Beata Vergine del Rosario - Trieste
-
  • Home
  • Eventi
  • Chi siamo
    • La chiesa
    • Don Pietro Zovatto
  • Multimedia
  • Contatti

Domenica III di Pasqua

30/4/2017

0 Commenti

 
DOMENICA III DI PASQUA
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: S.CATERINA DA SIENA, VERGINE, PATRONA D’ITALIA, Mt 25,1-13)
30 APRILE 2017
Vangelo: Lc 24,13-35
I due discepoli di Emmaus non sono del gruppo degli Undici, ma potrebbero invece essere del gruppo dei Settanta. L’identità di Gesù è nascosta ai discepoli di Emmaus come la luce della Sua stella è apparsa all’umanità alla Sua nascita e poi è stata nascosta alla Sua morte, non lo riconosceranno sin quando non ci sarà il tempo per una maggiore catechesi lungo la strada,i loro occhi non possono riconoscere il Signore perché dev’essere riconosciuto nello spezzare il pane. Gesù si introduce nella loro conversazione per sentire da loro che cosa pensano della Sua morte, è proprio a causa di questa che i discepoli di Emmaus sono in preda al dolore dal momento che sono stati scandalizzati dalla crocifissione, sebbene Gesù avesse predetto che sarebbe morto. L’interpretazione tradizionale della Chiesa delle origini, menzionata da Egesippo, vedeva in Cleopa il Cleopa fratello di Giuseppe e quindi zio di Gesù e nell’innominato discepolo di Emmaus, Simone figlio di Cleopa, che sarebbe stato il secondo Vescovo di Gerusalemme dopo il 70 e la tradizione riporta che Simone incorse nel martirio. I discepoli di Emmaus rispondono con la loro interpretazione degli eventi della vita di Gesù confessandoGli la loro disperazione e i loro dubbi, dimostrando che come Mosé non avevano completamente compreso le vie di Dio. Scandalizzati dalla Croce, hanno bisogno di diventare come il ladrone pentito che attraverso la Croce ha visto che sarebbe entrato nel Regno; Gesù deve aprire le Scritture ai discepoli di Emmaus per mostrare loro che se non avesse sofferto e non fosse morto non sarebbe potuto essere il Messìa, il Signore risorto interpreta per i discepoli di Emmaus quanto era rimasto loro nascosto. L’implicazione è che tutta la struttura dell’intero Antico Testamento è cristologica visto che ogni filo e ogni tema conduce e si impernia in Cristo crocifisso e risorto. Solo dopo che la Parola veterotestamentaria gli fu rivelata apre i loro occhi così che vedano che Egli è il Signore crocifisso e risorto. Il pane spezzato è la chiave per aprire gli occhi. Il pasto di Emmaus è di fondamentale importanza perché continua il pasto comune antecedente alla Risurrezione di Gesù e dà inizio al pasto comune della Chiesa nella celebrazione della Pasqua attraverso il Sacramento. Gesù continua a rivelarsi nello spezzare il pane che ha ricevuto la Sua benedizione e scompare dalla loro vista perché d’ora in poi sarà posseduto dalla fede nella parola e nel cibo e continua anche oggi ad essere riconosciuto nello spezzare il pane. Essi provano la sensazione di avere i cuori infiammati dall’insegnamento di Cristo per l’azione dello Spirito Santo, le ali di fuoco che fanno bruciare i cuori dei discepoli sono le fiamme della Scrittura divina secondo l’interpretazione datane da Lui stesso. L’Agnello che ha aperto le Scritture per i discepoli di Emmaus è la causa del bruciare dei loro cuori, la fede prosegue nel creare il fuoco della carità che ora regna nei loro cuori. Non è chiaro se questi discepoli si incontrino con gli Undici per riferire loro quanto era accaduto alla fine di questo giorno di Risurrezione oppure nel quarantesimo giorno, quando Gesù fu assunto in cielo.
(S.Cirillo di Alessandria, S.Efrem il Siro, S.Agostino, Eusebio di Cesarea, Origene, S.Ambrogio)
Oggi si festeggia secondo il Rito Romano antico, nell’attuale si ricorda il 29 di aprile, S.Caterina da Siena, Vergine, Patrona d’Italia.
Impariamo a conoscere e ad amare i Santi:
Ciò che più stupisce nella vita di S.Caterina da Siena non è tanto il ruolo inconsueto che ella ebbe nella storia del suo tempo quanto la maniera squisitamente femminile con cui svolse questo ruolo. Al Papa che ella chiamava col nome di “dolce Cristo in terra” rimproverava lo scarso coraggio e lo invitava ad abbandonare Avignone per fare ritorno a Roma, con parole umanissime come queste: “Su, virilmente , padre! Che io vi dico che non bisogna tremare”. A un giovane condannato a morte
ingiustamente, Nicolò Toldo di Perugia, che ella accompagnò fin sopra il patibolo, disse nell’ultimo istante: “Giuro! Alle nozze, fratello mio dolce! Che tosto sarai alla vita durevole”
Quando sedeva a tavola con i suoi discepoli, badava a non urtare le gelosie di qualcuno e non di rado, come fa la madre col bambino permaloso, dava l’imbeccata col proprio cucchiaio a chi si sentiva trascurato da lei. Poi la voce sommessa della donna mutava tono e si traduceva spesso in quell’”io voglio”, che non ammetteva tergiversazioni quando erano in questione il bene della Chiesa e la concordia dei cittadini.
Nata a Siena il 25 marzo 1347, ventiquattresima figlia di Giacomo e Lapa Benincasa, Caterina celebrò a sette anni il suo matrimonio mistico con Cristo. Che ciò non fosse il frutto di fantasie infantili, ma l’inizio di una straordinaria esperienza mistica, lo si potè constatare molto presto. A quindici anni Caterina entrava a far parte del Terz’Ordine di S.Domenico, iniziando una vita di penitenza di estremo rigore. Per vincere la repulsione verso un lebbroso maleodorante si chinò a baciarne le piaghe.
Analfabeta, cominciò a dettare a vari amanuensi le sue lettere accorate e sapienti, indirizzate a Papi, Re, condottieri e umile gente del popolo. Il suo coraggioso impegno sociale e politico suscitò non poche perplessità tra i suoi stessi superiori e dovette presentarsi davanti al capitolo generale dei domenicani, celebrato a Firenze nel 1377, per rendere conto della sua condotta.
A Siena nel raccoglimento della sua cella dettò il “Dialogo sulla Divina Provvidenza” per sciogliere a Dio il suo ultimo canto d’amore. Rispose quindi all’appello di Urbano VI col quale si era schierata dall’inizio del grande scisma, perché il Papa la volle a Roma in quel momento di grande confusione. Qui cadde ammalata e attorniata dai suoi numerosi discepoli, ai quali raccomandò soltanto di amarsi gli uni gli altri, rese la sua anima a Dio. Era il 29 aprile 1380: aveva compiuto da un mese trentatrè anni. Fu canonizzata il 29 aprile 1461. Nel 1939 venne dichiarata patrona principale d’Italia assieme c on S.Francesco d’Assisi. Il 4 ottobre 1970 Paolo VI l’ha proclamata Dottore della Chiesa.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 30 aprile: Ore 18.30 Vesperi cantati in onore di S.Caterina da Siena Lunedì 1 maggio: Festa di S.Giuseppe Lavoratore- Inizio del Mese di Maggio
Ore 09.00 S.Messa d’orario con breve omelia ed al termine Litanie Lauretane davanti all’effigie della Madonna
Mercoledì 3 maggio: Solennità del Patrocinio di S.Giuseppe Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Al termine preghiera in onore di S.Giuseppe davanti alla Sua effigie.
La S.Messa è quella votiva in onore di S.Giuseppe
Giovedì 4 maggio: I^ Giovedì del Mese, dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e
religiose
II^ giorno della Solennità del Patrocinio di S.Giuseppe Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.

