DOMENICA XVII DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA X DOPO PENTECOSTE, Lc 18,9-14)
29 LUGLIO 2018
Vangelo: Gv 6,1-15
Così insegna S.Agostino: “Bisogna capire il linguaggio dei miracoli. Essendo Cristo il Verbo di Dio, ogni Suo gesto è una parola. Non dobbiamo fermarci ad ammirare la potenza di questo miracolo, dobbiamo esplorarne la profondità. Possiede dentro qualcosa che suscita esteriormente la nostra ammirazione. I miracoli compiuti da nostro Signore Gesù Cristo, sono opere divine, che sollecitano la mente umana a raggiungere Dio attraverso le cose visibili. Siccome Dio non è una realtà che si possa vedere con gli occhi, e siccome i Suoi miracoli, con i quali regge il mondo intero e provvede ad ogni creatura, per la loro frequenza finiscono per passare inosservati, al punto che quasi nessuno si accorge dell’opera di Dio che anche nel più piccolo seme appare mirabile e stupenda; Dio si è riservato, nella sua misericordiosa bontà, di compiere a tempo opportuno talune opere fuori del normale corso degli avvenimenti naturali, affinchè, quanti hanno fatto l’abitudine alle cose di tutti i giorni, rimanessero impressionati, vedendo, non opere maggiori, ma insolite. Governare il mondo intero, infatti, è un miracolo più grande che saziare cinquemila persone con cinque pani. Tuttavia, di quel fatto nessuno si stupisce, di questo gli uomini si stupiscono, non perché sia più grande, ma perché è raro. Chi, infatti, anche adesso nutre il mondo intero, se non Colui che con pochi grani crea le messi? Cristo operò, quindi, come Dio. Allo stesso modo, infatti, che con pochi grani moltiplica le messi, così nelle Sue mani ha moltiplicato i cinque pani. La potenza era nelle mani di Cristo, e quei cinque pani erano come semi, non affidati alla terra, ma moltiplicati da Colui che ha fatto la terra. E’ stato dunque offerto ai sensi tanto di che elevare lo spirito, è stato offerto agli occhi tanto di che impegnare l’intelligenza, affinchè fossimo presi di ammirazione, attraverso le opere visibili, per l’invisibile Iddio; ed elevati alla fede, e mediante la fede purificati, sentissimo il desiderio di vedere spiritualmente, con gli occhi della fede, l’invisibile, che già conosciamo attraverso le cose visibili”.
Mercoledì e giovedì prossimi 1° e 2 agosto, viene a celebrarsi l’Indulgenza della Porziuncola, conosciuta anche come il Perdon di Assisi
Dal giorno 1° agosto, da mezzogiorno, a tutto il 2 agosto ricorre il cosidetto “Perdond’Assisi” in cui si può ottenere la cosidetta “Indulgenza della Porziuncola”.
Alcuni cenni storici penso siano opportuni per illustrare questa antichissima e pia pratica, un tempo legata alle sole chiese francescane, oggi allargata a tutte le chiese parrocchiali.
A poca distanza da Assisi, già dall’anno 342 fu innalzata da quattro pii eremiti una piccola cappella in onore di Maria. Data nel sesto secolo ai Padri Benedettini, fu ampliata e abbellita, nonché dotata di una piccola porzione di terreno, da cui le venne il nome di Porziuncola, sostituito in seguito da quello di Santa Maria degli Angeli, a causa delle apparizioni di Angeli che lì avvennero. San Francesco, che diede tanto lustro ad Assisi in cui ebbe i natali, frequentò da fanciullo questa piccola chiesa; e vedendola abbandonata e decadente, la domandò e la ottenne dall’Abate benedettino P. Tebaldo, e con molto zelo si occupò di restaurarla; e dopo aver costruito nelle sue vicinanze una piccola abitazione, la preferì a qualunque altro luogo per farvi la propria dimora; tanto più che dopo avervi abitato per due anni senza la compagnia di alcuno, sentendo un giorno al Vangelo della Messa la raccomandazione di Cristo ai propri discepoli di non portare nei loro viaggi né denaro, né bisaccia, né abiti, né scarpe, né bastone, prese queste parole come norma della sua vita e come prima regola del nuovo ordine dei Frati Minori che istituì poco tempo dopo, al fine di promuovere con più efficacia la gloria di Dio e la santificazione delle anime. Fu in questa sua abitazione che nell’anno 1221, una notte gli apparve un Angelo, e lo invitò a recarsi subito nella vicina chiesetta, poiché lì lo stavano aspettando Gesù Cristo e la Vergine con una numerosa schiera di Angeli.
