DOMENICA XXII DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO:DOMENICA XIII DOPO PENTECOSTE, Lc 17,11-19)
3 SETTEMBRE 2017
Vangelo: Mt 16,21-27
Quando Pietro si oppone alle parole di Gesù sulle Sue sofferenze future, Egli spiega che se Pietro avesse ascoltato correttamente i Suoi insegnamenti avrebbe saputo che questa, fra tutte è la cosa a Lui più adatta. Ora diventa ancor più chiaro quanto avesse ragione Gesù nel proibire loro di proclamare apertamente la Sua identità. Infatti se essa sconcertava così i Suoi discepoli, quale avrebbe potuto essere la reazione degli altri? Dopo gli ammonimenti di Gesù sulla Croce da portare e sulla vita eterna da scambiare con la perdita dei beni terreni, si rivolge ai Suoi discepoli e dice che ognuno avrà ciò che gli spetta in base alle sue azioni.
Quando Pietro aveva confessato Cristo, Lui lo aveva lodato, ma ora che si mostra eccessivamente terrorizzato, il Signore lo rimprovera.
(S.Giovanni Crisostomo, S.Ilario di Poitiers, Teodoro di Eraclea)
Oggi 3 settembre la Chiesa celebra un Santo di eccezionale statura, Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa.
Impariamo ad amare e a conoscere i Santi.
In Papa Gregorio si ritrovano, in grado eminente tutte le qualità dell’uomo di governo, il senso del dovere, della misura e della dignità. In lui lo storico protestante Harnack (1851-1930) ammira “la saggezza, la giustizia, la mitezza, la forza di iniziativa, la tolleranza”, e Bossuet (1627-1704) prima Vescovo di Condom poi di Meaux lo ritiene “il modello perfetto di come si governa la Chiesa”.
S.Gregorio Magno era nato per diventare Papa. La famiglia Anicia, cui egli apparteneva, era una delle principali di Roma. Alla morte di suo padre Gordiano, Gregorio, ancor giovanissimo (era nato verso il 540), era già “praefectus urbis” (prefetto di Roma). Ammiratore dell’eccezionale figura di S.Benedetto (480 ca.–547 ca.), suo parente, decise ben presto di trasformare i suoi possedimenti a Roma (sul Celio) e in Sicilia, in altrettanti monasteri. Ma egli stesso non vi potè dimorare a lungo, poiché il Papa Pelagio II lo inviò come apocrisario, cioè come nunzio, a Costantinopoli. Rientrato nella quiete del monastero sul Celio, ne godette per pochissimo tempo, chiamato al supremo pontificato dall’entusiasmo del popolo e dalle insistenze del Clero e del Senato di Roma.
Fisicamente non era un colosso e la salute sua fu sempre cagionevole: la sua prima serie di “Omelìe sul Vangelo” la dovette leggere un notaio, per l’impossibilità di tenersi ritto. E tuttavia la sua attività, in quattordici anni scarsi di pontificato (dal 3 settembre 590 al 12 marzo 604), ha dell’incredibile: organizza la difesa di Roma minacciata da Agilulfo (591- 615 ca.) Re dei Longobardi, col quale intesse poi rapporti di buon vicinato; amministra la cosa pubblica con puntigliosa equità, supplendo all’incuria dei funzionari imperiali; ha cura degli acquedotti; favorisce l’insediamento dei coloni eliminando ogni residuo di servitù della gleba; animato da zelo promuove la missione in Inghilterra di S.Agostino di Canterbury.
Capace di allargare lo sguardo oltre i confini della cristianità, non disdegnava le cure minute della vita quotidiana. Poco prima di morire trovò il modo di far pervenire al Vescovo di Chiusi un mantello per l’inverno. L’epistolario (ci sono pervenute 848 lettere) e le omelìe al popolo ci documentano ampiamente sulla sua molteplice attività. Ovunque ha lasciato un’impronta, basti
ricordare in campo liturgico il riordinamento e la promozione del canto che da lui prende il nome di “gregoriano” e che , come afferma il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) nella Costituzione “Sacrosanctum Concilium” è il canto ufficiale della Chiesa. La sua familiarità con la Sacra Scrittura appare dalle “Omelìe su Ezechiele” e “sul Vangelo”, mentre i “Moralia in Job” ne attestano l’ammirazione per S.Agostino. Profondo influsso nella spiritualità ha esercitato insieme alla “Vita di S.Benedetto” il suo “Liber regulae pastoralis” (la Regola pastorale), stimolante ancor oggi.
Venerdì prossimo, invece, 8 settembre, festeggeremo la Natività della B.V. Maria.
