DOMENICA II^ DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA II DOPO L’EPIFANIA, Gv 2,1-11)
14 GENNAIO 2018
Vangelo: Gv 1,35-42
Lasciamoci guidare dalle ispirate parole del grande S.Agostino per ciò che riguarda la riflessione sul brano evangelico propostoci dalla Liturgia (Gv.1,35-42):”Bisogna dire che Lui è Agnello in modo unico, dato che anche i discepoli sono chiamati agnelli <Ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi>. Essi sono chiamati anche luce: <Voi siete la luce del mondo>, ma in senso diverso da Colui del Quale è detto: <Era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo>. Così, anche Agnello lo è in modo del tutto singolare: è il solo senza macchia, senza peccato; e non perché le Sue macchie siano state cancellate, ma perché non ebbe mai alcuna macchia. In che senso Giovanni affermò del Signore: <Ecco l’Agnello di Dio?> Non era Giovanni stesso un agnello? Non era un uomo santo? Non era un amico dello sposo? Solo che Cristo è l’Agnello per eccellenza, è l’Agnello di Dio; perché in modo del tutto singolare, solo col sangue di questo Agnello gli uomini poterono essere redenti”
Mercoledì 17 p.v. celebreremo la memoria liturgica di S.Antonio Abate.
Impariamo a conoscere a ad amare i Santi:
S.Antonio Abate
Del monaco più illustre della Chiesa antica, morto ultracentenario (250-356), ci è pervenuto uno dei più begli esempi di biografia. Ne è autore S.Atanasio, che di Antonio era amico e zelante discepolo. Il biografo non ha trascurato alcun particolare che potesse illuminare sulla personalità, le abitudini, il carattere, le opere ed il pensiero del caposcuola del monachesimo. Nato a Come nel cuore dell’Egitto, a vent’anni Antonio aveva abbandonato ogni cosa per seguire alla lettera il consiglio di Gesù: “ Se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò che hai “…. Si rifugiò dapprima in una plaga deserta ed inospitale tra antiche tombe abbandonate e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse per ottant’anni vita di anacoreta.
L’esperienza del “deserto”, in senso reale o figurato, è ormai un metodo di vita ascetica, fatto di austerità, di sacrificio e di estrema solitudine. S.Antonio se non l’iniziatore, ne fu l’esempio più insigne e stimolante. Infatti, pur non avendo redatto alcuna regola di vita monastica o aver incoraggiato altri a seguirlo nel deserto, Antonio esercitò un grande influsso dapprima tra i suoi conterranei, e poi in tutta la Chiesa.
Il richiamo della sua straordinaria avventura spirituale, pur in assenza dei mass media e delle rapide comunicazioni moderne, si propagò a tal punto che da tutto l’Oriente monaci, pellegrini, sacerdoti, vescovi ed anche infermi e bisognosi, accorrevano a lui per ricevere consigli o conforto. Lo stesso imperatore Costantino e i suoi figli si mantennero in contatto con il santo anacoreta. Pur prediligendo la solitudine ed il silenzio, Antonio non si sottrasse ai suoi obblighi di cristiano impegnato a riversare sugli altri i doni con cui Dio aveva ricolmato la Sua anima: due volte lasciò il suo eremitaggio per recarsi ad Alessandria, sapendo che la sua presenza avrebbe infuso coraggio ai cristiani perseguitati dall’imperatore Massimino Daia. La seconda volta vi si recò dietro invito di S.Atanasio, per esortare i cristiani a mantenersi fedeli alla dottrina sancita nel Concilio di Nicea (325).
Non è possibile parlare di questo illuminato “contestatore” senza accennare alle tentazioni che turbarono la sua solitudine nel deserto e che fornirono a pittori come Domenico Morelli (1823-1901) il pretesto per ritrarlo tra donne procaci: S.Antonio fu infatti bersaglio di molteplici tentazioni del Maligno che gli appariva sotto sembianze angeliche, umane e bestiali. Questo Santo umanissimo, pur nell’austera immagine dell’anacoreta, è veneratissimo come protettore degli animali domestici, umile ruolo che lo rende tuttora popolare ed amato.
Dal 18 gennaio p.v. fino al 25 celebreremo la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani.
Ricordiamo per l’entrante settimana.
Domenica 14 gennaio: Ore 18.30 S.Rosario, catechesi, canto delle Litanie del Nome Santissimo di Gesù e
Benedizione Eucaristica
Mercoledì 17 gennaio: Festa di S.Antonio Abate
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Giovedì 18 gennaio: Inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani
Nel salutarVi, Vi benedico paternamente
Don Stefano canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA”
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica. Sosteniamo la nostra
Corale Parrocchiale.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli:
Un grazie ai benefattori!