A queste parole, tripudiante di gioia, Francesco andò nella nuova cappella; e appena vi entrò vide, come gli era stato predetto, in mezzo ad una numerosa schiera di Angeli, Gesù Cristo insieme alla
Vergine, che amorosamente lo incoraggiava a domandargli quella grazia che egli ritenesse più opportuna, non solo per i Frati del suo Ordine, ma anche per tutti quelli che avrebbero visitato quella chiesa. Il serafico Padre, più attento ai beni spirituali che a quelli temporali, domandò che chiunque andasse a visitare quella piccola chiesa potesse ottenere l’Indulgenza Plenaria di tutti quanti i propri peccati, dopo aver ottenuto il perdono sacramentale attraverso una sincera confessione. Gesù Cristo mostrò di gradire moltissimo una tal richiesta e gli ordinò di andare dal Papa, per raccontargli la visione avuta e per pregarlo di concedere mediante un suo decreto questa Indulgenza Plenaria. Il Pontefice Onorio III, che allora si trovava a Perugia (e proprio per questo motivo il Santo potè facilmente andare a parlargli), si stupì di una tale richiesta, ma ciononostante vi aderì, sebbene all’inizio gli paresse poco conveniente la concessione di un’Indulgenza Plenaria, libera, universale, perpetua, come era quella che domandava Francesco. E volendo il Papa dargli in proposito l’opportuno decreto, Francesco lo rifiutò, dicendo che Iddio medesimo avrebbe pensato ad autenticargli questo favore, giacchè chi aveva cominciato l’opera, l’avrebbe anche portata a compimento. Ed ecco come puntualmente si verificò quanto predetto dal Santo. Siccome per la sopra detta indulgenza non era stabilito alcun giorno particolare, così san Francesco pregò il Signore di fargli conoscere in proposito la sua volontà. E non rimase deluso in questa sua attesa.
All’inizio dell’anno 1223, mentre si tratteneva in preghiera nella detta cappella, si trovò preda di una bruttissima tentazione. Per trionfare completamente, egli si spogliò dei suoi abiti, e si gettò in un vicino cespuglio colmo di spine pungenti. Piacque tanto al Signore questo eroismo, che ricompensò Francesco con tre prodigi. Il primo fu quello di coprire il serafico Padre di un nuovo abito bianco; il secondo, che tra le spine spuntarono improvvisamente le più belle rose, nonostante fosse gennaio; il terzo, che alcuni Angeli, dopo aver alleviato le sofferenze di Francesco con il loro canto, lo invitarono a tornare alla chiesa, perché lì lo attendeva Gesù Cristo con la Sua Santissima Madre. Andatovi Francesco all’istante, dopo aver adorato il divin Redentore che si era reso visibile ai suoi occhi, lo pregò di fargli conoscere il giorno più opportuno per l’Indulgenza ed ebbe in risposta che essa doveva cominciare a mezzogiorno del giorno in cui San Pietro fu liberato dal carcere (1 agosto) e durare fino alla sera del giorno seguente. Sparita la visione, Francesco andò dal Papa per raccontargli l’accaduto. E siccome la sua narrazione era autenticata dalla presentazione delle rose, che solo per miracolo si potevano trovare in quella stagione, così Onorio III non solo gli accordò la Bolla implorata, ma ordinò ancora che i sette vescovi delle città più vicine, cioè di Assisi, di Perugia, di Todi, di Spoleto, di Foligno, di Nocera e di Gubbio, vi si recassero il primo giorno di agosto per farne la solenne pubblicazione, la qual cosa avvenne fra un concorso sterminato di popolo, a cui san Francesco medesimo fece conoscere con apposito discorso la preziosità della grazia ottenuta.
L’indulgenza è la remissione, dinnanzi a Dio della pena temporale da scontare per i peccati commessi e già confessati e perdonati che il fedele, con corretta disposizione d’animo ed a certe e definite condizioni consegue grazie alla Chiesa che, come ministra della Redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni, cioè dei meriti, di Cristo e dei Santi. L’indulgenza è parziale o plenaria, se libera parzialmente o totalmente dalla pena temporale per i peccati commessi. L’indulgenza della Porziuncola è plenaria e si può applicare a sé o ai defunti alle solite condizioni (pia visita della chiesa, recita del “Pater”, del “Credo” e di un Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, Confessione e Comunione Sacramentali quanto prima.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 29 luglio: Ore 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue
Mercoledì 1° agosto: Ore 12.00 Inizio del ”Perdon d’Assisi”
Dalle ore 18.00 fino alle ore 19.30 ci sarà un sacerdote disponibile per le
SS.Confessioni
Giovedì 2 agosto: I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
Durante tutto il giorno si può lucrare l’Indulgenza della Porziuncola.
