.
Come ben sappiamo siamo nel tempo utile per lucrare l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni (Confessione e Comunione sacramentali e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice – Pater, Ave e Gloria) nell’ambito del Giubileo parrocchiale in occasione del 650° anniversario del Titolo di “Cappella Civica” concesso alla nostra chiesa. Forniamo inoltre in traduzione, il testo dei due Decreti della Penitenzieria Apostolica con cui si concede l’Indulgenza Plenaria e si delinea le varie modalità per ottenerla.
Vogliamo ora spiegare, seppure brevemente, per comodità dei fedeli e perché vi sia chiarezza sull’argomento cosa sia l’”Indulgenza, avvalendoci delle norme contenute nel Documento “Indulgentiarum Doctrina” (Dottrina delle Indulgenze).
Con l’inizio del periodo concesso per lucrare l’Indulgenza Plenaria (8.IX-7.X compresi) nei giorni feriali, da lunedì a venerdì compresi, saranno a disposizione per le SS.Confessioni dei sacerdoti con i seguenti orari: ore 09.00-11.00 e 17.00-19.00. Sabato e Domenica come di consueto.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 10 settembre: Solenne inizio dell’Anno pastorale
SS.Messe Ore 09.00-11.00
Ore 17.30 S.Messa solenne in latino della Festa dell’Esaltazione della
S.Croce (assolve il precetto festivo)
(E’ presente la nostra Cappella Corale diretta dal M° Cav. Elìa Macrì)
Al termine Processione Eucaristica con la Reliquia della S.Croce che partirà dalla chiesa, percorrerà piazza Vecchia, via di Tor Bandena, via del Teatro Romano, via S.Spiridione, via S.Nicolò, via Cassa di Risparmio, piazza della Borsa, via Einaudi, piazza Verdi, passo di piazza A.Fonda Savio, piazza Unità d’Italia, riva Tre Novembre, Molo Audace, dove verrà benedetta, assieme al mare; dal Molo Audace, Riva Tre Novembre, piazza Unità d’Italia, via Malcanton, via del Teatro Romano, via del Rosario, piazza Vecchia.
Al rientro in chiesa verrà impartita la Benedizione Eucaristica.
All’Offertorio della S.Messa solenne e dopo la Benedizione Eucaristica si potrà baciare la Reliquia della S.Croce.
Lunedì 11 settembre: B. Francesco Bonifacio, sacerdote e martire
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Martedì 12 settembre: Festa del Nome Santissimo di Maria
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Giovedì 14 settembre: Festa dell’Esaltazione della S.Croce
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Venerdì 15 settembre: Festa della B.Vergine Addolorata
Ore 09.00 S.Messa cantata in latino
Verrà eseguita la Messa gregoriana “cum jubilo”
RicordandoVi tutti nella preghiera, Vi benedico paternamente
Don Stefano Canonico
NOTE
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
Conto corrente bancario della nostra chiesa.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
( SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA XIV DOPO PENTECOSTE, Mt 6,24-33)
10 settembre 2017
Vangelo: Mt 18,15-20
Dobbiamo immediatamente riprendere un nostro fratello, se questi ha perso il suo pudore, in modo che non resti nel peccato. Usando minore attenzione si sarebbe potuto lasciare il peccatore al suo destino dopo il primo tentativo, ma Gesù, al contrario, ci mostra che dobbiamo cercare molte volte di guarirlo dalle sue colpe. Non dobbiamo rendere peggiore il comportamento dei peccatori stimolando il loro desiderio di giustificazione, ma dobbiamo cercare di operare un cambiamento nella loro condotta di vita.
L’autorizzazione alla Chiesa ad imporre la disciplina ai suoi membri viene da Cristo stesso e coloro che non vogliono essere liberati dai vincoli del peccato restano poi alienati dal consesso dei Santi e dalla Chiesa celeste. Quando uno viene debitamente condannato resta legato alla sua condotta finchè qualcuno in Paradiso non rescinde il giudizio emesso contro di lui dal Giudice celeste.
Non è colui che invita a considerare le proprie responsabilità che deve essere biasimato, ma colui che ha rifiutato di essere ammonito. Il Signore ci ha annunciato chiaramente che, quando due o tre fedeli pregano all’unanimità, il Padre garantisce ogni richiesta; e questo ci dimostra quale posto di massima importanza l’umanità occupa davanti a Dio. La ragione per cui i nostri desideri e le nostre preghiere non vengono esauditi è solo dovuta a nostre mancanze, cioè al fatto che i nostri pensieri non sono coerenti con le nostre azioni. Ciascun membro della comunità ha il dovere di praticare personalmente la preghiera, ma non sarà in grado di compiere il suo dovere se si presenterà ancora vestito dei suoi interessi personali.