Al termine preghiera in onore di S.Giuseppe davanti alla Sua effigie.
La S.Messa è quella votiva in onore di S.Giuseppe Venerdì 5 maggio: I^ Venerdì del Mese, dedicato al Cuore SS.mo di Gesù
III^ giorno della Solennità del Patrocinio di S.Giuseppe Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Al termine preghiera in onore di S.Giuseppe davanti alla Sua effigie. La S.Messa è quella votiva in onore di S.Giuseppe
Ore 18.30 Adorazione Eucaristia
Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici. Al termine Benedizione Eucaristica

Sabato 6 maggio: I^ Sabato del Mese, dedicato al Cuore Immacolato di Maria IV^ giorno della Solennità del Patrocinio di S.Giuseppe
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 18.15 Primi Vesperi solenni di apertura della Solennità esterna con

panegirico in onore di S.Giuseppe ed omaggio floreale al Santo. Seguirà la S.Messa d’orario in latino con la presenza della validissima “Voce bianca””Riccardo Masseni” che eseguirà il “Quia respexit” dal “Magnificat” di J.S.Bach (1685-1750),
l’”Exultate jubilate” ed il “laudate Dominum” di W.A.Mozart (1756-1791).
Anticipiamo:
Domenica 7 maggio: Domenica del Patrocinio di S.Giuseppe SS.Messe Ore 09.00 – 11.00
Ore 17.30 S.Messa solenne in latino.
Al Termine processione con la statua di S.Giuseppe per le vie della nostra parrocchia,

(piazza Vecchia, via di Tor Bandena, via del Teatro Romano, via S.Spiridione, via S.Nicolò, Via Cassa di Risparmio, piazza della Borsa, capo di Piazza, via Malcanton, via del Teatro Romano, via del Rosario, piazza Vecchia) al rientro in chiesa Benedizione Eucaristica ed Antifona in onore del Santo.
SalutandoVi cordialmente, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
-NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare l’indirizzo:
beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’ MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
-Chi desidera può prendere l’acqua, benedetta il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania.
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del Rosario

- da lunedì a venerdì alle ore 08.30 si recita il santo Rosario
-
GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul Conto corrente bancario della nostra chiesa.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
APPELLO:
Con il contributo del 5 per mille All’Associazione “Amici della Musica Luigi e
Federico Ricci”, Associazione che collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte musicale, potremo godere ancora del canto e della musica della nostra corale parrocchiale. E’ sufficiente scrivere il codice fiscale 90118110320 e apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD. Grazie della Vostra collaborazione 

0 Commenti



Lascia una risposta.

    Archivi

    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016

    Categorie

    Tutto

    Feed RSS

CONTATTI

040 631537
Posta elettronica


DOVE SIAMO

Piazza Vecchia
34121

 Trieste, Italia

INFO

Facebook official
Youtube Official
Immagine