Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica XV del tempo ordinario

16/7/2017

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DOMENICA XV DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA VI DOPO PENTECOSTE, Mc 8,1-9)
16 LUGLIO 2017






Vangelo: Mt 13,1-23


Gesù si sedette presso il mare di questo mondo in modo che le folle gli si potessero stringere intorno, tutti rivolti a Lui per udirLo mentre parlava in parabole perché fosse manifesto a tutti che Egli era l’Unto del Signore e mescola chiari insegnamenti ad oscure parole affinchè ciò che gli ascoltatori comprendono li spinga a cercare di intendere ciò che non capiscono. Il seminatore è il Figlio di Dio che semina tra i popoli la Parola del Padre, Egli non andò dove prima non era stato, né lasciò un luogo da cui in precedenza era partito, poiché Dio è presente ovunque. Il terreno lungo la strada è la vita secondo questo secolo, la strada di coloro che conoscono ogni cosa che appartiene al secolo e nulla di ciò che appartiene a Dio. Una parola seminata dentro di te è ben coltivata e non verrà soffocata se tu la curi seguendo accuratamente le Scritture e le tradizioni dei Dottori. Il contadino che disperdesse il seme, sulla terra rocciosa sarebbe sicuramente ripreso. Se però il terreno roccioso non può divenire terra buona non è così nell’ordine spirituale. Infatti se questi cambiamenti fossero stati impossibili il Signore non avrebbe seminato e se in tutti non è avvenuta tale trasformazione, la colpa non è del seminatore ma di coloro che non hanno voluto cambiar vita. L’avidità dei ricchi soffoca la Parola e non permette che essa produca frutti, coloro che possiedono una mente indurita non possono ricevere il seme divino e divengono una strada calpestata da spiriti indegni.
L’indole caritatevole dei discepoli si vede proprio dalla loro domanda sullo scopo delle parabole. A tutte le anime razionali è offerta la possibilità di comprendere la differenza tra il bene e il male, ma non tutti ottengono la grazia di conoscere i misteri del Regno, ma la colpa non è di Dio che si rifiuta di offrire questo dono agli uomini, ma di coloro che non ricercano e non operano quanto potrebbe permettere loro di ottenere il Regno. Nel popolo che è pronto e ben disposto a ricevere, lo Spirito Santo porrà la Sua abitazione accrescendo in loro i Suoi doni, ma in coloro che hanno conservato in se stessi solo una piccola scintilla di luce e sono stati negligenti anche in quello, persino quel poco che prima possedevano è stato smorzato e tolto loro. Se un popolo ha desiderio e fervore gli sarà dato anche tutto quello che dipende da Dio, ma se è privo di aspirazioni e di ardore e non mette in atto ciò che potrebbe con le sue forze personali non gli verrà dato neppure quello che dipende da Dio, non perché di fatto Dio glielo tolga, ma perché non lo riterrà degno dei Suoi doni, infatti chi non offre nulla a Dio non riceverà nulla da Lui.
Gesù parlò in parabole perché potessero vedere le cose invisibili e per evitare un linguaggio troppo crudo ed il motivo per cui loro pur potendo vedere non vedevano non era perché Cristo parlava in parabole.La fede evangelica possiede il dono perfetto perché essa arricchisce coloro che l’hanno ricevuta di nuovi frutti e ritira invece a coloro che l’hanno rifiutata anche i beni della loro antica ricchezza.
(S.Girolamo, S.Giovanni Crisostomo, S.Ilario di Poitiers, S.Cirillo d’Alessandria, Teodoro di Mopsuestia)






