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DOMENICA XIV DEL TEMPO ORDINARIO

7/7/2019

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DOMENICA XIV DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA IV DOPO PENTECOSTE, Lc 5,1-11)
7 LUGLIO 2019


Vangelo: Lc 10,1-12.17-20
    Proprio come i Dodici preannunciano il ministero episcopale della Chiesa, così i settanta, come alcuni autori antichi leggono invece di “settandue”, rappresentano il presbiterato. Gesù invia i settanta come agnelli in mezzo ai lupi e questo adempie la profezia di Isaia che, alla fine dei tempi, lupi e agnelli abiteranno insieme in pace, quando un piccolo fanciullo li guiderà, ma essi saranno in grado di sopravvivere come pecore fra i lupi perché Gesù è il loro pastore e li proteggerà da loro anche in mezzo alle persecuzioni. I discepoli sono inviati senza provviste perché devono essere dipendenti dal Signore della messe, sono annunciatori del Vangelo non mercanti. L’augurio della pace deve essere dato a tutti senza discriminazione, anche  se sarà ricevuto solo da coloro che sono figli della pace perché questo augurio dischiude l’essenza del Padre.
     I discepoli non devono essere distratti in nessun modo durante la loro missione e per questo non devono salutare nessuno lungo la strada, perché questo non li trattenga dall’obiettivo loro assegnato del proclamare il Regno di Dio. Quando i discepoli sono respinti, devono scuotere la polvere dai loro piedi, la polvere del giusto come un segno di vendetta contro coloro che non fanno penitenza  che avranno una punizione peggiore di quella di Sodoma, infatti respingere i settanta significa ricevere una pena più dura di quella di Tiro e Sidone.
La potenza sul diavolo conferma la parola che Cristo li ha inviati a predicare e Satana è paragonato ad una folgore perché la luce simboleggia la sua condizione precedente ed il cadere la sua perversione. Come il lampo che splende per un momento ed è passato, così anche il potere di Satana è svanito ed egli è caduto di fronte alla vittoria della Croce che lo distrugge. Il potere dei discepoli di camminare sugli scorpioni deriva dalla realtà del fatto che Cristo ha schiacciato la testa del Serpente, perché, anche quando sono avvelenati da scorpioni e serpenti, Cristo li guarisce tramite la medicina delle Sue ferite sulla Croce. Cristo sottomette Satana nel Suo Battesimo nel Giordano e da allora ci dà questo potere attraverso il Battesimo che abbiamo in comune con Lui. I discepoli non devono gioire degli onori che sono stati dati loro, ma del fatto che i loro nomi  sono scritti nel libro della vita di Dio, sotto ai nomi di Abramo, Isacco, Giacobbe e tutto il popolo eletto del passato.
( S.Beda il Venerabile, S.Ambrogio, S.Efrem il Siro,S.Agostino, S.Cirillo d’Alessandria, S.Giovanni Crisostomo, S.Massimo di Torino, S.Cirillo di Gerusalemme)


Giovedì prossimo, 11 luglio, festeggeremo S.Benedetto Abate, Patrono d’Europa.
Impariamo a conoscere e ad amare i Santi
       Nel 1964 Paolo VI dichiarava S.Benedetto Patrono principale d’Europa, tributando in tal modo un giusto riconoscimento al Santo al quale la civiltà europea deve molto. Quattro anni prima della sua nascita, avvenuta a Norcia verso il 480, il barbaro re degli Eruli, Odoacre, (ca 434-493), ucciso l’ultimo insignificante imperatore romano, chiudeva definitivamente il capitolo del dominio di Roma: la sopravvivenza della sua cultura sarebbe passata in grande misura solo attraverso l’impegno religioso e culturale dei monaci. Con S.Benedetto si apre, per l’appunto, il glorioso capitolo del monachesimo occidentale.Uomo amante della concretezza e della chiarezza, Benedetto compendiava la sua “Regola” in un motto efficace: “ora et labora”, prega e lavora, restituendo all’ascesi cristiana il carattere di contemplazione e di azione, com’è nello spirito e nella lettera del Vangelo. Il vero monaco doveva essere – così si legge nel secondo capitolo della “Regola” – non superbo, non violento, non mangiatore, non sonnacchione, non pigro, non mormoratore, non detrattore… ma casto, mite, zelante, umile, obbediente”. Come c’informa il Libro II dei “Dialoghi” di S.Gregorio Magno, Benedetto, giovane patrizio della gente Anicia, inviato a Roma perché vi apprendesse lo studio della retorica e della filosofia, deluso della vita che vi conduceva, abbandonò la città per ritirarsi a Eufide (l’odierna Affile), dedicandosi allo studio in una vita di rigorosa disciplina ascetica. Non pago di quella relativa solitudine, ventenne, sotto la guida di un pio eremita,si nascose in una spelonca di Subiaco.
     Tre anni di meditazioni e di penitenza, poi la breve parentesi tra i monaci di Vicovaro, che lo elessero priore e poi tentarono di disfarsene, propinandogli del veleno nella bevanda, perché insofferenti della disciplina che vi aveva imposto. Con un gruppo di giovani, tra i quali Placido e Mauro, emigrò verso Napoli, scegliendo a fissa dimora la scoscesa montagna di Cassino, su cui edificò  il primo monastero, chiuso ai quattro lati come una fortezza e aperto alla luce dall’alto come un grande recipiente che riceve dal cielo la benefica linfa per poi riversarla sul mondo. L’emblema monastico, la croce e l’aratro, divenne espressione di questo modo nuovo  di concepire l’ascesi cristiana, preghiera e lavoro, per edificare spiritualmente e materialmente la nuova società, sulle rovine del mondo romano. Benedetto, preceduto nella tomba dalla sorella S.Scolastica, presagì il giorno della propria morte, che avvenne nel 547.


Ricordiamo per l’entrante settimana:


Domenica 7 luglio: Ore 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue
Giovedì 11 luglio: Festa di S.Benedetto Abate, Patrono d’Europa
                                Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Venerdì 12 luglio: Festa dei Santi Ermacora Vescovo e Fortunato Diacono, Martiri aquileiesi, 
                              Patroni della Regione Friuli Venezia Giulia 
                              Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.


      SalutandoVi cordialmente, paternamente Vi benedico.


Don StefanoCanonico               
    




NOTE:


- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
  l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
  Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
   lingua italiana e tedesca
   Si possono acquistare in sacrestia le  piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
   Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del Rosario
  -Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la” Coroncina al Preziosissimo Sangue”
- GRAZIE a coloro che  hanno già dato e  continueranno a dare l’offerta mensile per la musica
 -AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica.
                            Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale.  Il Signore Vi ricompensi.
- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli: Un grazie ai Benefattori
   perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione 
   ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare 
   chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di  Dio”
- Le offerte  possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
  sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 
  34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com












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