DOMENICA XVII DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA VII DOPO PENTECOSTE, Mt 7,15-21)
28 LUGLIO 2019
Vangelo: Lc 11,1-13
Gesù ha insegnato ai Suoi discepoli come pregare. Insegnando a rivolgersi a Dio come Padre, nella preghiera, Gesù, per partecipazione pone i discepoli nella stessa relazione che Lui ha con Dio, cosa che è contemporaneamente un privilegio ed una responsabilità. Tramite il Vangelo, i discepoli osserveranno la relazione di Gesù con Dio Padre e giungeranno a comprendere che tramite il Figlio di Dio essi sono figli di Dio e che tutte le preghiere al Padre sono sempre attraverso il Figlio.
La prima richiesta di Gesù al Padre riguarda chi è Dio, il suo Nome e quello che Dio fa, il Suo regnare come sovrano, Lui ci insegna a trattare il Nome di Dio come santo chiamandoLo Padre, in modo che il Suo Nome possa essere tenuto per santo presso di noi, fidandoci che troveremo grazia presso di Lui a causa del Suo Figlio. Solo i santi possono pregare: “Venga il Tuo Regno”, perché i malvagi non vogliono il giudizio del Signore mentre sono ancora nei loro peccati. Pregare che sia fatta la volontà di Dio sulla terra come in Cielo significa invocare una vita pura e senza biasimo come quella dei Santi nel Cielo che vivono nella santità della presenza di Dio, infatti pregare per il Regno significa pregare per se stessi come santi che abitano nel Regno. Pregare per il pane significa pregare per una santa povertà e non per la ricchezza perché solo coloro che sono nel bisogno possono fare questa richiesta, essa contiene il termine “epionsios” del quale ci sono state molte interpretazioni diverse, ma che comunque pone l’accento sul pane che è necessario e sufficiente.
La storia dell’interpretazione riflette due principali spiegazioni: il pane fisico necessario per la vita nel mondo o il pane escatologico che fornisce la vita nell’età a venire come sostentamento spirituale anche nel presente. Piuttosto che contrapporre queste due possibilità la teologia onnicomprensiva di Luca suggerisce che entrambe possono essere presenti, pregando per il pane preghiamo per Cristo nostro pane, perché Lui è vita e la vita è pane ed Egli non ha forse detto : “Io sono il pane di vita?” Il perdono dei peccati, che segue, bilancia la richiesta di pane, perdonare i peccati è imitare Dio che ci assolve da tutte le nostre iniquità, perdonare i peccati è servire Dio come lui ci ha servito perdonando i nostri. Il tentatore è il diavolo, non l’uomo, come è dimostrato dalla tentazione di Gesù da parte del diavolo nel deserto. S.Luca non include la richiesta di liberarci dal male, perché non essere indotti in tentazione è lo stesso che essere liberati dal male.
(Origene, S.Cirillo d’Alessandria, S.Agostino, S.Efrem il Siro, Giovanni Cassiano, Tertulliano)
Giovedì e Venerdì prossimi, 1° e 2 agosto , viene a celebrarsi l’Indulgenza della Porziuncola, conosciuta anche come il “Perdon d’Assisi”
Dal giorno 1° agosto, da mezzogiorno, a tutto il 2 agosto ricorre il cosidetto “Perdon d’Assisi” in cui si può ottenere la cosidetta “Indulgenza della Porziuncola”.
Alcuni cenni storici penso siano opportuni per illustrare questa antichissima e pia pratica, un tempo legata alle sole chiese francescane, oggi allargata a tutte le chiese parrocchiali.
A poca distanza da Assisi, già dall’anno 342 fu innalzata da quattro pii eremiti una piccola cappella in onore di Maria. Data nel sesto secolo ai Padri Benedettini, fu ampliata e abbellita, nonché dotata di una piccola porzione di terreno, da cui le venne il nome di Porziuncola, sostituito in seguito da quello di Santa Maria degli Angeli, a causa delle apparizioni di Angeli che lì avvennero. San Francesco, che diede tanto lustro ad Assisi in cui ebbe i natali, frequentò da fanciullo questa piccola chiesa; e vedendola abbandonata e decadente, la domandò e la ottenne dall’Abate benedettino P. Tebaldo, e con molto zelo si occupò di restaurarla; e dopo aver costruito nelle sue vicinanze una piccola abitazione, la preferì a qualunque altro luogo per farvi la propria dimora; tanto più che dopo avervi abitato per due anni senza la compagnia di alcuno, sentendo un giorno al Vangelo della Messa la raccomandazione di Cristo ai propri discepoli di non portare nei loro viaggi né denaro, né bisaccia, né abiti, né scarpe, né bastone, prese queste parole come norma della sua vita e come prima regola del nuovo ordine dei Frati Minori che istituì poco tempo dopo, al fine di promuovere con più efficacia la gloria di Dio e la santificazione delle anime. Fu in questa sua abitazione che nell’anno 1221, una notte gli apparve un Angelo, e lo invitò a recarsi subito nella vicina chiesetta, poiché lì lo stavano aspettando Gesù Cristo e la Vergine con una numerosa schiera di Angeli.