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Dalle ore 9.45 fino alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 fino alle ore 19.30 ci sarà
un sacerdote disponibile per le SS.Confessioni
Venerdì 3 agosto: I^ Venerdì del Mese, dedicato al Cuore SS.mo di Gesù
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Ore 18.30 Adorazione Eucaristica
Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici “coram Exposito”.
Al termine Benedizione Eucaristica
Sabato 4 agosto: I^ Sabato del Mese, dedicato al Cuore Immacolato di Maria.
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino.
Al termine canto del “De Profundis” a suffragio di tutti i Defunti.
Anticipiamo:
Mercoledì 15 agosto p.v. ricorre la Solennitàdell’Assunzione al Cielo della B.V. Maria (Festa di precetto) e come di consueto in tale occasione si svolgeranno solenni celebrazioni liturgiche ed il tradizionale concerto.
Cordialmente salutando, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
Sono disponibili ancora alcuni libri: “FRANCESCO” Il nome di Dio è misericordia
Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica. Sosteniamo la nostra
Corale Parrocchiale.
Il Signore Vi ricompensi.
- Grazie a quanti daranno un contributo per l’acquisto della statua di San Giuseppe.
- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli:
Un grazie ai benefattori!
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<
INFORMAZIONE e APPELLO
Dal 9 agosto 2017 è costituita l’Associazione Musicale Beata Vergine del Rosario – Trieste senza fini di lucro, apartitica, il cui scopo è contribuire alla salvaguardia ed alla promozione del cospicuo lascito di musica sacra e liturgica che la Chiesa ha tramandato ai propri fedeli nel corso della sua tradizione bimillenaria.
L’associazione pertanto collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte musicale.
Con il contributo del 5 per Mille all’Associazione contribuiamo a sostenere l’Associazione e la Corale parrocchiale della Beata Vergine del Rosario.
E sufficiente scrivere il codice fiscale 90153650321 e apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD.
Grazie della Vostra collaborazione e partecipazione
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA X DOPO PENTECOSTE, Lc 18,9-14)
29 LUGLIO 2018
Vangelo: Gv 6,1-15
Così insegna S.Agostino: “Bisogna capire il linguaggio dei miracoli. Essendo Cristo il Verbo di Dio, ogni Suo gesto è una parola. Non dobbiamo fermarci ad ammirare la potenza di questo miracolo, dobbiamo esplorarne la profondità. Possiede dentro qualcosa che suscita esteriormente la nostra ammirazione. I miracoli compiuti da nostro Signore Gesù Cristo, sono opere divine, che sollecitano la mente umana a raggiungere Dio attraverso le cose visibili. Siccome Dio non è una realtà che si possa vedere con gli occhi, e siccome i Suoi miracoli, con i quali regge il mondo intero e provvede ad ogni creatura, per la loro frequenza finiscono per passare inosservati, al punto che quasi nessuno si accorge dell’opera di Dio che anche nel più piccolo seme appare mirabile e stupenda; Dio si è riservato, nella sua misericordiosa bontà, di compiere a tempo opportuno talune opere fuori del normale corso degli avvenimenti naturali, affinchè, quanti hanno fatto l’abitudine alle cose di tutti i giorni, rimanessero impressionati, vedendo, non opere maggiori, ma insolite. Governare il mondo intero, infatti, è un miracolo più grande che saziare cinquemila persone con cinque pani. Tuttavia, di quel fatto nessuno si stupisce, di questo gli uomini si stupiscono, non perché sia più grande, ma perché è raro. Chi, infatti, anche adesso nutre il mondo intero, se non Colui che con pochi grani crea le messi? Cristo operò, quindi, come Dio. Allo stesso modo, infatti, che con pochi grani moltiplica le messi, così nelle Sue mani ha moltiplicato i cinque pani. La potenza era nelle mani di Cristo, e quei cinque pani erano come semi, non affidati alla terra, ma moltiplicati da Colui che ha fatto la terra. E’ stato dunque offerto ai sensi tanto di che elevare lo spirito, è stato offerto agli occhi tanto di che impegnare l’intelligenza, affinchè fossimo presi di ammirazione, attraverso le opere visibili, per l’invisibile Iddio; ed elevati alla fede, e mediante la fede purificati, sentissimo il desiderio di vedere spiritualmente, con gli occhi della fede, l’invisibile, che già conosciamo attraverso le cose visibili”.