(S.Girolamo, S.Giovanni Crisostomo, S.Agostino, Toeodoro di Mopsuestia, Origene, S.Cromazio di Aquileia, S.Pietro Crisologo)
Questa settimana è particolarmente ricca di importanti festività.
Lunedì 11 settembre celebreremo la memoria liturgica del B. Francesco Bonifacio (1912-1946) sacerdote della nostra Diocesi e martire.
Martedì 12 settembre, invece, ricorre la Festa del Nome Santissimo di Maria: “Essa deve la sua origine alla devozione dei fedeli e la Santa Sede l’approvò la prima volta per la diocesi spagnola di Cuenca nel 1513. In occasione poi della liberazione di Vienna dai Turchi, Innocenzo XI la estese nel 1683 a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica dopo l’8 settembre; la riforma di S.Pio X la portò al 12 di questo mese”.
Giovedì 14 settembre si festeggia l’Esaltazione della S.Croce.
La Festa in onore della Croce venne celebrata la prima volta nel 335, in occasione della dedicazione delle due basiliche costantiniane, quella del “Martyrium” o “Ad Crucem” sul Golgota, e quella dell’”Anastasis” cioè della Risurrezione. La dedicazione avvenne il 13 dicembre, secondo altre fonti il 14 settembre. Con il termine “esaltazione” che traduce il greco “hypsòsis” la Festa passò anche in Occidente ed a partire del sec. VIII essa voleva commemorare il recupero della preziosa Reliquia fatto dall’Imperatore Eraclio (610 - 641) nel 628. Cosroe I, Re di Persia, sotto pretesto di vendicare l’imperatore Maurizio trucidato da Foca, si mosse con un grande esercito contro quest’ultimo ed in poco tempo si impadronì della Siria e della Palestina mettendo a ferro e a fuoco tutto l’Oriente. Eraclio figlio dell’esarca (governatore) dell’Africa sostenuto dal favore del popolo stanco della tirannide di Foca approda con un’armata navale a Costantinopoli dove sconfigge le truppe nemiche ed impadronitosi del tiranno lo fece giustiziare. In quello stesso giorno, 5 ottobre 610, il Patriarca di Costantinopoli, Sergio, solo rappresentante dell’ordine legale, incorona Eraclio Imperatore nella chiesa di S.Stefano nel palazzo di Dafne. Appena ottenuta questa vittoria cercò di stipulare la pace con Cosroe perché senza altro spargimento di sangue si ritirasse in Persia. Ma Cosroe, reso superbo dalle prime conquiste, rifiutò ogni condizione, fece nuove scorrerie, strinse d’assedio Gerusalemme e conquistatala nel 614 portò in Persia come preda di guerra i personaggi più illustri della città fra cui il Vescovo Zaccaria ed i più preziosi tesori tra i quali, il più insigne, la Croce su cui fu inchiodato Nostro Signore Gesù Cristo ritrovata tre secoli prima, circa, dalla pia Imperatrice S.Elena. Allora Eraclio decise di risolvere definitivamente la drammatica situazione e confidando nella protezione celeste partì con le sue truppe per la Persia. La sua marcia fu un continuo trionfo e sconfitti i nemici che d’allora non riacquistarono mai più il loro primo splendore, costrinse alla fuga Cosroe che fu ucciso dal figlio Siroe sorte che a suo tempo aveva riservato al padre Ormisda facendolo morire a bastonate. Debellati, così, i suoi nemici, Eraclio cedette alle istanze di Siroe che domandava la pace e la prima condizione che gli impose fu quella di restituire tutto quanto suo padre aveva depredato in Palestina, specialmente la S.Croce. Portata trionfalmente a Costantinopoli nel 628 fra le acclamazioni di tutto il popolo, finalmente, l’anno seguente, dall’Imperatore stesso venne riportata a Gerusalemme. Eraclio voleva personalmente ricollocarla nella basilica che Costantino aveva fatto erigere sul Calvario, ma arrivato alla porta che introduce al Sacro Monte si sentì bloccare i passi da una forza misteriosa. Allora il Vescovo Zaccarìa che lo accompagnava fece presente al sovrano il perché di tale fatto prodigioso. L’Imperatore, disse il Vescovo, era vestito in modo sfarzoso e quindi non consono nei confronti del Salvatore che lì, in mezzo a tante umiliazioni e sofferenze aveva portato la Croce. Eraclio depose subito le insegne imperiali, si vestì di un abito penitenziale e solo allora potè compiere il gesto di ricollocare la S.Croce là da dove 14 anni prima era stata asportata.