A queste parole, tripudiante di gioia, Francesco andò nella nuova cappella; e appena vi entrò vide, come gli era stato predetto, in mezzo ad una numerosa schiera di Angeli, Gesù Cristo insieme alla
Vergine, che amorosamente lo incoraggiava a domandargli quella grazia che egli ritenesse più opportuna, non solo per i Frati del suo Ordine, ma anche per tutti quelli che avrebbero visitato quella chiesa. Il serafico Padre, più attento ai beni spirituali che a quelli temporali, domandò che chiunque andasse a visitare quella piccola chiesa potesse ottenere l’Indulgenza Plenaria di tutti quanti i propri peccati, dopo aver ottenuto il perdono sacramentale attraverso una sincera confessione. Gesù Cristo mostrò di gradire moltissimo una tal richiesta e gli ordinò di andare dal Papa, per raccontargli la visione avuta e per pregarlo di concedere mediante un suo decreto questa Indulgenza Plenaria. Il Pontefice Onorio III, che allora si trovava a Perugia (e proprio per questo motivo il Santo potè facilmente andare a parlargli), si stupì di una tale richiesta, ma ciononostante vi aderì, sebbene all’inizio gli paresse poco conveniente la concessione di un’Indulgenza Plenaria, libera, universale, perpetua, come era quella che domandava Francesco. E volendo il Papa dargli in proposito l’opportuno decreto, Francesco lo rifiutò, dicendo che Iddio medesimo avrebbe pensato ad autenticargli questo favore, giacchè chi aveva cominciato l’opera, l’avrebbe anche portata a compimento. Ed ecco come puntualmente si verificò quanto predetto dal Santo. Siccome per la sopra detta indulgenza non era stabilito alcun giorno particolare, così san Francesco pregò il Signore di fargli conoscere in proposito la sua volontà. E non rimase deluso in questa sua attesa.
All’inizio dell’anno 1223, mentre si tratteneva in preghiera nella detta cappella, si trovò preda di una bruttissima tentazione. Per trionfare completamente, egli si spogliò dei suoi abiti, e si gettò in un vicino cespuglio colmo di spine pungenti. Piacque tanto al Signore questo eroismo, che ricompensò Francesco con tre prodigi. Il primo fu quello di coprire il serafico Padre di un nuovo abito bianco; il secondo, che tra le spine spuntarono improvvisamente le più belle rose, nonostante fosse gennaio; il terzo, che alcuni Angeli, dopo aver alleviato le sofferenze di Francesco con il loro canto, lo invitarono a tornare alla chiesa, perché lì lo attendeva Gesù Cristo con la Sua Santissima Madre. Andatovi Francesco all’istante, dopo aver adorato il divin Redentore che si era reso visibile ai suoi occhi, lo pregò di fargli conoscere il giorno più opportuno per l’Indulgenza ed ebbe in risposta che essa doveva cominciare a mezzogiorno del giorno in cui San Pietro fu liberato dal carcere (1 agosto) e durare fino alla sera del giorno seguente. Sparita la visione, Francesco andò dal Papa per raccontargli l’accaduto. E siccome la sua narrazione era autenticata dalla presentazione delle rose, che solo per miracolo si potevano trovare in quella stagione, così Onorio III non solo gli accordò la Bolla implorata, ma ordinò ancora che i sette vescovi delle città più vicine, cioè di Assisi, di Perugia, di Todi, di Spoleto, di Foligno, di Nocera e di Gubbio, vi si recassero il primo giorno di agosto per farne la solenne pubblicazione, la qual cosa avvenne fra un concorso sterminato di popolo, a cui san Francesco medesimo fece conoscere con apposito discorso la preziosità della grazia ottenuta.
