Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica VI del tempo ordinario

12/2/2017

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(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA DI SETTUAGESIMA, MT 20,1-16)
12 FEBBRAIO 2017
Vangelo: Mt 5,17-37
Gesù diede compimento alla Legge nel momento in cui completò con la Sua Passione il mistero, già anticipato dai Profeti, del banchetto pasquale.Le cose che sono considerate meno importanti da chi non crede non sono insignificanti agli occhi di Dio e la Legge è tutta riassunta nel Vangelo. Quelli che sono considerati minimi nel Regno sono coloro che hanno trasgredito i precetti di Dio, costoro insegnano ma non rispettano i Suoi comandi, chi trasgredirà il pur minimo precetto della Legge sarà considerato nemico di Dio. Gli scribi ed i farisei sono stati attenti a ricercare la giustizia che dà fama tra gli uomini, non a farsi strada mediante le opere di giustizia celeste ed i meriti che sorgono dalla fede, la dottrina di coloro che insegnano, anche se macchiata da un piccolo peccato, li degrada dai più alti livelli; non porta loro alcun profitto l’insegnare una giustizia che loro stessi minacciano con una pur minima colpa. Dopo l’avvento di Cristo gli uomini hanno ricevuto una grazia ben più grande della stessa Legge poiché il precetto del Signore contiene la Legge ma essa non contiene, nel senso di non racchiudere completamente il precetto di Cristo. Mentre la Legge antica ci impone di non uccidere, il Vangelo ci dice di non adirarci con alcuno senza ragione, così da rimuovere la radice del peccato dai nostri cuori; è come se Gesù stesse parlando ad uno studente in letargo con queste parole: “E’ già molto tempo che mediti questi precetti; ora devi passare ad altri più sublimi”. Chi calunnia qualcuno pieno di Spirito Santo, inveendo contro la sua vacuità, diventa colpevole davanti al Sinedrio dei Santi, Dio che vede le intenzioni di una persona consegna colui che è colpevole di aver offeso suo fratello al Sinedrio dei Santi, perché lo scherno diretto a una persona ritorna in tutto a chi oltraggia. Se nessuno può domare la lingua, dobbiamo ricorrere a Dio perché sia Lui a domarla; quando il Signore interviene contro coloro che non perseguono la retta via, non è l’ira che Lo spinge ad agire così ma l’amore della verità. Un dono offerto a Dio non è accettabile se prima non è stata messa da parte l’ira o senza prima essersi riconciliati con il proprio fratello perché chi odia è simile ad un assassino.Gesù vuole mostrare agli uomini che apprezza immensamente la carità da Lui ritenuta il massimo sacrificio che Gli si possa fare e senza la quale non accetta neppure il culto, inoltre,non prima né dopo ma mentre l’offerta è davanti a noi quando il sacrificio sta avendo inizio, Egli ci chiede di riconciliarci con il nostro fratello, chi non ama un fratello non ama il Signore. Per prima cosa viene la pace con il fratello, poi ci si può avvicinare all’altare, essere primi a chiedere perdono. Se non fai pace con il tuo nemico prima che la morte ti colga o prima che Cristo come giudice venga tra gli uomini sarai condannato ad una pena eterna. Quando ignori la tua coscienza ti sottoponi ad un grave rischio, lo Spirito Santo, infatti, accusa l’uomo con la voce della coscienza . Cristo ci invita a non rinviare neppure di un momento la nostra riconciliazione nel timore che si sviluppino mali peggiori come conseguenze dell’inimicizia. Prima di compiere il peccato bisogna recidere ogni volontà di peccare.
Come l’ira è madre dell’omicidio, così la concupiscenza è madre dell’adulterio. L’anima è stata creata con una sua propria autorità e per questo è dotata anche di libertà, può sfuggire l’ira se lo desidera, può evitare la concupiscenza se solo lo vuole, Dio non rivolge i suoi precetti solamente alla carne come se fosse altra cosa dall’anima. Chi ha acceso una volta nel suo cuore la passione della concupiscenza, anche quando l’oggetto del suo desiderio passionale è lontano, continua a circondare la sua mente di immagini detestabili. La parte del corpo come tale non è il soggetto del castigo ma ne è la volontà e volontaria motivazione che è alla base dell’impulso della volontà, ciò che è migliore in noi può velocemente cadere nel vizio. Nel caso che un occhio, simbolo del Vescovo, sia di scandalo per la
