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DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO

3/2/2019

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DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA IV DOPO L’EPIFANIA, Mt 8,23-27)
3 FEBBRAIO 2019


Vangelo: Lc 4,21-30
     Il popolo passa dal disorientamento a una rabbia intensa di fronte al messaggio di Gesù, essi Lo respingono per invidia. Il primo discorso di Gesù annuncia profeticamente il Suo insegnamento, i Suoi miracoli ed anche il rifiuto del popolo di Nazaret; rifiutandoLo essi adempiono questa profezia; Gesù sfugge miracolosamente dalle loro mani omicide perché non è giunta la Sua ora.
(S.Cirillo di Alessandria, S.Ambrogio)


Oggi si festeggia S.Biagio Vescovo e Martire.


Impariamo a conoscere e ad amare i Santi.
 
 San Biagio Vescovo di Sebaste in Armenia gode tuttora di larga popolarità per un  miracolo da Lui compiuto, che ha perpetuato la ben nota benedizione contro il mal di gola. Si legge infatti nella Sua “Passione” che mentre veniva condotto al martirio una donna si fece largo tra la folla dei curiosi e depose ai piedi del Santo Vescovo il figlioletto che stava morendo soffocato da una lisca di pesce conficcata nella gola. San Biagio pose le mani sulla testa del fanciullo e si raccolse in preghiera. Un istante dopo il ragazzo era salvo. Questo episodio gli valse la fama di taumaturgo attraverso i secoli ed in particolare quella di guaritore dai mali di gola. San Biagio fu Vescovo di Sebaste agli inizi del IV secolo e subì la persecuzione di Licinio, il collega dell’imperatore Costantino. Può considerarsi quindi uno degli ultimi martiri cristiani dei primi secoli. Era l’anno 316. Pare che San Biagio, in ossequio al monito evangelico, si sottraesse alla persecuzione rifugiandosi in una grotta sita in una foresta. La tradizione ci presenta il vecchio Vescovo attorniato dagli animali della foresta che gli fanno visita recandogli il cibo; purtroppo dietro la selvaggina non è raro trovare anche i cacciatori. Così il Santo venne scoperto, legato come un malfattore e condotto alle prigioni cittadine. Nonostante i prodigi che san Biagio compiva tra le pareti del carcere, venne tradotto in giudizio e, al suo rifiuto di sconfessare Cristo sacrificando agli dei, gli fu lacerata la carne con dei pettini usati per cardare la lana. Ecco perché San Biagio è il protettore dei cardatori di lana. Fiaccato nel corpo ma non nell’animo, l’intrepido martire ebbe la forza di subire altre atroci vessazioni, finchè gli fu recisa la testa con la spada.


Martedì 5 febbraio, invece, celebreremo la Festa di S.Agata Vergine e Martire la cui effigie è esposta in chiesa alla pubblica venerazione.


Il culto liturgico della Santa martire catanese è di antica data: risale almeno al V secolo, quando papa Simmaco le dedicò una basilica sulla via Aurelia (“in fundum  lardarium”). Pare sia S.Gregorio Magno papa ad includere, un secolo dopo, il nome della martire nel Canone della Messa. Unanimi sono le fonti storiche sulla data del martirio della popolarissima santa specialmente nell’Italia meridionale e particolarmente in Sicilia. Quasi tutte le notizie pervenuteci provengono dalle tradizioni popolari. Da questi racconti apprendiamo che la giovane martire catanese apparteneva a nobile ricca famiglia. Le sue ricchezze, unite alla straordinaria bellezza, finirono per attirare l’attenzione dello stesso console Quinziano, che la chiese in sposa. Ma Agata aveva già promesso la Sua vita ad un altro sposo, Cristo. Il console, ben determinato nel suo proposito non si perse d’animo e ricorse perfino agli uffici di una rinomata mezzana, dal nome significativo di Afrodisia. La donna munita di tutti i filtri amorosi che la grezza mentalità popolare ritiene efficacissimi pronubi, diede fondo a tutte le sue arti perché Agata s’invaghisse del pretendente. Ma ben presto Afrodisia dovette dichiararsi vinta dalla fede e purezza di questa fanciulla. Quinziano però non accettò passivamente questa nuova sconfitta. Dall’amore passò all’odio e cercò di intimorire la giovane con minacce che non sortirono il loro esito e che egli perciò tradusse presto in atto. Consegnata ai torturatori, Agata ne ricevette crudeli sevizie. Quinziano s’accannì a far torturare i seni della fanciulla, che uscì nella celebre esclamazione:”crudele tiranno, non ti vergogni di torturare in una donna quello stesso seno dal quale da bambino hai succhiato la vita?”. Si racconta inoltre, che lo stesso S.Pietro apostolo sia apparso alla santa per sanarle miracolosamente i seni. Ed è per aver subito questo terribile tormento che S.Agata è venerata in modo particolare dalle donne soprattutto dalle madri che allattano i propri figli e perciò la Sua festa è “la festa della donna”.Consunta, infine, dai carboni ardenti per aver resistito alle brame del pretendente S.Agata è invocata dalla città che le ha dato i natali come protettrice contro la violenza della lava incandescente dell’Etna, il vulcano che, secondo la tradizione, arrestò in maniera prodigiosa le sue eruzioni, un anno dopo il martirio di S.Agata, avvenuta verso il 250.




Ricordiamo per l’entrante settimana:


Domenica 3 febbraio: Dopo ogni S.Messa, benedizione della gola per l’intercessione di S.Biagio
               Ore 18.30 S.Rosario, catechesi e Benedizione Eucaristica
                        Al termine benedizione della gola, del vino, dell’acqua e della 
                                                       frutta per l’intercessione di S.Biagio contro il mal di gola
Martedì 5 febbraio: Festa di S.Agata Vergine e Martire
            Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Venerdì 8 febbraio: Ore 18.00  Solenni Mattutini dei Defunti a suffragio di Maria Canonico nel
                                                     terzo  anniversario della morte.
Sabato 9 febbraio: Ore 10.30  S.Messa da “Requiem” a 4 voci musicata da T.L. da Victoria (1548-
                                             1611) a suffragio di Maria Canonico nel terzo anniversario della morte.
                                             E’ presente la nostra Cappella Corale diretta dal M° Cav.Elìa Macrì)




SalutandoVi con affetto, Vi benedico paternamente


Don Stefano Canonico














NOTE:


- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
  l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
  Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
   lingua italiana e tedesca
   Si possono acquistare in sacrestia le  piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
   Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
   Rosario
   Sono disponibili ancora alcuni libri: “FRANCESCO” Il nome di Dio è misericordia
   Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
- GRAZIE a coloro che  hanno già dato e  continueranno a dare l’offerta mensile per la
                   musica. 
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica.
                             Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale. 
   Il Signore Vi ricompensi.
- la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli: 
   Un grazie ai benefattori! 
   perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione 
   ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare 
   chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di  Dio”
- Le offerte  possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
  sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 
  34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com






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