L’indulgenza è la remissione, dinnanzi a Dio della pena temporale da scontare per i peccati commessi e già confessati e perdonati che il fedele, con corretta disposizione d’animo ed a certe e definite condizioni consegue grazie alla Chiesa che, come ministra della Redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni, cioè dei meriti, di Cristo e dei Santi. L’indulgenza è parziale o plenaria, se libera parzialmente o totalmente dalla pena temporale per i peccati commessi. L’indulgenza della Porziuncola è plenaria e si può applicare a sé o ai defunti alle solite condizioni (pia visita della chiesa, recita del “Pater”, del “Credo” e di un Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, Confessione e Comunione Sacramentali quanto prima.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 28 luglio: Ore 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue
Giovedì 1° agosto: I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
Ore 12.00 inizio del “Perdon d’Assisi”
Dalle ore 18.00 fino alle ore 19.30 ci sarà un sacerdote disponibile per le SS.
Confessioni
Venerdì 2 agosto: I^ Venerdì del Mese dedicato al Cuore SS.mo di Gesù
Durante tutto il giorno si può lucrare l’Indulgenza della Porziuncola
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Dalle ore 09.45 fino alle ore 12.00 e dalle 18.00 fino alle 20.00 ci sarà un
sacerdote disponibile per le SS. Confessioni
Ore 18.30 Adorazione Eucaristica
Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici “coram Exposito”.
Al termine Benedizione Eucaristica
Sabato 3 agosto: I^ Sabato del Mese dedicato al Cuore Immacolato di Maria
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 19.00 S. Messa d’orario in latino
Al termine canto del “De profundis” a suffragio di tutti i defunti.
Anticipiamo:
Giovedì 15 agosto p.v. ricorre la Solennità dell’Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria (festa di precetto) e come di consueto in tale occasione si svolgeranno solenni celebrazioni liturgiche ed il tradizionale concerto.
Cordialmente salutando, Vi benedico paternamente
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
-Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la” Coroncina al Preziosissimo Sangue”
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la musica
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica.
Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale. Il Signore Vi ricompensi.
- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli: Un grazie ai Benefattori
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA VII DOPO PENTECOSTE, Mt 7,15-21)
28 LUGLIO 2019
Vangelo: Lc 11,1-13
Gesù ha insegnato ai Suoi discepoli come pregare. Insegnando a rivolgersi a Dio come Padre, nella preghiera, Gesù, per partecipazione pone i discepoli nella stessa relazione che Lui ha con Dio, cosa che è contemporaneamente un privilegio ed una responsabilità. Tramite il Vangelo, i discepoli osserveranno la relazione di Gesù con Dio Padre e giungeranno a comprendere che tramite il Figlio di Dio essi sono figli di Dio e che tutte le preghiere al Padre sono sempre attraverso il Figlio.
La prima richiesta di Gesù al Padre riguarda chi è Dio, il suo Nome e quello che Dio fa, il Suo regnare come sovrano, Lui ci insegna a trattare il Nome di Dio come santo chiamandoLo Padre, in modo che il Suo Nome possa essere tenuto per santo presso di noi, fidandoci che troveremo grazia presso di Lui a causa del Suo Figlio. Solo i santi possono pregare: “Venga il Tuo Regno”, perché i malvagi non vogliono il giudizio del Signore mentre sono ancora nei loro peccati. Pregare che sia fatta la volontà di Dio sulla terra come in Cielo significa invocare una vita pura e senza biasimo come quella dei Santi nel Cielo che vivono nella santità della presenza di Dio, infatti pregare per il Regno significa pregare per se stessi come santi che abitano nel Regno. Pregare per il pane significa pregare per una santa povertà e non per la ricchezza perché solo coloro che sono nel bisogno possono fare questa richiesta, essa contiene il termine “epionsios” del quale ci sono state molte interpretazioni diverse, ma che comunque pone l’accento sul pane che è necessario e sufficiente.