Per quanto concerne la data della Festa, 14 settembre, la questione è un po’ complessa. Il ritrovamento della S.Croce da parte di S.Elena si fa risalire al 14 settembre 326, da allora il giorno dell’”Invenzione” (ritrovamento) della Croce fu celebrato con grande solennità a Gerusalemme e da questa città a poco a poco la Festa si estese a tutto l’Oriente sotto il nome di “Esaltazione della Croce”. Il 3 maggio 629, a seguito della vittoria sui Persiani, l’Imperatore Eraclio riportava il Legno della Croce a Gerusalemme. Per ricordare questo avvenimento in Oriente non fu introdotta nessuna nuova Festa mentre in Occidente fu subito istituita una Festa il 3 maggio sotto il titolo di “Invenzione della S.Croce”, rimasta in vigore fino alla riforma liturgica voluta dal B. Giovanni XXIII nel 1962, mentre quella del 14 settembre divenne nota solo nell’VIII secolo. La suddetta riforma liturgica lasciò in vigore solo la Festa del 14 settembre sotto il titolo di “Esaltazione della S.Croce” che permane tuttora. Purtroppo, però, delle preziose Reliquie della S.Croce si persero definitivamente le tracce nel 1187 quando vennero tolte al Vescovo di Betlemme che le aveva portare nella battaglia di Hattin dove il Sultano Salah Ad-Din, conosciuto come “il Saladino”, sgomina l’esercito crociato guidato dall’avventuriero Guido di Lusignano usurpatore del trono di Gerusalemme alla morte del cognato Baldovino IV. Per cui oggi le sole Reliquie Insigni della Croce di Cristo si trovano nella sacra stauroteca della basilica di S.Croce in Gerusalemme a Roma.
La benedizione del mare con il SS.Sacramento dove Gesù è presente in corpo, sangue, anima e divinità, veramente, realmente e sostanzialmente è una supplica ed un auspicio perché ogni realtà del Creato, ogni suo elemento, redento dal Sangue del Salvatore, venga ad essere beneficato dal dono costante della Sua benevolenza e della Sua pace.
Il Demonio vinto dall’onnipotenza di Dio, receda travolto inesorabilmente, dalle nostre anime, dalle nostre abitazioni e da tutti quei luoghi in cui per vari motivi veniamo a trovarci.
La Vergine Maria, Madre Addolorata a cui siamo stati affidati dal Figlio morente sulla Croce e che, incoronata Regina del Cielo e della Terra nella gioia del Paradiso, non cessa, premurosa, di prendersi sempre cura di noi ed i cui desideri e richieste sono sempre esauditi dalla SS.Trinità ci ottenga ora e sempre le grazie necessarie per raggiungere, al termine dei nostri giorni, la Patria Beata.
E vogliamo concludere con il motto che tanto onore fa all’Ordine dei Certosini e che è assoluta certezza di verità: “Stat Crux dum volvitur orbis” (La Croce sola rimane mentre tutto il mondo cambia).
Infine venerdì 15 settembre celebreremo con solennità la B.V.Maria Addolorata.
Maria sofferse indicibili pene e fu trafitta nell’anima da una spada di dolore per diventare misericordiosa. Il Suo martirio fu il più lungo: perché sempre contemplava nel Suo spirito la Passione del Figlio Suo ed il peccato cagione di tale Passione, offesa alla Divina Maestà, rovina eterna delle anime. Il Suo martirio fu il più penoso: esso nasceva dall’amore al Figlio, a Dio, alle anime. E quanto più amava tanto più penava; e quanto più si accendeva il fuoco della carità tanto più la spada del dolore penetrava nella Sua anima. Il Suo dolore fu universale. Ogni pena di Gesù si rifletteva nel cuore di Maria, i chiodi, le spine, i flagelli, il tradimento, l’abbandono. Tutti i peccati degli uomini nel loro numero e malizia si riflettevano nel Suo cuore. Come sofferse la SS.Vergine: con pieno abbandono nel divino volere; meglio di tutti i Santi diceva:” Non sia fatta la mia, ma la Tua volontà, o Signore”:
Sofferse in unione a Gesù Redentore: Ella, era Corredentrice. Sapeva che questa era la Sua missione: dare una soddisfazione degna per il peccato, riaprire il Cielo, salvare gli uomini. Adempì questo Suo ufficio dal presepio di Gesù. Accoglieva ogni nuova pena come cosa dovutaLe, come parte del Suo ufficio: e non l’avrebbe cambiato con nessun altro stato di vita. Sofferse in amoroso silenzio. Come Gesù andava a morire senza un lamento. Amava e taceva. Fu di esempio alle pie donne, agli Apostoli, ai Martiri di ogni tempo.
L’apostolato della sofferenza supera ogni altro: perché meglio ci associa all’opera del Salvatore, perché è più efficace innanzi a Dio, perché mostra un vero e profondo amore alle anime, perché è proprio dei cuori generosi, delle anime amanti. E’ pure la via sicura per la santificazione: “Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Quando si ama sino al sacrificio accettato volentieri, non vi è dubbio che si è davvero con Dio.
