Beata Vergine del Rosario - Trieste
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Domenica IV del tempo ordinario

28/1/2018

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DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA DI SETTUAGESIMA, Mt 20, 1-16)
28 GENNAIO 2018






VANGELO: Mc 1,21-28


La nuova dottrina del Signore di fronte all’invidia del Maligno, offre consiglio e speranza agli uomini e contro i poteri del diavolo si scontrò con violenza la potenza di Dio. Anche nel caso in cui i demoni avessero confessato Cristo, tale atto privo dell’amore, non  avrebbe avuto alcun  significato.
Era necessario che la verità divenisse un mezzo di giudizio non solo per la salvezza di coloro che credono, ma anche per la condanna di coloro che non credono, affinchè tutti fossero giudicati secondo giustizia. Mentre la confessione di Pietro faceva risuonare parole uguali alla confessione dei demoni, vi era una differenza sostanziale: Pietro confessava spinto dall’amore, i demoni dal terrore. La verità diviene mera insidia dei demoni, i quali dicono il vero solo allo scopo di ingannare, pertanto non dobbiamo credere nei poteri demoniaci anche quando dicono la verità.    Gesù impose ai demoni il silenzio perché non voleva che la verità uscisse da una bocca immonda.
(S. Girolamo, S.Beda il Venerabile, S.Giovanni Crisostomo, S.Ambrogio, S.Agostino, S.Ireneo di Lione, Eutimio, S.Atanasio)






Secondo il Rito Romano antico ricorre oggi la Domenica di Settuagesima.
 Inizia così un Tempo liturgico di tre settimane chiamate la prima Settuagesima, la seconda Sessagesima, la terza Quinquagesima per una certa analogia alla prima Domenica di Quaresima di cui sono un prolungamento o, se si vuole, una preparazione per cui tale periodo viene denominato “preparazione remota alla S.Pasqua”. 
Ne assume, perciò, tutti i caratteri e cioè il color viola dei paramenti, l’eliminazione del “Gloria in excelsis Deo” e dell’”Alleluia” che è sostituito nella S.Messa dal “Tratto” e all’inizio dell’Ufficio Divino dall’invocazione: “Laus tibi, Domine”. 
Questo Tempo di preparazione alla Quaresima ci viene dalle Chiese d’Oriente e risale al VI o VII secolo. Non permettendo queste Chiese di digiunare il sabato ed il giovedì, coloro che ad imitazione del Signore volevano prepararsi alla S.Pasqua con un digiuno di 40 giorni precisi dovevano cominciarlo molto prima delle S.Ceneri e ciò diede origine alla Settuagesima. La Chiesa Romana, pur accogliendo dopo una certa esitazione, questa istituzione non impose però mai l’obbligo del digiuno ai suoi fedeli. La Settuagesima con le sue sette settimane che la separano dalla S.Pasqua secondo i liturgisti medievali, significherebbe sia i 70 anni di schiavitù babilonese del Popolo Ebreo, sia il lungo tempo di attesa e di schiavitù trascorso dall’umanità prima del suo riscatto operato da Nostro Signore Gesù Cristo che ci apre le porte della Patria Celeste.






Durante questa settimana ricorrono importanti appuntamenti liturgici.




Giovedì 1° febbraio celebreremo solennemente la Dedicazione (consacrazione) della nostra chiesa avvenuta il 1° febbraio 1871 ad  opera di Mons. Bartolomeo Legat, Vescovo di Trieste che vi ripristinava così solennemente il culto cattolico dopo essere stata per lungo tempo luogo di preghiera della Comunità Luterana della nostra città. Come l’anniversario della Dedicazione del Tempio di Gerusalemme era giorno solenne presso gli Ebrei, così le nostre Chiese, divenute per la Dedicazione (o Consacrazione) il Tempio di Dio vivente presso di noi , solennizzano ogni anno il giorno anniversario di questo memorabile avvenimento. Tre sono gli anniversari della Dedicazione: quello della propria chiesa che celebrano i fedeli da essa dipendenti o comunque facenti riferimento a questa, quello della Cattedrale, che si estende a tutta la Diocesi, e quello di S.Giovanni in Laterano a Roma, chiesa madre dell’Urbe e dell’Orbe, e perciò festeggiata da tutto il mondo.
La Liturgia della Dedicazione di una Chiesa ribadisce costantemente che la Casa del Signore è luogo di rifugio, di preghiera e di santificazione. La Messa al pensiero della chiesa come edificio unisce quello della Chiesa mistica di Cristo, sia militante che trionfante. A questa allude specialmente il brano dell’Apocalisse chiamandola nuova Gerusalemme, a somiglianza di quella giudaica, e descrivendone le qualità. Il Vangelo ricorda l’entrata di Gesù nella casa di Zaccheo: e come allora Egli vi portò la salvezza, così la porta adesso alle nostre anime, tempio dello Spirito Santo, ogni volta che noi lo riceviamo con amore. Il colore bianco dei paramenti liturgici che si usa in questa festa vuole ricordare che la chiesa è la sposa immacolata di Gesù Cristo.