La storia dell’interpretazione riflette due principali spiegazioni: il pane fisico necessario per la vita nel mondo o il pane escatologico che fornisce la vita nell’età a venire come sostentamento spirituale anche nel presente. Piuttosto che contrapporre queste due possibilità la teologia onnicomprensiva di Luca suggerisce che entrambe possono essere presenti, pregando per il pane preghiamo per Cristo nostro pane, perché Lui è vita e la vita è pane ed Egli non ha forse detto : “Io sono il pane di vita?” Il perdono dei peccati, che segue, bilancia la richiesta di pane, perdonare i peccati è imitare Dio che ci assolve da tutte le nostre iniquità, perdonare i peccati è servire Dio come lui ci ha servito perdonando i nostri. Il tentatore è il diavolo, non l’uomo, come è dimostrato dalla tentazione di Gesù da parte del diavolo nel deserto. S.Luca non include la richiesta di liberarci dal male, perché non essere indotti in tentazione è lo stesso che essere liberati dal male.
(Origene, S.Cirillo d’Alessandria, S.Agostino, S.Efrem il Siro, Giovanni Cassiano, Tertulliano)
Giovedì e Venerdì prossimi, 1° e 2 agosto , viene a celebrarsi l’Indulgenza della Porziuncola, conosciuta anche come il “Perdon d’Assisi”
Dal giorno 1° agosto, da mezzogiorno, a tutto il 2 agosto ricorre il cosidetto “Perdon d’Assisi” in cui si può ottenere la cosidetta “Indulgenza della Porziuncola”.
Alcuni cenni storici penso siano opportuni per illustrare questa antichissima e pia pratica, un tempo legata alle sole chiese francescane, oggi allargata a tutte le chiese parrocchiali.
A poca distanza da Assisi, già dall’anno 342 fu innalzata da quattro pii eremiti una piccola cappella in onore di Maria. Data nel sesto secolo ai Padri Benedettini, fu ampliata e abbellita, nonché dotata di una piccola porzione di terreno, da cui le venne il nome di Porziuncola, sostituito in seguito da quello di Santa Maria degli Angeli, a causa delle apparizioni di Angeli che lì avvennero. San Francesco, che diede tanto lustro ad Assisi in cui ebbe i natali, frequentò da fanciullo questa piccola chiesa; e vedendola abbandonata e decadente, la domandò e la ottenne dall’Abate benedettino P. Tebaldo, e con molto zelo si occupò di restaurarla; e dopo aver costruito nelle sue vicinanze una piccola abitazione, la preferì a qualunque altro luogo per farvi la propria dimora; tanto più che dopo avervi abitato per due anni senza la compagnia di alcuno, sentendo un giorno al Vangelo della Messa la raccomandazione di Cristo ai propri discepoli di non portare nei loro viaggi né denaro, né bisaccia, né abiti, né scarpe, né bastone, prese queste parole come norma della sua vita e come prima regola del nuovo ordine dei Frati Minori che istituì poco tempo dopo, al fine di promuovere con più efficacia la gloria di Dio e la santificazione delle anime. Fu in questa sua abitazione che nell’anno 1221, una notte gli apparve un Angelo, e lo invitò a recarsi subito nella vicina chiesetta, poiché lì lo stavano aspettando Gesù Cristo e la Vergine con una numerosa schiera di Angeli.
A queste parole, tripudiante di gioia, Francesco andò nella nuova cappella; e appena vi entrò vide, come gli era stato predetto, in mezzo ad una numerosa schiera di Angeli, Gesù Cristo insieme alla
Vergine, che amorosamente lo incoraggiava a domandargli quella grazia che egli ritenesse più opportuna, non solo per i Frati del suo Ordine, ma anche per tutti quelli che avrebbero visitato quella chiesa. Il serafico Padre, più attento ai beni spirituali che a quelli temporali, domandò che chiunque andasse a visitare quella piccola chiesa potesse ottenere l’Indulgenza Plenaria di tutti quanti i propri peccati, dopo aver ottenuto il perdono sacramentale attraverso una sincera confessione. Gesù Cristo mostrò di gradire moltissimo una tal richiesta e gli ordinò di andare dal Papa, per raccontargli la visione avuta e per pregarlo di concedere mediante un suo decreto questa Indulgenza Plenaria. Il Pontefice Onorio III, che allora si trovava a Perugia (e proprio per questo motivo il Santo potè facilmente andare a parlargli), si stupì di una tale richiesta, ma ciononostante vi aderì, sebbene all’inizio gli paresse poco conveniente la concessione di un’Indulgenza Plenaria, libera, universale, perpetua, come era quella che domandava Francesco. E volendo il Papa dargli in proposito l’opportuno decreto, Francesco lo rifiutò, dicendo che Iddio medesimo avrebbe pensato ad autenticargli questo favore, giacchè chi aveva cominciato l’opera, l’avrebbe anche portata a compimento. Ed ecco come puntualmente si verificò quanto predetto dal Santo. Siccome per la sopra detta indulgenza non era stabilito alcun giorno particolare, così san Francesco pregò il Signore di fargli conoscere in proposito la sua volontà. E non rimase deluso in questa sua attesa.
