DOMENICA II^ DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA II^ DOPO L’EPIFANIA, Gv 2,1-11)
15 gennaio 2017
Vangelo: Gv 1,29-34
Così insegna, a questo proposito, S.Agostino:
“Nessuno si arroghi questo potere di togliere il peccato del mondo! Potete rendervi conto, adesso, chi fossero questi superbi contro i quali Giovanni puntava il dito. Gli eretici non erano ancora nati e già egli li segnava a dito: allora dal fiume levava la sua voce contro quelli stessi contro cui grida adesso dal Vangelo. Arriva Gesù, ed egli cosa dice?
Durante questa settimana la S.Madre Chiesa propone alla nostra venerazione, fra gli altri, due Santi, particolarmente venerati sin dall’antichità: S.Antonio Abate il 17 gennaio e S.AgneseVergine e Martire il 21 gennaio.
Impariamo a conoscere e ad amare i Santi.
S.Antonio Abate
Del monaco più illustre della Chiesa antica, morto ultracentenario (250-356), ci è pervenuto uno dei più begli esempi di biografia. Ne è autore S.Atanasio, che di Antonio era amico e zelante discepolo. Il biografo non ha trascurato alcun particolare che potesse illuminare sulla personalità, le abitudini, il carattere, le opere ed il pensiero del caposcuola del monachesimo. Nato a Come nel cuore dell’Egitto, a vent’anni Antonio aveva abbandonato ogni cosa per seguire alla lettera il consiglio di Gesù: “ Se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò che hai “…. Si rifugiò dapprima in una plaga deserta ed inospitale tra antiche tombe abbandonate e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse per ottant’anni vita di anacoreta.
L’esperienza del “deserto”, in senso reale o figurato, è ormai un metodo di vita ascetica, fatto di austerità, di sacrificio e di estrema solitudine. S.Antonio se non l’iniziatore, ne fu l’esempio più insigne e stimolante. Infatti, pur non avendo redatto alcuna regola di vita monastica o aver
incoraggiato altri a seguirlo nel deserto, Antonio esercitò un grande influsso dapprima tra i suoi conterranei, e poi in tutta la Chiesa.
Il richiamo della sua straordinaria avventura spirituale, pur in assenza dei mass media e delle rapide comunicazioni moderne, si propagò a tal punto che da tutto l’Oriente monaci, pellegrini, sacerdoti, vescovi ed anche infermi e bisognosi, accorrevano a lui per ricevere consigli o conforto. Lo stesso imperatore Costantino e i suoi figli si mantennero in contatto con il santo anacoreta. Pur prediligendo la solitudine ed il silenzio, Antonio non si sottrasse ai suoi obblighi di cristiano impegnato a riversare sugli altri i doni con cui Dio aveva ricolmato la Sua anima: due volte lasciò il suo eremitaggio per recarsi ad Alessandria, sapendo che la sua presenza avrebbe infuso coraggio ai cristiani perseguitati dall’imperatore Massimino Daia. La seconda volta vi si recò dietro invito di S.Atanasio, per esortare i cristiani a mantenersi fedeli alla dottrina sancita nel Concilio di Nicea (325).
Non è possibile parlare di questo illuminato “contestatore” senza accennare alle tentazioni che turbarono la sua solitudine nel deserto e che fornirono a pittori come Domenico Morelli (1823-1901) il pretesto per ritrarlo tra donne procaci: S.Antonio fu infatti bersaglio di molteplici tentazioni del Maligno che gli appariva sotto sembianze angeliche, umane e bestiali. Questo Santo umanissimo, pur nell’austera immagine dell’anacoreta, è veneratissimo come protettore degli animali domestici, umile ruolo che lo rende tuttora popolare ed amato.
S.Agnese Vergine e Martire
L’esistenza di questa giovanissima martire , vissuta agli inizi del sec.IV, vittima a dodici anni della feroce persecuzione dell’imperatore Diocleziano, è ben documentata. La popolarità di questa martire e la devozione che ha suscitato in ogni epoca sono tali da ritenere non improbabili le varie leggende, tramandate a voce e negli scritti, alle quali si ispira la stessa Ufficiatura liturgica. Attenendosi ad una tradizione greca, papa Damaso parla del martirio di S.Agnese su un rogo. Sembra però più verosimile l’affermazione del poeta Prudenzio, e con lui di tutta la tradizione latina, secondo cui la giovinetta, dopo essere stata esposta all’ignominia in un luogo malfamato per aver rifiutato di sacrificare alla dea Vesta, venne decapitata con un colpo di spada. Il fatto è così commentato da S.Ambrogio, al quale viene attribuito l’inno “Agnes beataevirginis”:”In un corpo tanto piccolo, c’era posto dove ferire?
Le fanciulle della sua età non riescono a sostenere lo sguardo adirato dei genitori, e la puntura di un ago le fa piangere: ma Agnese offre tutto il suo corpo al taglio della spada che il carnefice brandisce con furore sopra di lei”
Attorno alla sua immagine di purezza di costanza nella fede viene ad intrecciarsi la sua personale vicenda che ha notevolissime somiglianze con la storia di altre giovani martiri: Agata, Lucia, Cecilia, inserite come lei nel Canone romano della S.Messa. Secondo la popolare narrazione, ad insidiare la pudicizia di Agnese sarebbe stato addirittura il figlio del Prefetto di Roma. Respinto, il giovane la denunciò come cristiana ed il prefetto Sinfronio in persona, dopo averle invano comandato di rendere omaggio alla dea Vesta la fece esporre in un postribolo. Agnese però uscì prodigiosamente intatta da quella infamante condanna, poiché il solo uomo che ordì avvicinarsi a lei cadde ai suoi piedi privo di vita.(sul luogo, identificato con il circo di Domiziano, sorse poi la chiesa di S.Agnese in Agone a Roma).
L’ostinazione del Prefetto non gli permise di arrendersi dinanzi al prodigio e la fanciulla diede la suprema testimonianza a Cristo con il cruento olocausto della sua giovane vita, tenero e candido agnello offerto in dono a Dio. Un antico rito perpetua il ricordo di questo esempio di purezza, La mattina del 21 gennaio vengono benedetti due agnelli, offerti poi al Papa affinchè con la loro lana siano tessuti i pallii destinati agli Arcivescovi: L’antichissima cerimonia si svolge nella basilica di S.Agnese costruita sulla via Nomentana in Roma da Costantina, figlia dell’imperatore Costantino, verso il 345.
Infine dal 18 gennaio p.v. fino al 25 celebreremo la Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
domenica 15 gennaio: Ore 18.30 S.Rosario, catechesi, canto delle Litanie del Nome Santissimo di
Gesù con la recita della preghiera in Suo onore e Benedizione Eucaristica.
Martedì 17 gennaio: Festa di S.Antonio Abate
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Mercoledì 18 gennaio: Inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani
Sabato 21 gennaio: Festa di S.Agnese Vergine e Martire
Ore 17.30 S.Messa d’orario in italiano
Ore 19.00 S.Messa d’orario in latino con cantici
Nel salutarVi, vi benedico paternamente
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
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Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare l’indirizzo:
beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
-Chi desidera può prendere l’acqua benedetta il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania.
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
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Un grazie ai benefattori.
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