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA II DOPO L’EPIFANIA, Gv 2,1-11)
14 GENNAIO 2018
Vangelo: Gv 1,35-42
Lasciamoci guidare dalle ispirate parole del grande S.Agostino per ciò che riguarda la riflessione sul brano evangelico propostoci dalla Liturgia (Gv.1,35-42):”Bisogna dire che Lui è Agnello in modo unico, dato che anche i discepoli sono chiamati agnelli <Ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi>. Essi sono chiamati anche luce: <Voi siete la luce del mondo>, ma in senso diverso da Colui del Quale è detto: <Era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo>. Così, anche Agnello lo è in modo del tutto singolare: è il solo senza macchia, senza peccato; e non perché le Sue macchie siano state cancellate, ma perché non ebbe mai alcuna macchia. In che senso Giovanni affermò del Signore: <Ecco l’Agnello di Dio?> Non era Giovanni stesso un agnello? Non era un uomo santo? Non era un amico dello sposo? Solo che Cristo è l’Agnello per eccellenza, è l’Agnello di Dio; perché in modo del tutto singolare, solo col sangue di questo Agnello gli uomini poterono essere redenti”
Mercoledì 17 p.v. celebreremo la memoria liturgica di S.Antonio Abate.
Impariamo a conoscere a ad amare i Santi:
S.Antonio Abate
Del monaco più illustre della Chiesa antica, morto ultracentenario (250-356), ci è pervenuto uno dei più begli esempi di biografia. Ne è autore S.Atanasio, che di Antonio era amico e zelante discepolo. Il biografo non ha trascurato alcun particolare che potesse illuminare sulla personalità, le abitudini, il carattere, le opere ed il pensiero del caposcuola del monachesimo. Nato a Come nel cuore dell’Egitto, a vent’anni Antonio aveva abbandonato ogni cosa per seguire alla lettera il consiglio di Gesù: “ Se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò che hai “…. Si rifugiò dapprima in una plaga deserta ed inospitale tra antiche tombe abbandonate e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse per ottant’anni vita di anacoreta.
L’esperienza del “deserto”, in senso reale o figurato, è ormai un metodo di vita ascetica, fatto di austerità, di sacrificio e di estrema solitudine. S.Antonio se non l’iniziatore, ne fu l’esempio più insigne e stimolante. Infatti, pur non avendo redatto alcuna regola di vita monastica o aver incoraggiato altri a seguirlo nel deserto, Antonio esercitò un grande influsso dapprima tra i suoi conterranei, e poi in tutta la Chiesa.
Il richiamo della sua straordinaria avventura spirituale, pur in assenza dei mass media e delle rapide comunicazioni moderne, si propagò a tal punto che da tutto l’Oriente monaci, pellegrini, sacerdoti, vescovi ed anche infermi e bisognosi, accorrevano a lui per ricevere consigli o conforto. Lo stesso imperatore Costantino e i suoi figli si mantennero in contatto con il santo anacoreta. Pur prediligendo la solitudine ed il silenzio, Antonio non si sottrasse ai suoi obblighi di cristiano impegnato a riversare sugli altri i doni con cui Dio aveva ricolmato la Sua anima: due volte lasciò il suo eremitaggio per recarsi ad Alessandria, sapendo che la sua presenza avrebbe infuso coraggio ai cristiani perseguitati dall’imperatore Massimino Daia. La seconda volta vi si recò dietro invito di S.Atanasio, per esortare i cristiani a mantenersi fedeli alla dottrina sancita nel Concilio di Nicea (325).
Non è possibile parlare di questo illuminato “contestatore” senza accennare alle tentazioni che turbarono la sua solitudine nel deserto e che fornirono a pittori come Domenico Morelli (1823-1901) il pretesto per ritrarlo tra donne procaci: S.Antonio fu infatti bersaglio di molteplici tentazioni del Maligno che gli appariva sotto sembianze angeliche, umane e bestiali. Questo Santo umanissimo, pur nell’austera immagine dell’anacoreta, è veneratissimo come protettore degli animali domestici, umile ruolo che lo rende tuttora popolare ed amato.
Dal 18 gennaio p.v. fino al 25 celebreremo la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani.
Ricordiamo per l’entrante settimana.
Domenica 14 gennaio: Ore 18.30 S.Rosario, catechesi, canto delle Litanie del Nome Santissimo di Gesù e
Benedizione Eucaristica
Mercoledì 17 gennaio: Festa di S.Antonio Abate
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Giovedì 18 gennaio: Inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani
Nel salutarVi, Vi benedico paternamente
Don Stefano canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA”
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
-AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica. Sosteniamo la nostra
Corale Parrocchiale.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli:
Un grazie ai benefattori!
perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione
ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare
chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di Dio”
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>