All’inizio dell’anno 1223, mentre si tratteneva in preghiera nella detta cappella, si trovò preda di una bruttissima tentazione. Per trionfare completamente, egli si spogliò dei suoi abiti, e si gettò in un vicino cespuglio colmo di spine pungenti. Piacque tanto al Signore questo eroismo, che ricompensò Francesco con tre prodigi. Il primo fu quello di coprire il serafico Padre di un nuovo abito bianco; il secondo, che tra le spine spuntarono improvvisamente le più belle rose, nonostante fosse gennaio; il terzo, che alcuni Angeli, dopo aver alleviato le sofferenze di Francesco con il loro canto, lo invitarono a tornare alla chiesa, perché lì lo attendeva Gesù Cristo con la Sua Santissima Madre. Andatovi Francesco all’istante, dopo aver adorato il divin Redentore che si era reso visibile ai suoi occhi, lo pregò di fargli conoscere il giorno più opportuno per l’Indulgenza ed ebbe in risposta che essa doveva cominciare a mezzogiorno del giorno in cui San Pietro fu liberato dal carcere (1 agosto) e durare fino alla sera del giorno seguente. Sparita la visione, Francesco andò dal Papa per raccontargli l’accaduto. E siccome la sua narrazione era autenticata dalla presentazione delle rose, che solo per miracolo si potevano trovare in quella stagione, così Onorio III non solo gli accordò la Bolla implorata, ma ordinò ancora che i sette vescovi delle città più vicine, cioè di Assisi, di Perugia, di Todi, di Spoleto, di Foligno, di Nocera e di Gubbio, vi si recassero il primo giorno di agosto per farne la solenne pubblicazione, la qual cosa avvenne fra un concorso sterminato di popolo, a cui san Francesco medesimo fece conoscere con apposito discorso la preziosità della grazia ottenuta.
L’indulgenza è la remissione, dinnanzi a Dio della pena temporale da scontare per i peccati commessi e già confessati e perdonati che il fedele, con corretta disposizione d’animo ed a certe e definite condizioni consegue grazie alla Chiesa che, come ministra della Redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni, cioè dei meriti, di Cristo e dei Santi. L’indulgenza è parziale o plenaria, se libera parzialmente o totalmente dalla pena temporale per i peccati commessi. L’indulgenza della Porziuncola è plenaria e si può applicare a sé o ai defunti alle solite condizioni (pia visita della chiesa, recita del “Pater”, del “Credo” e di un Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, Confessione e Comunione Sacramentali quanto prima.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 28 luglio: Ore 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue
Giovedì 1° agosto: I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
Ore 12.00 inizio del “Perdon d’Assisi”
Dalle ore 18.00 fino alle ore 19.30 ci sarà un sacerdote disponibile per le SS.
Confessioni
Venerdì 2 agosto: I^ Venerdì del Mese dedicato al Cuore SS.mo di Gesù
Durante tutto il giorno si può lucrare l’Indulgenza della Porziuncola
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Dalle ore 09.45 fino alle ore 12.00 e dalle 18.00 fino alle 20.00 ci sarà un
sacerdote disponibile per le SS. Confessioni
Ore 18.30 Adorazione Eucaristica
Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici “coram Exposito”.
Al termine Benedizione Eucaristica
Sabato 3 agosto: I^ Sabato del Mese dedicato al Cuore Immacolato di Maria
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 19.00 S. Messa d’orario in latino
Al termine canto del “De profundis” a suffragio di tutti i defunti.
Anticipiamo:
Giovedì 15 agosto p.v. ricorre la Solennità dell’Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria (festa di precetto) e come di consueto in tale occasione si svolgeranno solenni celebrazioni liturgiche ed il tradizionale concerto.
Cordialmente salutando, Vi benedico paternamente
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
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Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
-Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la” Coroncina al Preziosissimo Sangue”
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la musica
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica.
Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale. Il Signore Vi ricompensi.
- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli: Un grazie ai Benefattori
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare
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