Onoreremo anche la Vergine Addolorata il 17 settembre p.v., III domenica di settembre, data stabilita per questa celebrazione dal Papa Pio VII, prima che il S.Pontefice Pio X la fissasse come definitiva al 15 settembre, soprattutto durante la funzione vespertina domenicale delle ore 18.30.
Vogliamo ancora ricordare che ci avviciniamo al grande appuntamento della nostra Festa Patronale che celebreremo il 30 settembre ed il 1° ottobre p.v. I° Domenica del Mese, quest’anno con specialissima solennità poiché ricorre il 650° anniversario del Titolo di “Cappella Civica” che la nostra chiesa viene ad ereditare dopo la demolizione di quella antica di S.Pietro che si trovava nell’attuale Piazza Unità.
Come ben sappiamo siamo nel tempo utile per lucrare l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni (Confessione e Comunione sacramentali e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice – Pater, Ave e Gloria) nell’ambito del Giubileo parrocchiale in occasione del 650° anniversario del Titolo di “Cappella Civica” concesso alla nostra chiesa. Forniamo inoltre in traduzione, il testo dei due Decreti della Penitenzieria Apostolica con cui si concede l’Indulgenza Plenaria e si delinea le varie modalità per ottenerla.
Vogliamo ora spiegare, seppure brevemente, per comodità dei fedeli e perché vi sia chiarezza sull’argomento cosa sia l’”Indulgenza, avvalendoci delle norme contenute nel Documento “Indulgentiarum Doctrina” (Dottrina delle Indulgenze).
- L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
- L’Indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati
- Le indulgenze sia parziali che plenarie possono essere sempre applicate ai defunti a modo di suffragio
- L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno, salvo per coloro che sono in punto di morte. L’indulgenza parziale invece può essere acquistata più volte al giorno, salvo esplicita indicazione in contrario
- Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale. Se manca la piena disposizione o non sono poste le predette tre condizioni, l’indulgenza è solamente parziale.
- Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.
- Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può lucrare una sola indulgenza plenaria.
- Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, recitando secondo le sue intenzioni un Pater ed un’Ave; è lasciata tuttavia libertà ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno.
- Nelle chiese parrocchiali si può lucrare inoltre l’indulgenza plenaria due volte all’anno, cioè nella festa del Santo titolare e il 2 agosto, in cui ricorre la Porziuncola, oppure in altro giorno opportunamente stabilito dall’Ordinario. Le predette indulgenze si possono acquistare o nei giorni stabiliti, oppure, col consenso dell’Ordinario, la Domenica antecedente o seguente.
- L’opera prescritta per lucrare l’indulgenza plenaria annessa ad una chiesa o ad un oratorio consiste nella devota visita di questi luoghi sacri, recitando in essi un Pater ed un Credo.
Con l’inizio del periodo concesso per lucrare l’Indulgenza Plenaria (8.IX-7.X compresi) nei giorni feriali, da lunedì a venerdì compresi, saranno a disposizione per le SS.Confessioni dei sacerdoti con i seguenti orari: ore 09.00-11.00 e 17.00-19.00. Sabato e Domenica come di consueto.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 10 settembre: Solenne inizio dell’Anno pastorale
SS.Messe Ore 09.00-11.00
Ore 17.30 S.Messa solenne in latino della Festa dell’Esaltazione della
S.Croce (assolve il precetto festivo)
(E’ presente la nostra Cappella Corale diretta dal M° Cav. Elìa Macrì)
Al termine Processione Eucaristica con la Reliquia della S.Croce che partirà dalla chiesa, percorrerà piazza Vecchia, via di Tor Bandena, via del Teatro Romano, via S.Spiridione, via S.Nicolò, via Cassa di Risparmio, piazza della Borsa, via Einaudi, piazza Verdi, passo di piazza A.Fonda Savio, piazza Unità d’Italia, riva Tre Novembre, Molo Audace, dove verrà benedetta, assieme al mare; dal Molo Audace, Riva Tre Novembre, piazza Unità d’Italia, via Malcanton, via del Teatro Romano, via del Rosario, piazza Vecchia.
Al rientro in chiesa verrà impartita la Benedizione Eucaristica.
All’Offertorio della S.Messa solenne e dopo la Benedizione Eucaristica si potrà baciare la Reliquia della S.Croce.
Lunedì 11 settembre: B. Francesco Bonifacio, sacerdote e martire
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Martedì 12 settembre: Festa del Nome Santissimo di Maria
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Giovedì 14 settembre: Festa dell’Esaltazione della S.Croce
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Venerdì 15 settembre: Festa della B.Vergine Addolorata
Ore 09.00 S.Messa cantata in latino
Verrà eseguita la Messa gregoriana “cum jubilo”
RicordandoVi tutti nella preghiera, Vi benedico paternamente
Don Stefano Canonico
NOTE
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
Conto corrente bancario della nostra chiesa.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
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