DOMENICA XIV DEL TEMPO ORDINARIO
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA V DOPO PENTECOSTE Mt 5,20-24)
9 LUGLIO 2017
Vangelo: Mt 11,25-30
Tutta la creazione è riassunta in due soli termini <<cielo e terra>>, gli Ariani per dimostrare l’inferiorità del Figlio rispetto al Padre prendono spunto da questo passo in cui Cristo rende grazia al Padre. La tradizione apostolica risponde che nulla può impedire al Figlio consustanziale di lodare e glorificare suo Padre, salvando il mondo che è sotto il cielo per mezzo di Lui. In questo passo il Figlio glorifica il Padre che ha già previsto il passaggio della parola dai Giudei ai Gentili. Gesù chiamò gli scribi ed i saggi dei farisei, benché questi realmente non possedessero la sapienza ma solo ciò che poteva apparire simile ad essa, a causa della scaltrezza delle loro parole. Egli chiamò dei pescatori, non avvezzi al male perché fossero bambini ai quali rivelare la Sua Parola. Noi non abbiamo tentato di penetrare le profondità del mistero delle motivazioni della divina volontà, possiamo, però, conoscere il Padre conoscendo il Figlio il quale mostra che la Sua natura è ineffabile ed intellegibile come quella del Padre, solo la natura divina comprende se stessa. Solo il Padre conosce il Figlio e solo il divino Figlio conosce l’eterno Signore da cui Egli è stato generato. Solo lo Spirito Santo che è Dio può comprendere le profondità di Dio partecipando del Padre e del Figlio. Cosa impariamo da Colui di cui portiamo il giogo? Scava in profondità, scendi in basso, apri il tuo cuore alla carità, prepara il fondamento dell’umiltà. Come Creatore e Dio dell’Universo, Egli parlò ai Giudei affaticati che non avevano la forza di sopportare il giogo della Legge e parlò agli idolatri affaticati ed oppressi dal diavolo e prostrati dalla moltitudine dei loro peccati. E’ un peso gradito che incoraggia e dà forza a coloro che lo sostengono, non siamo noi a sostenere la grazia ma è lei che sostiene noi.
(S. Agostino, S. Cirillo d’Alessandria, Origene, Teodoro di Eraclea, Epifanio latino, S. Ilario di Poitiers, S. Giovanni Crisostomo)
Martedì prossimo festeggeremo S.Benedetto abate, Patrono d’Europa.
Impariamo a conoscere e ad amare i Santi
Nel 1964 Paolo VI dichiarava S.Benedetto Patrono principale d’Europa, tributando in tal modo un giusto riconoscimento al Santo al quale la civiltà europea deve molto. Quattro anni prima della sua nascita, avvenuta a Norcia verso il 480, il barbaro re degli Eruli, Odoacre, (ca 434-493), ucciso l’ultimo insignificante imperatore romano, chiudeva definitivamente il capitolo del dominio di Roma: la sopravvivenza della sua cultura sarebbe passata in grande misura solo attraverso l’impegno religioso e culturale dei monaci. Con S.Benedetto si apre, per l’appunto, il glorioso capitolo del monachesimo occidentale.
Uomo amante della concretezza e della chiarezza, Benedetto compendiava la sua “Regola” in un motto efficace: “ora et labora”, prega e lavora, restituendo all’ascesi cristiana il carattere di contemplazione e di azione, com’è nello spirito e nella lettera del Vangelo. Il vero monaco
doveva essere – così si legge nel secondo capitolo della “Regola” – non superbo, non violento, non mangiatore, non sonnacchione, non pigro, non mormoratore, non detrattore… ma casto, mite, zelante, umile, obbediente”. Come c’informa il Libro II dei “Dialoghi” di S.Gregorio Magno, Benedetto, giovane patrizio della gente Anicia, inviato a Roma perché vi apprendesse lo studio della retorica e della filosofia, deluso della vita che vi conduceva, abbandonò la città per ritirarsi a Eufide (l’odierna Affile), dedicandosi allo studio in una vita di rigorosa disciplina ascetica. Non pago di quella relativa solitudine, ventenne, sotto la guida di un pio eremita,si nascose in una spelonca di Subiaco.