Questa celebrazione come leggiamo nel brano dei “Discorsi” di S. Andrea di Creta proclamato nel Mattutino odierno (Ufficio delle Letture), onora la natività della Madre di Dio. Però il vero significato e il fine di questo evento è l’Incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio: E’ questo, del resto, il motivo per cui Maria soltanto (oltre che S.Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia unicamente la “nascita al cielo” (cioè la morte), come avviene per gli altri Santi, ma anche la venuta in questo mondo. In realtà, il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa nell’attuazione del Suo eterno disegno d’amore.
Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti santi Padri, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo “Sermone sulla Natività di Maria” di S.Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l’uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l’umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”.
Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il Suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui Sette Doni dello Spirito Santo. Salomone celebrò in modo solennissimo l’inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo Incarnato? In quel giorno la gloria di Dio scese sul Tempio di Gerusalemme sotto forma di nube, che lo oscurò. Il Signore che fa brillare il sole nei cieli, per la Sua dimora tra noi ha scelto l’oscurità (1 Re 8, 10-12), disse Salomone nella sua orazione a Dio. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti.
Alle tenebre del gentilesimo e alla mancanza di fede dei Giudei, rappresentate dal Tempio di Salomone, succede il giorno luminoso nel tempio di Maria. E’ giusto dunque, cantare questo giorno e Colei che nasce in esso. Ma come potremmo celebrarLa degnamente? Possiamo narrare le gesta eroiche di un martire o le virtù di un santo, perché sono umane. Ma come potrà la parola mortale, passeggera e transitoria, esaltare Colei che diede alla luce la Parola che resta? Come dire che il Creatore nasce dalla creatura?”
In tale occasione come già più volte si è avvisato, inizia il tempo utile per lucrare
l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni (Confessione e Comunione sacramentali e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice – Pater, Ave e Gloria) nell’ambito del Giubileo parrocchiale in occasione del 650° anniversario del Titolo di “Cappella Civica” concesso alla nostra chiesa. Forniamo inoltre in traduzione, il testo dei due Decreti della Penitenzieria Apostolica con cui si concede l’Indulgenza Plenaria e si delinea le varie modalità per ottenerla.
Vogliamo ora spiegare, seppure brevemente, per comodità dei fedeli e perché vi sia chiarezza sull’argomento cosa sia l’”Indulgenza, avvalendoci delle norme contenute nel Documento “Indulgentiarum Doctrina” (Dottrina delle Indulgenze).
Con l’inizio del periodo concesso per lucrare l’Indulgenza Plenaria (8.IX-7.X compresi) nei giorni feriali, da lunedì a venerdì compresi, saranno a disposizione per le SS.Confessioni dei sacerdoti con i seguenti orari: ore 09.00-11.00 e 17.00-19.00. Sabato e Domenica come di consueto.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 3 settembre: Ore 18.30 S.Rosario, catechesi e Benedizione Eucaristica
Giovedì 7 settembre: I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
Venerdì 8 settembre: Festa della Natività della B.V.Maria
Inizio del tempo utile per lucrare l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni.
Ore 09.00 S.Messa solenne in latino.
(sono presenti alcuni cantori della nostra Cappella corale diretti dal M° Cav. Elìa Macrì)
SS. Confessioni : ore 09.00- 11.00 e 17.00 – 19.00
Anticipiamo:
Domenica 10 settembre: Solenne inizio dell’Anno pastorale.
SS. Messe ore 09.00 – 11.00
Ore 17.30 S.Messa solenne in latino della Festa dell’Esaltazione della
S.Croce (assolve il precetto festivo)
(E’ presente la nostra Cappella Corale diretta dal M° Cav. Elìa Macrì)
Al termine Processione Eucaristica attraverso le vie della Parrocchia,
che verrà poi benedetta, assieme al mare, dal Molo Audace.
Al rientro in chiesa verrà impartita la Benedizione Eucaristica. All’Offertorio della S.Messa solenne e dopo la Benedizione Eucaristica si potrà baciare la Reliquia della S.Croce.
SalutandoVi con affetto, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
Conto corrente bancario della nostra chiesa.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO:DOMENICA XIII DOPO PENTECOSTE, Lc 17,11-19)
3 SETTEMBRE 2017
Vangelo: Mt 16,21-27
Quando Pietro si oppone alle parole di Gesù sulle Sue sofferenze future, Egli spiega che se Pietro avesse ascoltato correttamente i Suoi insegnamenti avrebbe saputo che questa, fra tutte è la cosa a Lui più adatta. Ora diventa ancor più chiaro quanto avesse ragione Gesù nel proibire loro di proclamare apertamente la Sua identità. Infatti se essa sconcertava così i Suoi discepoli, quale avrebbe potuto essere la reazione degli altri? Dopo gli ammonimenti di Gesù sulla Croce da portare e sulla vita eterna da scambiare con la perdita dei beni terreni, si rivolge ai Suoi discepoli e dice che ognuno avrà ciò che gli spetta in base alle sue azioni.