Mercoledì e giovedì prossimi 1° e 2 agosto, viene a celebrarsi l’Indulgenza della Porziuncola, conosciuta anche come il Perdon di Assisi
Dal giorno 1° agosto, da mezzogiorno, a tutto il 2 agosto ricorre il cosidetto “Perdond’Assisi” in cui si può ottenere la cosidetta “Indulgenza della Porziuncola”.
Alcuni cenni storici penso siano opportuni per illustrare questa antichissima e pia pratica, un tempo legata alle sole chiese francescane, oggi allargata a tutte le chiese parrocchiali.
A poca distanza da Assisi, già dall’anno 342 fu innalzata da quattro pii eremiti una piccola cappella in onore di Maria. Data nel sesto secolo ai Padri Benedettini, fu ampliata e abbellita, nonché dotata di una piccola porzione di terreno, da cui le venne il nome di Porziuncola, sostituito in seguito da quello di Santa Maria degli Angeli, a causa delle apparizioni di Angeli che lì avvennero. San Francesco, che diede tanto lustro ad Assisi in cui ebbe i natali, frequentò da fanciullo questa piccola chiesa; e vedendola abbandonata e decadente, la domandò e la ottenne dall’Abate benedettino P. Tebaldo, e con molto zelo si occupò di restaurarla; e dopo aver costruito nelle sue vicinanze una piccola abitazione, la preferì a qualunque altro luogo per farvi la propria dimora; tanto più che dopo avervi abitato per due anni senza la compagnia di alcuno, sentendo un giorno al Vangelo della Messa la raccomandazione di Cristo ai propri discepoli di non portare nei loro viaggi né denaro, né bisaccia, né abiti, né scarpe, né bastone, prese queste parole come norma della sua vita e come prima regola del nuovo ordine dei Frati Minori che istituì poco tempo dopo, al fine di promuovere con più efficacia la gloria di Dio e la santificazione delle anime. Fu in questa sua abitazione che nell’anno 1221, una notte gli apparve un Angelo, e lo invitò a recarsi subito nella vicina chiesetta, poiché lì lo stavano aspettando Gesù Cristo e la Vergine con una numerosa schiera di Angeli.
A queste parole, tripudiante di gioia, Francesco andò nella nuova cappella; e appena vi entrò vide, come gli era stato predetto, in mezzo ad una numerosa schiera di Angeli, Gesù Cristo insieme alla
Vergine, che amorosamente lo incoraggiava a domandargli quella grazia che egli ritenesse più opportuna, non solo per i Frati del suo Ordine, ma anche per tutti quelli che avrebbero visitato quella chiesa. Il serafico Padre, più attento ai beni spirituali che a quelli temporali, domandò che chiunque andasse a visitare quella piccola chiesa potesse ottenere l’Indulgenza Plenaria di tutti quanti i propri peccati, dopo aver ottenuto il perdono sacramentale attraverso una sincera confessione. Gesù Cristo mostrò di gradire moltissimo una tal richiesta e gli ordinò di andare dal Papa, per raccontargli la visione avuta e per pregarlo di concedere mediante un suo decreto questa Indulgenza Plenaria. Il Pontefice Onorio III, che allora si trovava a Perugia (e proprio per questo motivo il Santo potè facilmente andare a parlargli), si stupì di una tale richiesta, ma ciononostante vi aderì, sebbene all’inizio gli paresse poco conveniente la concessione di un’Indulgenza Plenaria, libera, universale, perpetua, come era quella che domandava Francesco. E volendo il Papa dargli in proposito l’opportuno decreto, Francesco lo rifiutò, dicendo che Iddio medesimo avrebbe pensato ad autenticargli questo favore, giacchè chi aveva cominciato l’opera, l’avrebbe anche portata a compimento. Ed ecco come puntualmente si verificò quanto predetto dal Santo. Siccome per la sopra detta indulgenza non era stabilito alcun giorno particolare, così san Francesco pregò il Signore di fargli conoscere in proposito la sua volontà. E non rimase deluso in questa sua attesa.