Tre anni di meditazioni e di penitenza, poi la breve parentesi tra i monaci di Vicovaro, che lo elessero priore e poi tentarono di disfarsene, propinandogli del veleno nella bevanda, perché insofferenti della disciplina che vi aveva imposto. Con un gruppo di giovani, tra i quali Placido e Mauro, emigrò verso Napoli, scegliendo a fissa dimora la scoscesa montagna di Cassino, su cui edificò il primo monastero, chiuso ai quattro lati come una fortezza e aperto alla luce dall’alto come un grande recipiente che riceve dal cielo la benefica linfa per poi riversarla sul mondo. L’emblema monastico, la croce e l’aratro, divenne espressione di questo modo nuovo di concepire l’ascesi cristiana, preghiera e lavoro, per edificare spiritualmente e materialmente la nuova società, sulle rovine del mondo romano. Benedetto, preceduto nella tomba dalla sorella S.Scolastica, presagì il giorno della propria morte, che avvenne nel 547.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 9 luglio: 0re 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue di N.S.Gesù
Cristo
Martedì 11 luglio: Festa di S.Benedetto Abate, Patrono d’Europa
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Mercoledì 12 luglio: Santi Ermacora Vescovo e Fortunato Diacono, Martiri aquileiesi, Patroni
della Regione Friuli Venezia Giulia.
Ore 9.00 S.Messa d’orario con cantici
SalutandoVi affettuosamente, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
- Sono disponibili ancora alcuni volumi del libro di papa Francesco “IL NOME DI DIO E’
MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina al Preziosissimo Sangue di Gesù
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
Conto corrente bancario della nostra chiesa.
Il Signore Vi ricompensi.
- Si fa presente che la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli.
Un grazie ai benefattori.
- Le offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
<<www.beataverginedelrosariotrieste.com>>
APPELLO:
Con il contributo del 5 per mille All’Associazione “Amici della Musica Luigi e Federico Ricci”, Associazione che collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte musicale, potremo godere ancora del canto e della musica della nostra corale parrocchiale. E’ sufficiente scrivere il codice fiscale 90118110320 e apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD. Grazie della Vostra collaborazione
(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: DOMENICA V DOPO PENTECOSTE Mt 5,20-24)
9 LUGLIO 2017
Vangelo: Mt 11,25-30
Tutta la creazione è riassunta in due soli termini <<cielo e terra>>, gli Ariani per dimostrare l’inferiorità del Figlio rispetto al Padre prendono spunto da questo passo in cui Cristo rende grazia al Padre. La tradizione apostolica risponde che nulla può impedire al Figlio consustanziale di lodare e glorificare suo Padre, salvando il mondo che è sotto il cielo per mezzo di Lui. In questo passo il Figlio glorifica il Padre che ha già previsto il passaggio della parola dai Giudei ai Gentili. Gesù chiamò gli scribi ed i saggi dei farisei, benché questi realmente non possedessero la sapienza ma solo ciò che poteva apparire simile ad essa, a causa della scaltrezza delle loro parole. Egli chiamò dei pescatori, non avvezzi al male perché fossero bambini ai quali rivelare la Sua Parola. Noi non abbiamo tentato di penetrare le profondità del mistero delle motivazioni della divina volontà, possiamo, però, conoscere il Padre conoscendo il Figlio il quale mostra che la Sua natura è ineffabile ed intellegibile come quella del Padre, solo la natura divina comprende se stessa. Solo il Padre conosce il Figlio e solo il divino Figlio conosce l’eterno Signore da cui Egli è stato generato. Solo lo Spirito Santo che è Dio può comprendere le profondità di Dio partecipando del Padre e del Figlio. Cosa impariamo da Colui di cui portiamo il giogo? Scava in profondità, scendi in basso, apri il tuo cuore alla carità, prepara il fondamento dell’umiltà. Come Creatore e Dio dell’Universo, Egli parlò ai Giudei affaticati che non avevano la forza di sopportare il giogo della Legge e parlò agli idolatri affaticati ed oppressi dal diavolo e prostrati dalla moltitudine dei loro peccati. E’ un peso gradito che incoraggia e dà forza a coloro che lo sostengono, non siamo noi a sostenere la grazia ma è lei che sostiene noi.