Oggi ricorre anche la Festa della B.V.Maria del Monte Carmelo


     L’Ordine dei Carmelitani, uno dei più antichi nella storia della Chiesa, anche se considera il profeta Elìa come suo patriarca e modello, non ha un vero fondatore, ma ha un grande amore: Il culto a Maria, onorata come B.V. del Carmelo. “Il Carmelo – ha detto il carmelitano Card. Adeodato Piazza (1884-1957 ) – esiste per Maria e Maria è tutto per il Carmelo, nella sua origine e nella sua storia, nella sua vita di lotte e di trionfo, nella sua vita interiore e spirituale”. Elìa e Maria vengono uniti in una narrazione tratta dal “Libro delle istituzioni” dei primi monaci: “In ricordo della visione che mostrò al profeta la venuta di questa Vergine sotto la figura di una piccola nube che saliva dalla terra verso il Carmelo (cfr Re 18,20-45), i suddetti monaci, nell’anno novantatré dell’Incarnazione del Figlio di Dio, distrussero la loro antica casa e costruirono in onore di questa prima Vergine votata a Dio una cappella sul monte Carmelo, vicino alla fonte di Elìa”.
Cacciati dai Saraceni nel XIII sec., i  monaci, che avevano frattanto ricevuto dal patriarca di Gerusalemme S.Alberto, già vescovo di Vercelli, una regola approvata nel 1226 da papa Onorio III (1216-1226), ripararono in Occidente e vi fondarono vari monasteri, superando varie difficoltà, nelle quali però poterono sperimentare la particolare protezione della Vergine. Un episodio in particolare colpì i devoti:”I fratelli la supplicavano umilmente di liberarli da queste insidie infernali, Lei che li aveva condotti in questi luoghi. A uno di loro, S.Simone Stock (tra il 1165 e il 1265), mentre pregava così, la Madre di Dio apparve accompagnata da una moltitudine di angeli e tenendo nelle mani lo Scapolare dell’Ordine gli disse: Ecco il privilegio che dono a te e a tutti i figli del Carmelo: chiunque sarà rivestito di quest’abito sarà salvo”.
 Ricordiamo, inoltre il cosidetto “Privilegio Sabatino” che consiste nella promessa fatta dalla Vergine di liberare dal Purgatorio il sabato dopo la loro morte tutti coloro che si fossero rivestiti del suddetto Scapolare attenendosi alle prescrizioni ed obblighi annessi nel volerlo indossare. Il “Privilegio Sabatino” fu promulgato nel 1322 ad Avignone dal Papa Giovanni XXII (1326-1334) e confermato da numerosi altri pontefici.
In una Bolla dell’11 febbraio 1950 Pio XII invitava a “mettere in prima fila, tra le devozioni mariane, lo Scapolare che è alla portata di tutti”: inteso come “veste mariana” , esso è infatti un ottimo simbolo della protezioni della Madre celeste, mentre come “sacramentale” trae  il suo valore dalle orazioni della Chiesa e dalla fiducia e dall’amore di coloro che lo indossano.




Sabato prossimo 22 luglio invece, celebreremo la Festa di S.Maria Maddalena


Impariamo a conoscere e ad amare i Santi


Per espresso desiderio del Santo Padre Francesco, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato un nuovo decreto, datato 3 giugno 2016, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, con il quale la celebrazione di Santa Maria Maddalena, oggi memoria obbligatoria, sarà elevata nel Calendario Romano Generale al grado di festa.
La decisione si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di Maria di  Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore (cf.Mulieris dignitatem, n.16). Questa importanza prosegue oggi nella Chiesa – lo manifesta l’attuale impegno di una nuova evangelizzazione – che vuole accogliere, senza alcuna distinzione, uomini e donne di qualsiasi razza, popolo, lingua e nazione (cf.Ap 5,9), per annunciare loro la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo, accompagnarli nel loro pellegrinaggio terreno ed offrir loro le meraviglie della salvezza di Dio. 