All’inizio dell’anno 1223, mentre si tratteneva in preghiera nella detta cappella, si trovò preda di una bruttissima tentazione. Per trionfare completamente, egli si spogliò dei suoi abiti, e si gettò in un vicino cespuglio colmo di spine pungenti. Piacque tanto al Signore questo eroismo, che ricompensò Francesco con tre prodigi. Il primo fu quello di coprire il serafico Padre di un nuovo abito bianco; il secondo, che tra le spine spuntarono improvvisamente le più belle rose, nonostante fosse gennaio; il terzo, che alcuni Angeli, dopo aver alleviato le sofferenze di Francesco con il loro canto, lo invitarono a tornare alla chiesa, perché lì lo attendeva Gesù Cristo con la Sua Santissima Madre. Andatovi Francesco all’istante, dopo aver adorato il divin Redentore che si era reso visibile ai suoi occhi, lo pregò di fargli conoscere il giorno più opportuno per l’Indulgenza ed ebbe in risposta che essa doveva cominciare a mezzogiorno del giorno in cui San Pietro fu liberato dal carcere (1 agosto) e durare fino alla sera del giorno seguente. Sparita la visione, Francesco andò dal Papa per raccontargli l’accaduto. E siccome la sua narrazione era autenticata dalla presentazione delle rose, che solo per miracolo si potevano trovare in quella stagione, così Onorio III non solo gli accordò la Bolla implorata, ma ordinò ancora che i sette vescovi delle città più vicine, cioè di Assisi, di Perugia, di Todi, di Spoleto, di Foligno, di Nocera e di Gubbio, vi si recassero il primo giorno di agosto per farne la solenne pubblicazione, la qual cosa avvenne fra un concorso sterminato di popolo, a cui san Francesco medesimo fece conoscere con apposito discorso la preziosità della grazia ottenuta.
L’indulgenza è la remissione, dinnanzi a Dio della pena temporale da scontare per i peccati commessi e già confessati e perdonati che il fedele, con corretta disposizione d’animo ed a certe e definite condizioni consegue grazie alla Chiesa che, come ministra della Redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni, cioè dei meriti, di Cristo e dei Santi. L’indulgenza è parziale o plenaria, se libera parzialmente o totalmente dalla pena temporale per i peccati commessi. L’indulgenza della Porziuncola è plenaria e si può applicare a sé o ai defunti alle solite condizioni (pia visita della chiesa, recita del “Pater”, del “Credo” e di un Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, Confessione e Comunione Sacramentali quanto prima.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 29 luglio: Ore 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue
Mercoledì 1° agosto: Ore 12.00 Inizio del ”Perdon d’Assisi”
Dalle ore 18.00 fino alle ore 19.30 ci sarà un sacerdote disponibile per le
SS.Confessioni
Giovedì 2 agosto: I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
Durante tutto il giorno si può lucrare l’Indulgenza della Porziuncola.
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Dalle ore 9.45 fino alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 fino alle ore 19.30 ci sarà
un sacerdote disponibile per le SS.Confessioni
Venerdì 3 agosto: I^ Venerdì del Mese, dedicato al Cuore SS.mo di Gesù
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Ore 18.30 Adorazione Eucaristica
Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici “coram Exposito”.
Al termine Benedizione Eucaristica
Sabato 4 agosto: I^ Sabato del Mese, dedicato al Cuore Immacolato di Maria.
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino.
Al termine canto del “De Profundis” a suffragio di tutti i Defunti.
Anticipiamo:
Mercoledì 15 agosto p.v. ricorre la Solennitàdell’Assunzione al Cielo della B.V. Maria (Festa di precetto) e come di consueto in tale occasione si svolgeranno solenni celebrazioni liturgiche ed il tradizionale concerto.
Cordialmente salutando, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
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Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
Sono disponibili ancora alcuni libri: “FRANCESCO” Il nome di Dio è misericordia
Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica. Sosteniamo la nostra
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Il Signore Vi ricompensi.
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- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli:
Un grazie ai benefattori!
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
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Dal 9 agosto 2017 è costituita l’Associazione Musicale Beata Vergine del Rosario – Trieste senza fini di lucro, apartitica, il cui scopo è contribuire alla salvaguardia ed alla promozione del cospicuo lascito di musica sacra e liturgica che la Chiesa ha tramandato ai propri fedeli nel corso della sua tradizione bimillenaria.
L’associazione pertanto collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte musicale.
Con il contributo del 5 per Mille all’Associazione contribuiamo a sostenere l’Associazione e la Corale parrocchiale della Beata Vergine del Rosario.
E sufficiente scrivere il codice fiscale 90153650321 e apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD.
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