(S. Agostino, S. Cirillo d’Alessandria, Origene, Teodoro di Eraclea, Epifanio latino, S. Ilario di Poitiers, S. Giovanni Crisostomo)
Martedì prossimo festeggeremo S.Benedetto abate, Patrono d’Europa.
Impariamo a conoscere e ad amare i Santi
Nel 1964 Paolo VI dichiarava S.Benedetto Patrono principale d’Europa, tributando in tal modo un giusto riconoscimento al Santo al quale la civiltà europea deve molto. Quattro anni prima della sua nascita, avvenuta a Norcia verso il 480, il barbaro re degli Eruli, Odoacre, (ca 434-493), ucciso l’ultimo insignificante imperatore romano, chiudeva definitivamente il capitolo del dominio di Roma: la sopravvivenza della sua cultura sarebbe passata in grande misura solo attraverso l’impegno religioso e culturale dei monaci. Con S.Benedetto si apre, per l’appunto, il glorioso capitolo del monachesimo occidentale.
Uomo amante della concretezza e della chiarezza, Benedetto compendiava la sua “Regola” in un motto efficace: “ora et labora”, prega e lavora, restituendo all’ascesi cristiana il carattere di contemplazione e di azione, com’è nello spirito e nella lettera del Vangelo. Il vero monaco
doveva essere – così si legge nel secondo capitolo della “Regola” – non superbo, non violento, non mangiatore, non sonnacchione, non pigro, non mormoratore, non detrattore… ma casto, mite, zelante, umile, obbediente”. Come c’informa il Libro II dei “Dialoghi” di S.Gregorio Magno, Benedetto, giovane patrizio della gente Anicia, inviato a Roma perché vi apprendesse lo studio della retorica e della filosofia, deluso della vita che vi conduceva, abbandonò la città per ritirarsi a Eufide (l’odierna Affile), dedicandosi allo studio in una vita di rigorosa disciplina ascetica. Non pago di quella relativa solitudine, ventenne, sotto la guida di un pio eremita,si nascose in una spelonca di Subiaco.
Tre anni di meditazioni e di penitenza, poi la breve parentesi tra i monaci di Vicovaro, che lo elessero priore e poi tentarono di disfarsene, propinandogli del veleno nella bevanda, perché insofferenti della disciplina che vi aveva imposto. Con un gruppo di giovani, tra i quali Placido e Mauro, emigrò verso Napoli, scegliendo a fissa dimora la scoscesa montagna di Cassino, su cui edificò il primo monastero, chiuso ai quattro lati come una fortezza e aperto alla luce dall’alto come un grande recipiente che riceve dal cielo la benefica linfa per poi riversarla sul mondo. L’emblema monastico, la croce e l’aratro, divenne espressione di questo modo nuovo di concepire l’ascesi cristiana, preghiera e lavoro, per edificare spiritualmente e materialmente la nuova società, sulle rovine del mondo romano. Benedetto, preceduto nella tomba dalla sorella S.Scolastica, presagì il giorno della propria morte, che avvenne nel 547.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 9 luglio: 0re 18.30 Coroncina e Litanie in onore del Preziosissimo Sangue di N.S.Gesù
Cristo
Martedì 11 luglio: Festa di S.Benedetto Abate, Patrono d’Europa
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici
Mercoledì 12 luglio: Santi Ermacora Vescovo e Fortunato Diacono, Martiri aquileiesi, Patroni
della Regione Friuli Venezia Giulia.
Ore 9.00 S.Messa d’orario con cantici
SalutandoVi affettuosamente, paternamente Vi benedico
Don Stefano Canonico
NOTE:
- Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare
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- Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in
lingua italiana e tedesca
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MISERICORDIA” e “LUCE SUI MIEI PASSI” libro su mons. Antonio Dessanti
Si possono acquistare in sacrestia le piccole acquasantiere con l’immagine della nostra
Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del
Rosario
- da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina al Preziosissimo Sangue di Gesù
- GRAZIE a coloro che hanno già dato e continueranno a dare l’offerta mensile per la
musica.
Chiunque può contribuire se desidera godere della musica e del canto della corale
Parrocchiale. Sarà gradito il nominativo e l’indirizzo di chi versa il contributo sul
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Il Signore Vi ricompensi.
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sacrestia. Grazie
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
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