Santa Maria Maddalena è un esempio di vera e autentica evangelizzatrice, ossia, di una evangelista che annuncia il gioioso messaggio centrale della Pasqua (cf colletta del 22 luglio e nuovo prefazio).
Il Santo Padre Francesco ha preso questa decisione proprio nel contesto del Giubileo della Misericordia per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata, come affermano Rabano Mauro parlando di lei (“dilectrix Christi et a Christo plurimum dilecta”: De vita beatae Mariae Magdalenae Prologus) e Sant’Anselmo di Canterbury (“electa dilectrix ed dilecta electrix Dei”: Oratio LXXIII ad sanctam Mariam Magdalenam). E’ certo che la tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo San Gregorio Magno, identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo nella casa di Simone, il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta. Questa interpretazione continuò ed ebbe influsso negli autori ecclesiastici occidentali, nell’arte cristiana e nei testi liturgici relativi alla Santa. I Bollandisti hanno ampiamente esposto il problema della identificazione delle tre donne e prepararono la strada per la riforma liturgica del Calendario Romano. Con l’attuazione della riforma, i testi del Missale Romanum, della Liturgia Horarum e del Martyrologium Romanum si riferiscono a Maria di Magdala. E’ certo che Maria Maddalena formò parte del gruppo dei discepoli di Gesù, lo seguì fino ai piedi della croce e, nel giardino in cui si trovava il sepolcro, fu la prima “testis divinae misericordiae” (Gregorio magno, XL hom. In Evangelia, lib. II, Hom.”5,10). Il Vangelo di Giovanni racconta che Maria Maddalena piangeva poiché non aveva trovato il corpo del Signore (cf.Gv 20,11); e Gesù ebbe misericordia di lei facendosi riconoscere come Maestro e trasformando le sue lacrime in gioia pasquale.
 Approfittando di questa opportuna circostanza, desidero evidenziare due idee inerenti ai testi biblici e liturgici della nuovo festa, che possono aiutarci a cogliere meglio l’importanza odierna di simile Santa donna.    Per un lato ha l’onore di essere la “prima testis” della risurrezione del Signore (Hymnus, Ad laudes matutinas), la prima a vedere il sepolcro vuoto e la prima ad ascoltare la verità della sua risurrezione. Cristo ha una speciale considerazione e misericordia per questa donna, che manifesta il suo amore verso di Lui, cercandolo nel giardino con angoscia e sofferenza, con “lacrimas humilitatis”, come dice SantAnselmo nella citata preghiera. A tale proposito, desidero segnalare il contrasto tra le due donne presenti nel giardino del paradiso e nel giardino della risurrezione. La prima diffuse la morte dove c’era la vita; la seconda annunciò la Vita da un sepolcro, luogo di morte. Lo fa osservare lo stesso Gregorio Magno: “Quia in paradiso mulier viro proinavit mortem, a sepulcro mulier viris annuntiat vitam” (XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom.25). Inoltre, è proprio nel giardino della risurrezione dove il Signore dice a Maria Maddalena: “Noli me tangere”. E’ un invito rivolto non solo a Maria, ma anche a tutta la Chiesa, per entrare in una esperienza di fede che supera ogni appropriazione materialista e comprensione umana del mistero divino. Ha una portata ecclesiale! E’ una buona lezione per ogni discepolo di Gesù: non cercare sicurezze umane e titoli mondani, ma la fede in Cristo Vivo e Risorto!
Proprio perché fu testimone oculare del Cristo Risorto, fu anche, per altro lato, la prima a darne testimonianza davanti agli apostoli. Adempie al mandato del Risorto: “Va’ dai miei fratelli e dì loro…Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto” (Gv 20,17-18). In tal modo ella diventa, come già notato, evangelista, ossia messaggera che annuncia la buona notizia della risurrezione del Signore; o come dicevano Rabano Mauro e San Tommaso d’Aquino, “apostolorum apostola”, poiché annuncia agli apostoli quello che a loro volta, essi annunceranno a tutto il mondo (cf Rabano Mauro, De vita beatae Mariae Magdalenae, c XXVII; S. Tommaso d’Aquino, In Ioannem Evangelistam Expositio, c. XX, L. III, 6). A ragione il dottore Angelico usa questo termine applicandolo a Maria Maddalena: ella è testimone del Cristo Risorto e annuncia il messaggio della risurrezione del Signore, come gli altri Apostoli. Perciò è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa.
 + Arthur Roche (Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti)




Ricordiamo per l’entante settimana:


Domenica 16 luglio: Ore 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue di N.S.Gesù
                                                   Cristo.
            Al termine canto del “Salve Regina” davanti all’effigie della Madonna e
                                    “Orazione” conclusiva.
Sabato 22 luglio: Festa di S.Maria Maddalena
            Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
            Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino


SalutandoVi paternamente Vi benedico


Don Stefano Canonico


NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
  l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
   lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del  libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO  E’
   MISERICORDIA” e  “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
   Si possono acquistare in sacrestia le  piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
   Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
   Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina al Preziosissimo Sangue di Gesù
- GRAZIE a coloro che  hanno già dato e  continueranno a dare l’offerta mensile per la
   musica. 
                   Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
                    Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
                    Conto corrente bancario della nostra chiesa.
                    Il Signore Vi ricompensi.    
 - Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli. 
   Un grazie ai benefattori.
- Le offerte  possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
  sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 
  34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
APPELLO:
Con il contributo del 5 per mille All’Associazione “Amici della Musica Luigi e Federico Ricci”, Associazione che collabora strettamente con  la nostra  chiesa del Rosario per la parte musicale, potremo godere ancora del canto e della musica della nostra corale parrocchiale. E’ sufficiente scrivere il codice fiscale9011811032apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD. Grazie della Vostra collaborazione


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