Chiesa, a causa di una fede adulterata o per una condotta vergognosa, va senz’altro, subito, allontanato dalla Chiesa, secondo l’ordine del Signore, perché il popolo non venga coinvolto nel peccato. E’abitudine comune pensare che per analogia alla mano destra corrisponda la volontà dell’anima e alla mano sinistra la volontà del corpo, perciò se il tuo consulente spirituale o il tuo ministro o la tua mano destra diviene un ostacolo o un vantaggio al male, allora taglia ogni relazione con essi, non dovremmo aver cura neppure delle cose che noi riteniamo importanti se attraverso di esse corriamo il pericolo di compiere azioni malvagie.
Nostro Signore impone che ogni casto rapporto coniugale sia preservato da una legge indissolubile, dimostrando come la legge del matrimonio fosse stata istituita inizialmente da Cristo stesso. Un cristiano deve stare bene attento a non macchiarsi del peccato, ma deve pure evitare di fornire agli altri occasione di macchiare se stessi. Il marito divorziato rende la moglie adultera perché lei continua ad essere il corpo di lui fino a che sono una carne sola.
La Legge prescrive che nessuno spergiuri, ma secondo il Vangelo non bisogna giurare affatto, coloro che vivono nella semplicità della fede non hanno bisogno della formalità di un giuramento. Se il tuo avversario pensasse che tu giuri rettamente non ti spingerebbe mai al giuramento, ma poiché crede che tu spergiuri ti spinge a giurare. Non idolatrare la creazione facendo giuramento sulle creature, chi giura sulle cose terrene implicitamente giura su Colui che è il creatore di ogni cosa a cui bisogna rendere gloria.
(S.Ilario d Poitiers, S.Cromazio d’Aquileia, Origene, S.Girolamo, S.Giovanni Crisostomo, S.Cirillo d’Alessandria, S.Pier Crisologo, S.Agostino, Teodoro di Eraclea, Apollinare di Laodicea, Teodoro di Mopsuestia).
Secondo il Rito Romano antico ricorre oggi la Domenica di Settuagesima. Inizia così un Tempo liturgico di tre settimane chiamate la prima Settuagesima, la seconda Sessagesima, la terza Quinquagesima per una certa analogia alla prima Domenica di Quaresima di cui sono un prolungamento o, se si vuole, una preparazione per cui tale periodo viene denominato “preparazione remota alla S.Pasqua”. Ne assume, perciò, tutti i caratteri e cioè il color viola dei paramenti, l’eliminazione del “Gloria in excelsis Deo” e dell’”Alleluia” che è sostituito nella S.Messa dal “Tratto” e all’inizio dell’Ufficio Divino dall’invocazione: “Laus tibi, Domine”. Questo Tempo di preparazione alla Quaresima ci viene dalle Chiese d’Oriente e risale al VI o VII secolo. Non permettendo queste Chiese di digiunare il sabato ed il giovedì, coloro che ad imitazione del Signore volevano prepararsi alla S.Pasqua con un digiuno di 40 giorni precisi dovevano cominciarlo molto prima delle S.Ceneri e ciò diede origine alla Settuagesima. La Chiesa Romana, pur accogliendo dopo una certa esitazione, questa istituzione non impose però mai l’obbligo del digiuno ai suoi fedeli. La Settuagesima con le sue sette settimane che la separano dalla S.Pasqua secondo i liturgisti medievali, significherebbe sia i 70 anni di schiavitù babilonese del Popolo Ebreo, sia il lungo tempo di attesa e di schiavitù trascorso dall’umanità prima del suo riscatto operato da Nostro Signore Gesù Cristo che ci apre le porte della Patria Celeste.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 12 febbraio: ore 18.30 Vesperi cantati della Domenica di Settuagesima e catechesi SalutandoVi, paternamente vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare l’indirizzo:
beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’ MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
-Chi desidera può prendere l’acqua benedetta il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania.
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra Madonna del Rosario

- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la musica. Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
Conto corrente bancario della nostra chiesa.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>> 

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