Quando Pietro aveva confessato Cristo, Lui lo aveva lodato, ma ora che si mostra eccessivamente terrorizzato, il Signore lo rimprovera.
(S.Giovanni Crisostomo, S.Ilario di Poitiers, Teodoro di Eraclea)
Oggi 3 settembre la Chiesa celebra un Santo di eccezionale statura, Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa.
Impariamo ad amare e a conoscere i Santi.
In Papa Gregorio si ritrovano, in grado eminente tutte le qualità dell’uomo di governo, il senso del dovere, della misura e della dignità. In lui lo storico protestante Harnack (1851-1930) ammira “la saggezza, la giustizia, la mitezza, la forza di iniziativa, la tolleranza”, e Bossuet (1627-1704) prima Vescovo di Condom poi di Meaux lo ritiene “il modello perfetto di come si governa la Chiesa”.
S.Gregorio Magno era nato per diventare Papa. La famiglia Anicia, cui egli apparteneva, era una delle principali di Roma. Alla morte di suo padre Gordiano, Gregorio, ancor giovanissimo (era nato verso il 540), era già “praefectus urbis” (prefetto di Roma). Ammiratore dell’eccezionale figura di S.Benedetto (480 ca.–547 ca.), suo parente, decise ben presto di trasformare i suoi possedimenti a Roma (sul Celio) e in Sicilia, in altrettanti monasteri. Ma egli stesso non vi potè dimorare a lungo, poiché il Papa Pelagio II lo inviò come apocrisario, cioè come nunzio, a Costantinopoli. Rientrato nella quiete del monastero sul Celio, ne godette per pochissimo tempo, chiamato al supremo pontificato dall’entusiasmo del popolo e dalle insistenze del Clero e del Senato di Roma.
Fisicamente non era un colosso e la salute sua fu sempre cagionevole: la sua prima serie di “Omelìe sul Vangelo” la dovette leggere un notaio, per l’impossibilità di tenersi ritto. E tuttavia la sua attività, in quattordici anni scarsi di pontificato (dal 3 settembre 590 al 12 marzo 604), ha dell’incredibile: organizza la difesa di Roma minacciata da Agilulfo (591- 615 ca.) Re dei Longobardi, col quale intesse poi rapporti di buon vicinato; amministra la cosa pubblica con puntigliosa equità, supplendo all’incuria dei funzionari imperiali; ha cura degli acquedotti; favorisce l’insediamento dei coloni eliminando ogni residuo di servitù della gleba; animato da zelo promuove la missione in Inghilterra di S.Agostino di Canterbury.
Capace di allargare lo sguardo oltre i confini della cristianità, non disdegnava le cure minute della vita quotidiana. Poco prima di morire trovò il modo di far pervenire al Vescovo di Chiusi un mantello per l’inverno. L’epistolario (ci sono pervenute 848 lettere) e le omelìe al popolo ci documentano ampiamente sulla sua molteplice attività. Ovunque ha lasciato un’impronta, basti
ricordare in campo liturgico il riordinamento e la promozione del canto che da lui prende il nome di “gregoriano” e che , come afferma il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) nella Costituzione “Sacrosanctum Concilium” è il canto ufficiale della Chiesa. La sua familiarità con la Sacra Scrittura appare dalle “Omelìe su Ezechiele” e “sul Vangelo”, mentre i “Moralia in Job” ne attestano l’ammirazione per S.Agostino. Profondo influsso nella spiritualità ha esercitato insieme alla “Vita di S.Benedetto” il suo “Liber regulae pastoralis” (la Regola pastorale), stimolante ancor oggi.
Venerdì prossimo, invece, 8 settembre, festeggeremo la Natività della B.V. Maria.
Questa celebrazione come leggiamo nel brano dei “Discorsi” di S. Andrea di Creta proclamato nel Mattutino odierno (Ufficio delle Letture), onora la natività della Madre di Dio. Però il vero significato e il fine di questo evento è l’Incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio: E’ questo, del resto, il motivo per cui Maria soltanto (oltre che S.Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia unicamente la “nascita al cielo” (cioè la morte), come avviene per gli altri Santi, ma anche la venuta in questo mondo. In realtà, il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa nell’attuazione del Suo eterno disegno d’amore.
Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti santi Padri, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo “Sermone sulla Natività di Maria” di S.Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l’uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l’umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”.
Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il Suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui Sette Doni dello Spirito Santo. Salomone celebrò in modo solennissimo l’inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo Incarnato? In quel giorno la gloria di Dio scese sul Tempio di Gerusalemme sotto forma di nube, che lo oscurò. Il Signore che fa brillare il sole nei cieli, per la Sua dimora tra noi ha scelto l’oscurità (1 Re 8, 10-12), disse Salomone nella sua orazione a Dio. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti.
Alle tenebre del gentilesimo e alla mancanza di fede dei Giudei, rappresentate dal Tempio di Salomone, succede il giorno luminoso nel tempio di Maria. E’ giusto dunque, cantare questo giorno e Colei che nasce in esso. Ma come potremmo celebrarLa degnamente? Possiamo narrare le gesta eroiche di un martire o le virtù di un santo, perché sono umane. Ma come potrà la parola mortale, passeggera e transitoria, esaltare Colei che diede alla luce la Parola che resta? Come dire che il Creatore nasce dalla creatura?”
In tale occasione come già più volte si è avvisato, inizia il tempo utile per lucrare
l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni (Confessione e Comunione sacramentali e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice – Pater, Ave e Gloria) nell’ambito del Giubileo parrocchiale in occasione del 650° anniversario del Titolo di “Cappella Civica” concesso alla nostra chiesa. Forniamo inoltre in traduzione, il testo dei due Decreti della Penitenzieria Apostolica con cui si concede l’Indulgenza Plenaria e si delinea le varie modalità per ottenerla.
Vogliamo ora spiegare, seppure brevemente, per comodità dei fedeli e perché vi sia chiarezza sull’argomento cosa sia l’”Indulgenza, avvalendoci delle norme contenute nel Documento “Indulgentiarum Doctrina” (Dottrina delle Indulgenze).
- L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
- L’Indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati
- Le indulgenze sia parziali che plenarie possono essere sempre applicate ai defunti a modo di suffragio
- L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno, salvo per coloro che sono in punto di morte. L’indulgenza parziale invece può essere acquistata più volte al giorno, salvo esplicita indicazione in contrario
- Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale. Se manca la piena disposizione o non sono poste le predette tre condizioni, l’indulgenza è solamente parziale.
- Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.
- Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può lucrare una sola indulgenza plenaria.
- Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, recitando secondo le sue intenzioni un Pater ed un’Ave; è lasciata tuttavia libertà ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno.
- Nelle chiese parrocchiali si può lucrare inoltre l’indulgenza plenaria due volte all’anno, cioè nella festa del Santo titolare e il 2 agosto, in cui ricorre la Porziuncola, oppure in altro giorno opportunamente stabilito dall’Ordinario. Le predette indulgenze si possono acquistare o nei giorni stabiliti, oppure, col consenso dell’Ordinario, la Domenica antecedente o seguente.
- L’opera prescritta per lucrare l’indulgenza plenaria annessa ad una chiesa o ad un oratorio consiste nella devota visita di questi luoghi sacri, recitando in essi un Pater ed un Credo.
Con l’inizio del periodo concesso per lucrare l’Indulgenza Plenaria (8.IX-7.X compresi) nei giorni feriali, da lunedì a venerdì compresi, saranno a disposizione per le SS.Confessioni dei sacerdoti con i seguenti orari: ore 09.00-11.00 e 17.00-19.00. Sabato e Domenica come di consueto.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 3 settembre: Ore 18.30 S.Rosario, catechesi e Benedizione Eucaristica
Giovedì 7 settembre: I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
Venerdì 8 settembre: Festa della Natività della B.V.Maria
Inizio del tempo utile per lucrare l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni.
Ore 09.00 S.Messa solenne in latino.
(sono presenti alcuni cantori della nostra Cappella corale diretti dal M° Cav. Elìa Macrì)
SS. Confessioni : ore 09.00- 11.00 e 17.00 – 19.00
Anticipiamo:
Domenica 10 settembre: Solenne inizio dell’Anno pastorale.
SS. Messe ore 09.00 – 11.00
Ore 17.30 S.Messa solenne in latino della Festa dell’Esaltazione della
S.Croce (assolve il precetto festivo)
(E’ presente la nostra Cappella Corale diretta dal M° Cav. Elìa Macrì)
Al termine Processione Eucaristica attraverso le vie della Parrocchia,
che verrà poi benedetta, assieme al mare, dal Molo Audace.
Al rientro in chiesa verrà impartita la Benedizione Eucaristica. All’Offertorio della S.Messa solenne e dopo la Benedizione Eucaristica si potrà baciare la Reliquia della S.Croce.
SalutandoVi con affetto, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
Conto corrente bancario della nostra chiesa.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
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