Venerdì 2 febbraio, primo Venerdì del Mese, celebreremo la Festa della Presentazione al Tempio di Nostro Signore Gesù Cristo conosciuta popolarmente come la “Madonna Candelora”.
La festività odierna, di cui abbiamo la prima testimonianza nel sec. IV a Gerusalemme, venne denominata fino all’attuale riforma del Calendario Liturgico festa della Purificazione della SS.Vergine Maria, in ricordo del momento della storia della S.Famiglia narrato al capitolo II del Vangelo di S.Luca, in cui Maria, in ottemperanza alla Legge, si recò al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, per offrire il suo primogenito e compiere il rito legale della sua purificazione. La riforma liturgica del 1969 ha restituito alla celebrazione il titolo di “Presentazione del Signore” che aveva in origine: l’offerta di Gesù al Padre, compiuta nel Tempio, prelude alla Sua offerta sacrificale sulla Croce.    Questo atto di obbedienza a un rito legale, al compimento del quale né Gesù né Maria erano tenuti, costituisce pure una lezione di umiltà, a coronamento dell’annuale meditazione sul grande mistero natalizio, in cui il Figlio di Dio e la Sua divina Madre ci si presentano nella commovente ma mortificante cornice del presepio. L’incontro del Signore con Simeone ed Anna nel Tempio accentua l’aspetto sacrificale della celebrazione e la comunione personale di Maria col sacrificio di Cristo, poiché 40 giorni dopo la Sua divina maternità la profezia di Simeone le fa intravvedere le prospettive della Sua sofferenza: “Una spada Ti trafiggerà l’anima”. Maria, grazie alla Sua intima unione con la persona di Cristo, viene associata al sacrificio del Figlio. Non stupisce quindi che alla festa odierna si sia dato un tempo tale risalto da indurre l’imperatore Giustiniano (ca 482-565) a decretare il 2 febbraio giorno festivo in tutto l’Impero d’Oriente. Roma adottò la festività verso la metà del secolo VII.  Papa Sergio I (687-701) istituì la più antica delle processioni penitenziali romane, che partiva dalla chiesa di S.Adriano al Foro e si concludeva a S.Maria Maggiore. Il rito della benedizione delle candele, di cui si ha testimonianza già nel secolo X, si ispira alle parole di Simeone: “I miei occhi han visto la Tua salvezza, preparata da Te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti”. Da questo significativo rito è derivato il nome popolare di festa della “Candelora”.




Sabato 3 febbraio, primo Sabato del mese, infine, festeggeremo S.Biagio Vescovo e Martire originario di Sebaste. San Biagio Vescovo di Sebaste in Armenia gode tuttora di larga popolarità per un  miracolo da Lui compiuto, che ha perpetuato la ben nota benedizione contro il mal di gola. Si legge infatti nella Sua “Passione” che mentre veniva condotto al martirio una donna si fece largo tra la folla dei curiosi e depose ai piedi del Santo Vescovo il figlioletto che stava morendo soffocato da una lisca di pesce conficcata nella gola. San Biagio pose le mani sulla testa del fanciullo e si raccolse in preghiera. Un istante dopo il ragazzo era salvo. Questo episodio gli valse la fama di taumaturgo attraverso i secoli ed in particolare quella di guaritore dai mali di gola. San Biagio fu Vescovo di Sebaste agli inizi del IV secolo e subì la persecuzione di Licinio, il collega dell’imperatore Costantino. Può considerarsi quindi uno degli ultimi martiri cristiani dei primi secoli. Era l’anno 316. Pare che San Biagio, in ossequio al monito evangelico, si sottraesse alla persecuzione rifugiandosi in una grotta sita in una foresta. La tradizione ci presenta il vecchio Vescovo attorniato dagli animali della foresta che gli fanno visita recandogli il cibo; purtroppo dietro la selvaggina non è raro trovare anche i cacciatori. Così il Santo venne scoperto, legato come un malfattore e condotto alle prigioni cittadine. Nonostante i prodigi che san Biagio compiva tra le pareti del carcere, venne tradotto in giudizio e, al suo rifiuto di sconfessare Cristo sacrificando agli dei, gli fu lacerata la carne con dei pettini usati per cardare la lana. Ecco perché San Biagio è il protettore dei cardatori di lana. Fiaccato nel corpo ma non nell’animo, l’intrepido martire ebbe la forza di subire altre atroci vessazioni, finchè gli fu recisa la testa con la spada.


Ricordiamo, dunque, per l’entrante  settimana:


Domenica 28 gennaio: Ore 18.30 Vesperi cantati della Domenica di Settuagesima e catechesi
Giovedì 1 febbraio: Solennità della Dedicazione della nostra chiesa.
            I^ Giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
                                        religiose
            Ore 09.00 S.Messa cantata in latino
Venerdì 2 febbraio: Festa della Presentazione al Tempio di N.S. Gesù Cristo 
                                   (Madonna  Candelora)
            I^ Venerdì del Mese dedicato al Cuore SS.mo di Gesù.
            Giornata per la vita consacrata
            Ore 09.00 S.Messa d’orario
            Ore 18.30 Benedizione delle candele e loro distribuzione, processione interna
                                   alla chiesa e S.Messa cantata in latino.
Sabato 3 febbraio: I^ Sabato del Mese dedicato al Cuore Immacolato di Maria.
            Festa di S.Biagio Vescovo e Martire, Patrono della gola.
            Dopo le SS.Messe delle ore 17.30 e 19.00 benedizione della gola, del pane,
                                   del vino e della frutta in onore di S.Biagio contro il mal di gola.


    Cordialmente salutandoVi, Vi benedico paternamente.


                                  Don Stefano Canonico
























NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
  l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
   lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del  libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO  E’
   MISERICORDIA”  
   Si possono acquistare in sacrestia le  piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
   Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
   Rosario


- GRAZIE a coloro che  hanno già dato e  continueranno a dare l’offerta mensile per la
                   musica. 
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica. Sosteniamo la nostra
                             Corale Parrocchiale. 
   Il Signore Vi ricompensi.    
 - Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli: 
   Un grazie ai benefattori! 
   perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione 
   ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare 
   chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di  Dio”
- Le offerte  possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
  sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 
  34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>




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